AboutDiego Tomasoni, Autore presso Diritto di critica - Pagina 6 di 6
Il ricco sovrano e i sudditi disoccupati
17 Gennaio 2010 | Diego Tomasoni+Merita decisamente attenzione il recente dossier pubblicato dal settimanale L’Espresso in questi giorni. Mai troppo indulgente nei confronti delle politiche dell’attuale Governo, questo settimanale noto per la sua serietà e per la criticità quasi anglosassone delle sue pubblicazioni, ha redatto un’analisi dei conti della cosiddetta “reggia” del Presidente del Consiglio. A pochi mesi dalle elezioni regionali che vedranno di nuovo in azione anche il Premier, sempre presente quando c’è da infiammare le piazze con promesse elettorali quali il taglio delle tasse (poi smentito), credo sia doveroso rendere note le spese effettuate da Palazzo Chigi per informare i cittadini (ed elettori) sul modello di governo che persegue il Cavaliere e i suoi sottoposti. Read More
Anno nuovo, Premier … nuovo?
11 Gennaio 2010 | Diego Tomasoni+Non me ne vogliano i sognatori incalliti che sperano in una prematura disfatta del governo in carica, ma oltre all’ironia del titolo di questo articolo v’è poco di serio da promulgare per mezzo di uno scritto. Il governo oscilla a più riprese ma regge, mentre l’opposizione, in vista delle elezioni regionali di quest’anno, sembra un lattante che annaspa in una piscina alta mezzo metro. Son passati poco più di 10 giorni dall’inizio del nuovo anno, e come ad ogni “giro di calendario” i buoni propositi si sprecano. Ma tra la promessa di perdere qualche chilo e l’idea magari di cercarsi un nuovo partner o un nuovo impiego, sicuramente molti di voi nutrono il desiderio di vedere un’Italia più serena, un Parlamento con meno delinquenti e magari, giusto a caso, un Premier più impegnato ad esercitare i suoi poteri per risolvere gli annosi problemi del paese, piuttosto che i suoi problemi personali (giusto uno o due). Read More
Il “No Berlusconi Day” e la politica dei cittadini
7 Dicembre 2009 | Diego Tomasoni+
«Wow, ma è già piena?». Inizia così il mio ingresso a bocca spalancata in Piazza San Giovanni sabato scorso, in occasione della manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni del Premier Berlusconi. Partito nella notte di sabato da Bergamo sono arrivato alla stazione di Roma Termini pochi minuti prima dell’inizio del No Berlusconi Day. Presente all’evento anche Emilio Torsello, co-editor del blog Diritto di critica. Il corteo è partito da Piazza della Repubblica e si è poi diretto verso il palco allestito nella piazza più grande di Roma, scenario tradizionale di tanti eventi culturali e politici, come il concerto del 1° maggio e perfino il “Berlusconi day del 2006“. Gli organizzatori speravano di raggiungere almeno i 350 mila presenti, come ci si aspettava dalle adesioni sulla pagina di facebook dove è nata l’idea di questa manifestazione. La partecipazione è stata invece molto più vasta, ricoprendo ogni centimetro quadrato di Piazza San Giovanni e le vie laterali. La questura ha parlato di 90.000 presenti, mentre le foto e i video in rete parlano di una marea di gente, almeno 10 volte tanto. Nel 2006 la manifestazione organizzata dall’allora Casa della Libertà per far cadere il governo Prodi portò (così dissero gli organizzatori) ben 2 milioni di persone nella stessa piazza. Forti critiche arrivano dai media filo-governativi che, usando i dati della questura, contestano la cifra diffusa dagli organizzatori che parlano di almeno 1 milione di partecipanti al No B Day. Qualcuno ci deve dei chiarimenti. Hanno per caso rimpicciolito piazza San Giovanni e non ce lo hanno detto? Read More
La critica, linfa vitale per la democrazia
5 Maggio 2009 | Diego Tomasoni+L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (art. 1). Non è mai banale citare il primo articolo della nostra Costituzione, perchè in esso è racchiusa l’essenza di questo Paese. Chi è nato sullo “stivale” ha ereditato libri di storia che ampiamente raccontano quanti sacrifici e quanto sangue sono stati donati per costruire una nazione libera, democratica e moderna. Nonostante ciò, le generazioni nate dopo decenni di proteste e conflitti sociali, sono abituate a godere delle libertà e del benessere senza avere una reale consapevolezza di quanto è costato, umanamente parlando, raggiungere queste conquiste. Read More