L'Italia che non quadra: poveri sì, ma in Porsche - Diritto di critica
Pubblicata su “La Stampa” la mappa del confronto tra la media dei redditi degli italiani e le auto che possiedono. Un confronto che non regge
Italiani bugiardi e furbetti o devoti allo status symbol e scialacquatori di denari? Non è bene generalizzare, ovvio, ma guardando i numeri diffusi dall’Aci sulle auto di grossa cilindrata e le dichiarazioni dei redditi del 2013, ci rendiamo conto dell’(ennesima) anomalia italiana. Secondo uno studio effettuato da “La Stampa” incrociando i dati, infatti, è possibile vedere come alcune zone del Paese che dichiarano nel complesso redditi bassi siano quelle con la presenza maggiore di bolidi di alto livello, ovvero con cilindrata superiore ai duemila cc. Suv, station wagons lussuose, cabrio e perfino Porsche e Ferrari. Troviamo, tra queste aree, parti del Nord-Est, della Sardegna, di Sicilia, Puglia, Calabria.
Più Ferrari che ricchi La sproporzione salta subito all’occhio: la classica spaccatura, in termini di redditi dichiarati, tra Nord e Sud è completamente rimescolata e ribaltata quando parliamo di auto possedute, anche tenendo conto dei pochi ricchissimi contribuenti che portano inevitabilmente a modificare la media. Prendiamo la provincia di Crotone, per esempio, tra le più povere d’Italia. Qui, solo 132 cittadini hanno denunciato un guadagno superiore ai 120mila euro annuali (la media è di poco più di 13mila); eppure sfrecciano per le strade ben 357 auto di lusso. Un divario che è palese anche ad Isernia, in Molise, dove abbiamo più Jaguar immatricolate (133) che ricchi effettivi (sono in 125, tenendo sempre come tetto quello dei 120mila euro). Isernia ha una media di reddito di appena 14mila euro all’anno, ma le vecchie care utilitarie con una cilindrata inferiore ai duemila cc. sono solo un quinto. Dicasi lo stesso per il nord della Sardegna, più povero del sud dell’isola in termini assoluti ma con un parco macchine da urlo: 22 Ferrari, 24 Maserati, 137 Porsche e perfino una Rolls Royce. In Alto Adige, invece, i contribuenti se la cavano meglio, ma non abbastanza da giustificare il dato eclatante di Bolzano, dove oltre un auto su dieci ha una grossa cilindrata. E che cilindrata. L’Aci ha calcolato che nella provincia sono state immatricolate 126 Ferrari, 114 Maserati, 6 Lamborghini, 1153 Porsche, 295 Jaguar, 4 Corvette, 20 Rolls Royce e 9 Morgan. Un’enormità, se pensiamo al misero 1 per cento di bolzanini che dichiara più di 10mila euro al mese.
Gli altri dati Al contrario, zone della Penisola con redditi medi più alti hanno una minore concentrazione di veicoli “deluxe”. Realtà delle cose (non dimentichiamoci i pochi ricchissimi contribuenti) o maggiore sobrietà? Fatto sta che nel ricco Nord Ovest, in Toscana e Lazio troviamo auto relativamente modeste rispetto ai redditi dichiarati. Asti, per esempio, ha una percentuale di macchine di grossa cilindrata inferiore a Crotone (6,5 per cento contro il 7 della città calabrese); idem per la locomotiva d’Italia Milano, superata di quasi un punto (8,72 contro 9,24 per cento) da Sondrio, dove si guadagna però un terzo di meno. Un caso a parte è rappresentato da Napoli: la città partenopea dichiara un reddito medio modesto (circa 16mila euro all’anno), ma supera in questo ben 24 province. Eppure, nella classifica della presenza di auto lussuose il capoluogo della Campania è ultimo, con “appena” 14 Lamborghini e 650 Maserati. Per le strade napoletane, quindi, il 96 per cento delle autovetture è una tranquilla utilitaria sotto i duemila cc. A questo elenco di province “sobrie” si aggiungono Torino, Roma, Genova, Bologna, Monza e Brianza. Il capoluogo del Piemonte, con 690 Ferrari immatricolate e un reddito medio buono, dovrebbe avere circa il 9 per cento di “macchinoni”, ma la percentuale si ferma al 5,70. E infine, nella Romagna amante dei motori, la modesta Rimini (in termini di redditi) batte le sorelle più ricche Ravenna e Forlì-Cesena.
Il precedente Non è la prima volta che in Italia troviamo dati discordanti tra i redditi dichiarati al fisco e le auto immatricolate. Basti pensare all’anomalia che ha portato, nel 2012, al blitz della Guardia di Finanza a Cortina: gente che dichiarava tra i 20mila e i 50mila euro lorde annuali ma viaggiava in Porsche. L’Agenzia delle Entrate del Veneto registrò, su 133 macchine di lusso intestate a persone fisiche, ben 42 veicoli appartenenti a cittadini che avevano denunciato appena 30mila euro lorde di reddito.
