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Diritto di critica | November 22, 2024

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A processo per un'opinione, intervista a Erri De Luca

Lo scrittore, dopo aver esclamato che “la Tav va sabotata”, è ancora in lotta per difendere il diritto di libertà di parola, la stessa che in Tribunale viene accusata di “istigazione a delinquere”.

di Rossella Assanti

in Val Susa i cantieri della Tav sono aperti.  Una montagna sarà presto trivellata e si teme che dalla montagna usciranno fibre d’amianto che metteranno in pericolo la salute dei valligiani. In questo clima, le parole vengono messe sotto processo. Lo scrittore Erri De Luca, dopo aver esclamato che “la Tav va sabotata”, è ancora in lotta per difendere il diritto di libertà di parola, la stessa che in Tribunale viene accusata di “istigazione a delinquere”. Lo abbiamo intervistato, dopo gli ultimi avvenimenti, per addentrarci in questo lungo processo di diritti e libertà violate.

La blogger Laura Petra, ai microfoni del Corriere, ha affermato che la parola “sabotare” fa paura in quanto la stessa usata in passato ha danneggiato la storia del nostro Paese. Cosa pensa in merito?

“A me non fa paura, a chi si è ribellato contro le ingiustizie in giro per il mondo non fa paura, anzi è stato verbo di lotta civile e di riscatto. Non so a cosa si riferisca per il passato recente italiano, ma per quello che mi riguarda il processo che sto affrontando per quello che ho detto, sta sabotando il pubblico diritto di parola contraria. E non mi fa paura, anzi mi incita a resistere meglio.

Lei ha dichiarato che qualora venisse condannato non farà appello. Perché questa decisione?

“Si tratta di un caso unico di incriminazione per dichiarazione fatta, con parole messe tra virgolette come corpo del reato. Allora la mia difesa sta nelle ragioni che ho scritto in La Parola Contraria, sta nelle letture organizzate da persone che in un centinaio di posti d’Italia e all’estero leggono le mie pagine. Se non saranno sufficienti ne prenderò atto e non disturberò la giustizia italiana con altri gradi di giudizio. Se le mie parole pubbliche sono dichiarate reato, continuerò a commetterlo al di là di qualunque sentenza.

Attraverso la perforazione, ci saranno conseguenze a livello ambientale? Come crede si stia reagendo – autorità comprese – a questo problema?

“Le autorità se ne infischiano della salute dei cittadini, dall’ ILVA di Taranto in su. Hanno fatto interrare rifiuti tossici sotto autostrade, affidano appalti a ditte mafiose: di quali autorità si tratta? Sono corrotte, impunite e inaffidabili. In Val di Susa si lotta da oltre vent’anni, una generazione, per evitare il disastro ambientale procurato dalle rocce amiantifere da trivellare.”

Che Paese è l’Italia, dove si difende Charlie Hebdo ma si porta in tribunale uno scrittore per una frase? Cosa c’è a suo avviso di pericoloso in quanto da lei affermato?

“Con i casi all’estero siamo sempre molto democratici. Faccio notare che lo Stato non si è costituito parte civile con la sua avvocatura contro di me, dunque lo Stato non ritiene pericolose le mie affermazioni. Solo una ditta privata ha sporto una denuncia sballata, trovando impropria accoglienza nella Procura di Torino.”

La sua frase ha avuto qualche effetto pratico? Ci sono state notizie di persone effettivamente istigate da Erri De Luca?

“Mi piacerebbe saperlo. Invece l’accusa non porta in aula nessuna persona da me istigata e perciò nessun reato specifico connesso. Si tratta di istigazione astratta o di istigati anonimi. L’accusa presenta come testimoni un funzionario della questura di Torino e un dirigente della ditta che ha sporto denuncia: nessuna traccia di istigati.”

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