ciampi Archives - Diritto di critica
Vent’anni fa l’Italia riscoprì la guerra, oggi è la normalità
20 Gennaio 2011 | Paolo Ribichini+Chi ha meno di 25 anni difficilmente ricorda il volto tumefatto di Maurizio Cocciolone. Ma vent’anni fa i suoi occhi persi, le sue parole stentate hanno fatto piombare l’Italia nello sgomento e nella paura. Dopo 46 anni, l’Italia riscopriva la guerra. Era il 20 gennaio 1991. Oggi di tutto questo sgomento non rimane più nulla, mentre Sanna e Miotto rimangono due perfetti sconosciuti.Read More
Il Belpietro della domenica: “Ciampi parla come Spatuzza”
1 Giugno 2010 | Simone Pomi+
Non a tutti son piaciute le parole dell’ex capo di Stato Carlo Azelio Ciampi in merito alle stragi mafiose del ’92 e ’93. Uno di questi è il direttore di Libero Maurizio Belpietro che nel … Read More
La domanda scomparsa sulle Stragi di mafia
31 Maggio 2010 | Emilio Fabio Torsello+Italia Paese delle stranezze. Dei silenzi. Delle stragi dimenticate, riscoperte, mai risolte. In questa terra delle mezze verità sembra si stia accendendo una tenue luce, meno di una lampadina vecchio stampo, poco meno che moderna, sulle stragi … Read More
Il curioso caso di Giorgio Napolitano
3 Dicembre 2009 | Simone Pomi+«Io non do consigli a nessuno, meno che mai a chi mi ha succeduto al Quirinale. Ma il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione. Se una legge non va non si firma. E non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione che tanto, se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta, il presidente è poi costretto a firmarla […] è un modo per lanciare un segnale forte, a chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all’opinione pubblica[…] Credo che per chi ha a cuore le istituzioni, oggi, l’unica regola da rispettare sia quella del “quantum potes”: fai ciò che puoi. Detto altrimenti: resisti». Era con queste parole che il senatore a vita ed ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi spiegava il compito e i poteri che un Capo di Stato italiano può e deve usare in certi momenti delicati della vita del paese. Una frase che lo stesso Ciampi non indirizzava direttamente all’attuale Presidente della Repubblica ma che aveva nel significato delle sue parole un implicito riferimento al suo successore, Giorgio Napolitano.