Grillo, Messora e il fallimento della comunicazione a 5 stelle
Tempi duri per lo staff delle comunicazione del MoVimento 5 Stelle. Non è la prima volta che da parte del gruppo di esperti chiamati a raccolta da Beppe Grillo si commettono errori banali. Al di là dell’uso spesso errato del congiuntivo, gli sbagli più evidenti riguardano la strategia stessa della comunicazione.
Dagli insulti all’apologia di reato. Il blog di Grillo, gestito dallo staff di Casaleggio ha più volte attaccato i giornalisti e avversari politici raccogliendo commenti ben oltre la soglia del piano penale. Commenti che sono frutto di un linguaggio volgare e talvolta violento tenuto dallo stesso comico su un blog che non è più, da almeno un anno, un semplice blog di un comico, ma un organo di comunicazione politica a tutti gli effetti. Gli attacchi a Napolitano sono valsi più di una denuncia per vilipendio nei confronti dei simpatizzanti del MoVimento 5 Stelle, mentre gli attacchi alla Boldrini e, prima ancora alla giornalista dell’Unità Maria Novella Oppo, hanno raccolto una raffica di commenti sessisti e di incitamento alla violenza fisica e sessuale.
Togliete quel dito, vorrei vedere la luna. Certo, qualcuno dirà: “Si guarda sempre il dito e non si vede la luna”. Certo, ma questa è la tendenza della natura umana. Inutile stupirsi. Piuttosto bisognerebbe evitare di far vedere quel “dito”, rozzo, violento, misogino e sgangherato, così almeno qualcuno riuscirà a “vedere la luna”, sempre che di luna si tratti. Lo insegnano in tutti i corsi di comunicazione politica: “l’abito fa il monaco”, altroché.
Grillo come Bossi. Allora bisogna capire se dietro a tutto questo c’è incapacità o se c’è una logica comunicativa. Grillo e Casaleggio puntano ad attirare a sé l’Italia più becera o desiderano rivolgersi a tutti? Nel primo caso ci stanno riuscendo al meglio, nel secondo stanno fallendo in pieno. Poi, certo, sarà colpa della stampa “di regime” che pubblica i commenti con le minacce di violenza sessuale nei confronti della presidente della Camera o gli insulti sessisti nei confronti delle parlamentari Pd. La stessa colpa che aveva la stampa quando riportava le parole di Umberto Bossi sul Tricolore che il raffinato signore usava “per pulirsi il c…” o quelle di Berlusconi sul fascismo e Mussolini. Sempre il solito dito, guardano gli italiani. Chissà perché?
Gli strafalcioni del comunicatore Messora. Uno dei principali artefici della comunicazione grillina si chiama Claudio Messora. Noto per il suo blog di “controinformazione”, ha accumulato una serie di strafalcioni negli ultimi giorni che gli stessi comunicatori del Pd non hanno racimolato in un anno. Il duro e puro Byoblu (così si fa chiamare sul web) ha inaugurato al meglio la settimana, con un tweet favoloso a seguito delle polemiche sollevate dai commenti pubblicati sul blog di Grillo nei confronti della Boldrini:
Cara Laura, volevo tranquillizzarti. Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, tu non corri nessun rischio.
“Tutta colpa del Sauvignon”. Certo, al di là del fatto che i congiuntivi vanno e vengono a piacere, il tweet (rimosso) ha sollevato altre polemiche e anche proteste dal gruppo grillino dei dissidenti. Così, il povero Messora ha prima riconosciuto di essere stato indelicato, poi ha dato la colpa al Sauvignon. Poi, infine ha chiesto scusa. Non prima aver retwittato una foto di un presunto post di Laura Boldrini su Twitter, misteriosamente sparito, nel quale la Presidente della Camera accusava i grillini di essere potenziali stupratori. Ma se è vero che parole simili sono state pronunciate realmente dalla Boldrini, durante la trasmissione Che Tempo Che Fa, quel tweet si è rivelato un falso. Che sia stato creato ad arte per dimostrare che anche lei cancella i post “scomodi”, così come ha fatto Messora, non è dato saperlo.
L’esperto di auto-censura. Certo che Messora non è nuovo ad operazioni di auto-censura. Ma non potendo censurare nessuno, preferisce auto-censurarsi. Non solo eliminando il post su Twitter, scritto in preda ai fumi dell’alcol, bensì si censura anche un articolo scritto sul suo blog nel 2010, ma divenuto noto solo ieri quando qualcuno sul web ha pensato bene di riproporlo. Se pensate che il tweet di Messora di domenica scorsa sia misogino, significa che non avete ancora letto il post del 2010.
Così Messora raccontava sul suo blog un sogno erotico:
“Mi trovavo sempre disteso sul letto ma ecco che insieme a me, in completo deshabillé, c’erano proprio loro: Mara, Stefania e Mariastella (ndr: nell’ordine Carfagna, Prestigiacomo, Gelmini). […]L’associazione immaginifica di Mara alla fellatio è stata automatica, grazie purtroppo alla marea di menzogne che su di lei sono state diffuse dalla solita sinistra che odia. Per Mariastella, invece, l’inconscio ha suggerito una elaborata legge del contrappasso. Si dice così tanto in giro che abbia sodomizzato la scuola che… Insomma, la simbologia onirica stupisce sempre per la sua crudezza. Stefania invece era un problema. La sua natura imprenditoriale le conferiva una qualità di penetrazione attiva, tipica dello stupro. […] grazie all’emergere dell’associazione con la sua iniziativa legislativa sulla riduzione in schiavitù, ogni pezzo del mosaico ha improvvisamente trovato naturale collocazione: lei sarebbe stata la Mistress. Nessuna di loro tre ha voluto onorare la missionaria. Pazienza.”
Ma ovviamente questo testo è magicamente sparito. Ieri Messora ha pensato bene prima di oscurare l’articolo e poi lo ha ripubblicato, appositamente sbianchettato. “Sul web non hai scampo: se scrivi il falso gli utenti ti smascherano”, ripetono spesso i 5 stelle e i loro simpatizzanti a giornali e blog che criticano il M5S. È proprio vero. E poi tutti a guardare quel maledetto dito invece di rivolgere lo sguardo alla luna. Se quel dito non fosse così grosso…
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m5s-
Veramente il M5S è cresciuto dell’1% in due settimane. Forse la cantonata non l’hanno presa loro, ma la Boldrini e il governo con le loro “prassi” incostituzionali..
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State difendendo la Patria … Sono commosso …
Viva Letta, Renzi, Berlusconi e i Carbonari che si oppongono alla dittatura fassista!
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
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