Rubygate, chiesti 6 anni e interdizione per Berlusconi
Il pm Ilda Boccassini ha chiuso la requisitoria con una richiesta forte: per Berlusconi condanna a 6 anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Le prove sono tante e pesanti, e la difesa dovrà fare una requisitoria d’altri tempi per smontarle. Ghedini lo sa ed ha preparato lo show di domenica 12 maggio apposta, per vincere il processo fuori dall’aula (dentro sarà difficile). Ma ricordiamo, in questo momento di “innocenza garantista”, i testimoni e le accuse.
Il Bunga Bunga. Il centro del processo, agli occhi di tutti, è la prostituzione: le ragazze dei festini ad Arcore si sarebbero date a Silvio Berlusconi in cambio di denaro. Che gli scambi di denaro ci siano stati, e ci siano tutt’ora, è dimostrato: almeno 12 di loro (dalla Trevaini alla romena Amarghioale, dalla Veroni alla Cipriani) hanno ricevuto buste da 2.000 euro a serata e ancor oggi incassano dai 2.500 ai 5.000 euro al mese da Silvio Berlusconi. La prostituzione è stata confermata da 6 ragazze che parteciparono ai festini, le stesse che riferirono il termine “bunga-bunga” e le tre “fasi” delle serate (cena, bunga-bunga e nottata hot). Le dodici ospiti “stipendiate”(quelle che tutt’ora ricevono denaro dall’ex premier) invece, smentiscono e parlano di “conversazioni di filosofia, politica e attualità, tutto molto elegante e sobrio”.
Il processo a Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Il processo per induzione e sfruttamento della prostituzione per Mora, Fede e Minetti procede. Qui l’accusa ha dimostrato che furono questi tre a presentare decine di ragazze al premier, facendo poi aver loro buste di denaro e regali. La stessa Minetti, che la notte del 27 maggio 2010 andò a prendere Ruby in questura a Milano, avrebbe fatto da intermediaria e ruffiana. I due processi son collegati. Nella requisitoria di ieri di Ilda Boccassini, poi, si sottolinea un passaggio fondamentale: “Possiamo credere che Emilio Fede, fedelissimo di Berlusconi da tutta la vita, gli abbia taciuto l’età minorenne di Ruby, nel presentargliela?” Nessuna risposta su questo.
L’imputazione di concussione. L’accusa più grave, però, è quella di concussione. Un premier che – per nascondere un reato come quello di induzione alla prostituzione – fa pressioni su una questura della Polizia per liberare (senza alcun ordine giudiziario) la fantomatica “nipote di Mubarak”, travalica ogni legge. L’interdizione dei pubblici uffici sta proprio a punire questo: l’azione al di sopra della legge di un uomo che si è coperto le spalle su una storia losca. Non stupisce quindi che dei 6 anni richiesti, 5 sono dovuti alla concussione e 1 alla prostituzione minorile, legata al primo reato.