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Diritto di critica | December 22, 2024

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Israele, armi e munizioni dagli Usa. L'Onu accusa Washington - Diritto di critica

L'Alto Commissario per i diritti umani Pillay parla anche di "crimini di guerra" da parte di Israele e Hamas

Dopo giorni di immobilismo e impotenza sulla terribile guerra che si sta consumando tra Hamas e Israele, gli Stati Uniti finiscono sotto accusa per le armi che hanno fornito proprio all’esercito israeliano. È l’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, a tuonare contro l’amministrazione di Obama, rea di passare «artiglieria pesante» e di aver speso «quasi un miliardo per creare una protezione contro i razzi a beneficio dei civili israeliani ma non di quelli palestinesi (il cosiddetto scudo “Iron Dome”)». Tutto è cominciato con la richiesta fatta agli Usa, da parte delle forze armate ebree, di accedere alle scorte di armi dei “War Reserves Stock Allies”, ovvero depositi creati dagli americani decenni fa per un eventuale rapido intervento in Medio Oriente. A seguito dell’accordo bilaterale firmato tra i due Paesi nel dopoguerra, in caso di emergenza Israele ha la possibilità di accedere a questi arsenali. L’ok del Pentagono ha scatenato così le ire del Commissario Onu, e pone in effetti molti dubbi sull’incarico diplomatico che gli Stati Uniti dovrebbero avere, assieme all’Egitto e non solo, nei negoziati di pace tra Hamas ed Israele. Secondo una fonte militare americana anonima (riportata dalla tv araba Al-Jazeera), tra l’altro, gli israeliani lo stato di emergenza non l’hanno mai dichiarato. Ancora una volta gli Stati Uniti si trovano dunque a dover uscire da un impasse diplomatico e morale, in bilico tra il ruolo di pacieri e arbitri del conflitto e quello di storici alleati di Israele (dal quale “ricevettero” le lobbies economiche più influenti e al quale diedero protezione, esercito, armi e persino soldati ebrei americani, che si arruolano a migliaia ogni anno ancora oggi).

24prima-pale-israele-gaza-macerie-raid-city-ueCrimini di guerra L’Alto Commissario Onu, inoltre, ha parlato di «violazione della legge umanitaria internazionale» e di «crimini di guerra», riferendosi sia ai razzi di Hamas sia ai raid indiscriminati che Israele sta compiendo in aree civili densamente popolate, scuole, ospedali, strutture delle Nazioni Unite. Raid che la Pillay definisce «non accidentali», e che chiede siano interrotti per “pause umanitarie” giornaliere che consentano di aiutare e rifornire di cibo e acqua i civili in fuga.

Il massacro continua La scorta di mortai e granate a cui hanno accesso gli israeliani consentiranno, secondo i comandanti dell’esercito del Paese, di completare l’offensiva contro i palestinesi, e distruggere tutti i tunnel (in totale erano più di 50) attraverso i quali Hamas arrivava sul suolo nemico per colpire città nemiche o avamposti militari di Israele. Il primo ministro Netanyahu ha confermato l’intenzione di estendere le operazioni di terra e di proseguire a combattere al confine con Gaza. Il governo ha già predisposto la chiamata alle armi di altri 16mila riservisti, arrivando ad un totale di 86mila soldati al fronte. Finora nel conflitto sono morti più di 1300 palestinesi e una cinquantina di israeliani.

Comments

  1. myork

    L’ONU…..ORGANIZZAZIONE NAZIONI UNITE(D STATE OF AMERICA)HA FATTO UNA SCOPERTA STRABILIANTE… COMPLIMENTI!!!! ORA ASPETTIAMO ALTRI 50 ANNI E MILIONI DI MORTI PRIMA DI SAPERE QUALI SOLUZIONI INTENDONO (E SE INTENDONO) ADOTTARE ;-)