La menzogna come base per una realtà alternativa - Diritto di critica
Come bambini che, con il viso ancora ricoperto di marmellata, tentano invano di eludere la proverbiale punizione negando l’innegabile, in egual misura siamo oggi testimoni di un evidente tentativo di distorsione della realtà, talmente evidente da risultare oltre ogni modo imbarazzante e umiliante per i protagonisti di questa sceneggiata. Nell’occhio inorridito dell’opinione pubblica è finito nuovamente il già tragicomico Tg1 di Augusto Minzolini, da mesi ormai “portavoce ufficiale” di Palazzo Grazioli e candidato a sostituire a tempo indeterminato Emilio Fede e il suo storico Tg4, maestro del giornalismo fai-da-te.
Già duramente contestato nei mesi scorsi in occasione dell’ormai celebre servizio che dava la notizia dell’assoluzione dell’avvocato della Fininvest David Mills, il telegiornale ribelle del servizio pubblico ha voluto raddoppiare in maniera decorosa. Alla luce della sentenza di secondo grado che ieri ha condannato a 7 anni di carcere il co-fondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, Augusto non poteva farsi sfuggire l’occasione. Ecco dunque che i telespettatori del Tg1, in vistoso e progressivo calo negli ultimi mesi, hanno appreso la notizia dell’assoluzione anche di Dell’Utri. Sorprendente.
Questa volta però il Tg1 non è rimasto solo nella lotta contro la realtà dei fatti. Ad aggiungersi al mendace siparietto dell’informazione modello “Putiniano” si è aggiunto anche il direttore di Studio Aperto, una delle emittenti casualmente di proprietà dell’azienda del Premier Berlusconi.
Le immagini e i contenuti proposti parlano da soli, e aggiungere commenti a fatti tanto eclatanti risulterebbe oltremodo superfluo. V’è una riflessione invece da fare dinanzi a cotanto impegno da parte di dipendenti devoti nell’aggiustare le notizie per difendere gli affari (e la faccia) del Premier. E’ l’aspetto diseducativo e sociale che inquieta più di ogni altra cosa. Mentire sapendo di mentire per il semplice fatto di voler ricostruire la verità a tavolino, come se il comportamento criminale del co-fondatore di Forza Italia potesse essere opinabile, interpretabile, invece che semplicemente condannabile. Una visione delle cose estremamente votata alla giustificazione di ogni vizio o violazione, di ogni crimine o abuso. Ed ecco che tutto diventa discutibile, anche il comportamento di un Senatore della Repubblica che per 25 anni ha intrattenuto rapporti con Cosa Nostra. In attesa di apprendere da Minzolini che Batman è un terrorista in calzamaglia e Joker è stato a lungo sottoposto ad un ingiusto processo mediatico, prepariamoci ad un’estate di fuoco, anzi, di balle.
P.S. Giusto per essere sfacciati, la realtà dei fatti è immortalata nel video seguente.
Approfondimenti: motivazioni della sentenza di primo grado ai danni del Senatore Marcello Dell’Utri (Scarica pdf).