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Diritto di critica | November 22, 2024

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Quando gli Usa salvarono la Germania tagliando il suo debito

La Grecia insiste sul pagamento dei debiti di guerra da parte di Berlino. Fu proprio grazie alla loro riduzione che oggi la Merkel guida la quarta potenza economica del mondo

di | 10 Feb 2015Aggiungi questo articolo al tuo Magazine su Flipboard

Sul debito greco Alexis Tsipras non solo non molla, ma rilancia. A prescindere da come andrà a finire, al premier greco va riconosciuto un coraggio che pochi si sognano di avere nei confronti della Germania e di Angela Merkel.

Tsipras chiede i danni di guerra. Quando ha detto di pretendere come “obbligo storico” il pagamento dei danni prodotti dai nazisti nella seconda Guerra Mondiale, il leader di Syriza ha dimostrato che, oltre a saper reggere lo sguardo del colosso europeo, è capace di andare a battere dove il dente duole. In effetti, anche la Grecia, già Paese allo stremo, nel doppio conflitto, oltre a subire il collasso della propria economia, ha visto distrutte le sue infrastrutture stradali e portuali. Ora indipendentemente dalle innegabili responsabilità avute dalla politica greca nell’accumulazione del debito seguito all’ingresso nella Ue, la vicenda dei danni di guerra non corrisposti è storia di cui i tedeschi si dimenticano con un po’ troppa facilità.

Memoria corta? Ad affermarlo in un libro dal titolo L’Europa fallisce?, ancora prima di Tsipras, è stato Joschka Fischer, ex ministro degli Esteri tedesco e vice Cancelliere con Schroder. Fischer definisce “sorprendente che la Merkel non ricordi la Conferenza di Londra del ‘53. “Senza quel regalo non avremmo riconquistato la credibilità e l’accesso ai mercati. La Germania non si sarebbe ripresa e non avremmo avuto il miracolo economico”. Montagne di soldi che avrebbero affossato, forse per sempre, i bilanci statali.

La Conferenza di Londra. Che la Conferenza di Londra del 1953 – in cui si decise il taglio colossale dei debiti di guerra richiesti da ben 71 Paesi, tra cui il nostro – non sia stato un evento storico all’acqua di rose, lo dimostra il fatto che ancora oggi non conosciamo tutti dettagli della sua documentazione. Pur comprendendo il rischio della deriva sistemica attuale, alla luce del passato, l’intransigenza tedesca colpisce non poco, se non altro perché la Germania ha fatto default per ben due volte (il secondo fu un fallimento di fatto, proprio come il salvataggio greco operato dalla Troika) nel secolo scorso e probabilmente avrebbe fallito per la terza volta se dopo la riunificazione non fosse intervenuta l’accetta sui debiti. Sebbene la Germania abbia risarcito sia le forze d’occupazione occidentali che l’Urss e in sede bilaterale abbia riconosciuto nel tempo diversi danni ad alcuni Stati, a permetterle di rimanere in piedi e poi di crescere a dismisura, è stato un taglio privo di condizioni. Un “hair cut” dei debiti e dei danni reso possibile anche grazie all’avallo dell’Italia e della Grecia. (continua…)

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