L'incontro tra Renzi e Berlusconi: perseverare autem diabolicum - Diritto di critica
L’ANALISI – Matteo Renzi sbaglia ad incontrare Silvio Berlusconi, l’errore è prima di tutto sotto il profilo della comunicazione. Se infatti l’intento è quello di parlare anche all’elettorato di centrodestra per non chiudersi nel cortiletto del Pd, i modi e i tempi sono sbagliati. Per non parlare degli argomenti.
La legge elettorale – Andiamo per ordine e partiamo dalla tematica più scottante: la legge elettorale. Silvio Berlusconi è il politico che ha fatto nascere il Porcellum, una delle peggiori riforme degli ultimi anni, colpevole di tanta impasse politica attuale. Va da sé che un incontro come quello di oggi non è certo ideale per il neosegretario che per mesi ha bombardato i media parlando di Cambiamento e Cambiaverso. Berlusconi non è di sicuro un homo novus della politica italiana.
Renzi a rischio autogoal – E sotto il profilo della comunicazione e della percezione che l’opinione pubblica avrà dell’incontro, la visita di Berlusconi presso la sede del Partito democratico rischia di essere un clamoroso autogoal per il neosegretario, di cui ancora in tanti – troppi – ricordano quella che nella sua carriera politica è considerata una delle macchie e delle colpe peggiori: la visita ad Arcore, quando Silvio Berlusconi era al governo. Incontrare l’ormai ex Cavaliere, dunque, rischia di aizzare l’opinione pubblica contro l’attuale sindaco di Firenze e segretario Pd, alimentando una retorica degli inciuci e degli accordi che per troppi anni ha segnato la politica italiana. Dal momento che le larghe intese sono nate dieci mesi fa da un Partito democratico che Renzi dice di voler riformare, viene da chiedersi dove sia il reale cambiamento: perché non individuare un referente di Forza Italia eletto in Parlamento con cui interfacciarsi? Una persona nuova, diversa da Berlusconi.
Il punto di vista dei renziani – Certo dal punto di vista della percezione mediatica, Matteo Renzi oggi è in una posizione avvantaggiata rispetto all’ex Cavaliere perché è un leader giovane, grintoso e soprattutto è lui ad accogliere Berlusconi nella sede del Partito democratico: le parti, quindi, si sono invertite rispetto all’incontro ad Arcore. Nell’ottica dei renziani questo sarebbe il segno tangibile della rivalsa, della crescita del neosegretario che adesso tiene le fila della politica e vuole dimostrarlo, invitando e accogliendo benevolo l’uomo ormai decaduto e fuori dal Parlamento che per un ventennio ha segnato la politica italiana.
Il rottamatore perduto – Chiudiamo con un accenno un po’ retrò e vintage: Matteo Renzi è nato come “rottamatore”, come colui che avrebbe spazzato via le mummie da anni sedute in Parlamento. Ecco, basta guardare alla carriera politica di Silvio Berlusconi e alle cicatrici che questi ha lasciato sull’Italia per trarre ciascuno le proprie conclusioni.
Twitter@emilioftorsello
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torsello,stavolta non dici che è tuttaq colpa di grillo? avete voluto il rottamatore?
mo vi rottama lui!!!! :-))
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