Per consultare le mappe complete d’Italia: https://achabraphgmailcom.cartodb.com/viz/184f9efc-e2c5-11e4-b129-0e018d66dc29/public_map
Italiani bugiardi e furbetti o devoti allo status symbol e scialacquatori di denari? Non è bene generalizzare, ovvio, ma guardando i numeri diffusi dall’Aci sulle auto di grossa cilindrata e le dichiarazioni dei redditi del 2013, ci rendiamo conto dell’(ennesima) anomalia italiana. Secondo uno studio effettuato da “La Stampa” incrociando i dati, infatti, è possibile vedere come alcune zone del Paese che dichiarano nel complesso redditi bassi siano quelle con la presenza maggiore di bolidi di alto livello, ovvero con cilindrata superiore ai duemila cc. Suv, station wagons lussuose, cabrio e perfino Porsche e Ferrari. Troviamo, tra queste aree, parti del Nord-Est, della Sardegna, di Sicilia, Puglia, Calabria.
Più Ferrari che ricchi La sproporzione salta subito all’occhio: la classica spaccatura, in termini di redditi dichiarati, tra Nord e Sud è completamente rimescolata e ribaltata quando parliamo di auto possedute, anche tenendo conto dei pochi ricchissimi contribuenti che portano inevitabilmente a modificare la media. Prendiamo la provincia di Crotone, per esempio, tra le più povere d’Italia. Qui, solo 132 cittadini hanno denunciato un guadagno superiore ai 120mila euro annuali (la media è di poco più di 13mila); eppure sfrecciano per le strade ben 357 auto di lusso. Un divario che è palese anche ad Isernia, in Molise, dove abbiamo più Jaguar immatricolate (133) che ricchi effettivi (sono in 125, tenendo sempre come tetto quello dei 120mila euro). Isernia ha una media di reddito di appena 14mila euro all’anno, ma le vecchie care utilitarie con una cilindrata inferiore ai duemila cc. sono solo un quinto. Dicasi lo stesso per il nord della Sardegna, più povero del sud dell’isola in termini assoluti ma con un parco macchine da urlo: 22 Ferrari, 24 Maserati, 137 Porsche e perfino una Rolls Royce. In Alto Adige, invece, i contribuenti se la cavano meglio, ma non abbastanza da giustificare il dato eclatante di Bolzano, dove oltre un auto su dieci ha una grossa cilindrata. E che cilindrata. L’Aci ha calcolato che nella provincia sono state immatricolate 126 Ferrari, 114 Maserati, 6 Lamborghini, 1153 Porsche, 295 Jaguar, 4 Corvette, 20 Rolls Royce e 9 Morgan. Un’enormità, se pensiamo al misero 1 per cento di bolzanini che dichiara più di 10mila euro al mese.
Gli altri dati Al contrario, zone della Penisola con redditi medi più alti hanno una minore concentrazione di veicoli “deluxe”. Realtà delle cose (non dimentichiamoci i pochi ricchissimi contribuenti) o maggiore sobrietà? Fatto sta che nel ricco Nord Ovest, in Toscana e Lazio troviamo auto relativamente modeste rispetto ai redditi dichiarati. Asti, per esempio, ha una percentuale di macchine di grossa cilindrata inferiore a Crotone (6,5 per cento contro il 7 della città calabrese); idem per la locomotiva d’Italia Milano, superata di quasi un punto (8,72 contro 9,24 per cento) da Sondrio, dove si guadagna però un terzo di meno. Un caso a parte è rappresentato da Napoli: la città partenopea dichiara un reddito medio modesto (circa 16mila euro all’anno), ma supera in questo ben 24 province. Eppure, nella classifica della presenza di auto lussuose il capoluogo della Campania è ultimo, con “appena” 14 Lamborghini e 650 Maserati. Per le strade napoletane, quindi, il 96 per cento delle autovetture è una tranquilla utilitaria sotto i duemila cc. A questo elenco di province “sobrie” si aggiungono Torino, Roma, Genova, Bologna, Monza e Brianza. Il capoluogo del Piemonte, con 690 Ferrari immatricolate e un reddito medio buono, dovrebbe avere circa il 9 per cento di “macchinoni”, ma la percentuale si ferma al 5,70. E infine, nella Romagna amante dei motori, la modesta Rimini (in termini di redditi) batte le sorelle più ricche Ravenna e Forlì-Cesena.
Il precedente Non è la prima volta che in Italia troviamo dati discordanti tra i redditi dichiarati al fisco e le auto immatricolate. Basti pensare all’anomalia che ha portato, nel 2012, al blitz della Guardia di Finanza a Cortina: gente che dichiarava tra i 20mila e i 50mila euro lorde annuali ma viaggiava in Porsche. L’Agenzia delle Entrate del Veneto registrò, su 133 macchine di lusso intestate a persone fisiche, ben 42 veicoli appartenenti a cittadini che avevano denunciato appena 30mila euro lorde di reddito.
Per consultare le mappe complete d’Italia: https://achabraphgmailcom.cartodb.com/viz/184f9efc-e2c5-11e4-b129-0e018d66dc29/public_map