"We want You", la Germania a caccia di lavoratori europei
La Germania va a caccia di giovani talenti e li cerca soprattutto in Spagna, Portogallo, Italia e Grecia, i paesi più colpiti dalla crisi. Grazie al programma di incentivi finanziato dal governo federale, infatti, i giovani provenienti dall’Europa meridionale potranno contare su nuove forme di agevolazione per l’inserimento nelle aziende tedesche.
Berlino ha bisogno di lavoratori. Negli ultimi anni, in Germania, la disoccupazione è scesa ai minimi storici: solo il 5,6% dei tedeschi, infatti, è in cerca di lavoro mentre l’occupazione tra i laureati è praticamente raddoppiata rispetto a dieci anni fa. Insomma per un laureato tedesco è molto più facile trovare lavoro che per un laureato italiano o spagnolo. Soprattutto grazie agli investimenti e alle politiche in favore dell’occupazione portate avanti negli ultimi anni. Le nascite però sono in forte diminuzione mentre il numero dei pensionati è in costante aumento, così nel 2025 la prima potenza economica europea potrebbe ritrovarsi senza 6 milioni di lavoratori.
In Italia stage gratis, in Germania pagano di più. Per questo le aziende tedesche hanno iniziato a impiegare sempre più professionisti stranieri, provenienti soprattutto dai paesi del sud Europa. In loro soccorso arriva ora anche il piano di incentivi del governo che prevede un periodo di formazione per chi vuole lavorare in Germania, con corsi di lingue, rimborsi spese per i viaggi e un compenso aggiuntivo rispetto a quello solitamente destinato agli apprendisti tedeschi. Niente a che vedere dunque con la prassi tutta italiana dei tirocini e degli stage spesso non retribuiti e senza prospettive concrete di inserimento in un’azienda. In Germania, infatti, l’apprendistato rappresenta il primo passo, retribuito, per l’ingresso nel mondo del lavoro.
L’accordo con la Spagna. Inoltre proprio in questi giorni Spagna e Germania hanno stipulato un accordo bilaterale che permetterà ogni anno a 5mila giovani spagnoli di studiare e lavorare nelle città tedesche, dando loro la possibilità di migliorare la propria formazione professionale. E accordi simili potrebbero presto essere stipulati anche con gli altri paesi del sud Europa.
La fuga (dall’Italia). La Germania insomma cerca lavoratori e i lavoratori cercano la Germania. L’emigrazione dai paesi mediterranei è infatti in forte aumento e la Germania è diventata la meta prediletta tra coloro che scappano da precarietà e disoccupazione. E tra questi gli italiani sono sempre più numerosi (il 40% in più solo nel 2012). Una situazione aggravata dalle politiche di austerità imposte (anche dalla Germania) all’Italia e agli altri stati del sud Europa per risanare i loro conti, e da anni di politiche inconcludenti che hanno reso il mercato del lavoro sostanzialmente fermo. Chi ne ha la possibilità, dunque, preferisce emigrare, spesso per non tornare più. Con un enorme spreco di risorse, competenze e professionalità che vanno invece ad arricchire gli altri paesi.
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