Con l'Imu Berlusconi vincerà le prossime elezioni
Forse sarà solo un presentimento. Ma a leggere i giornali degli ultimi giorni sembra che – ancora una volta – la sinistra italiana sia caduta nella ragnatela disegnata da Silvio Berlusconi. Il Cavaliere sa bene che siamo di fatto in campagna elettorale e che per vincere la battaglia la carta vincente potrebbe essere proprio l’Imu.
Perché gli italiani odiano l’Imu? Berlusconi sa bene come “toccare” la pancia degli italiani. L’Imu è una tassa odiata perché è una di quelle imposte che si pagano direttamente da tutti, anche dai lavoratori dipendenti ai quali non viene detratta dallo stipendio come l’Irpef e le addizionali regionali. Si paga come il canone Rai e come la tassa comunale sui rifiuti. A questo si aggiunge una decisa campagna stampa da parte dei mezzi di comunicazione vicini al centro-destra, Mediaset in prima fila.
Un regalo ai ricchi. Lo stesso Brunetta ha – nei giorni scorsi – avvisato il Pd: “L’Imu sulla prima casa va abolita per tutti. Altrimenti è incostituzionale”. Al di là del fatto che non sia affatto incostituzionale far pagare questa tassa al di sopra di una soglia di reddito e di dimensioni dell’abitato, il messaggio è chiarissimo: cancellare la tassa sia ai poveri che ai ricchi, cioè cancellare l’Imu per chi vive in una casa di 50 metri quadri e guadagna 1.200 euro al mese e cancellarla anche a chi vive in vere e proprie regge da 500 metri quadri, guadagnando 20, 30 50 mila euro al mese. Un vero regalone ai ricchi (che risparmierebbero anche 5-10 mila euro l’anno), bruscolini per i poveri che risparmierebbero 100-200 euro in 12 mesi.
Senza Imu, niente soldi per i giovani. “La nostra fiducia al governo Letta si basa sulla cancellazione dell’Imu”, ha spiegato sulle sue tv il Cavaliere. Così Letta corre a Che tempo che fa e cerca di salvare la situazione, spiegando che è intenzione di tutti i partiti di maggioranza “superare” l’attuale Imu. Che vuol dire tutto e non vuol dire nulla. Il problema vero è che cancellando l’Imu invece di rimodularla non ci saranno risorse per la cassa integrazione in deroga e per le riforme del mercato del lavoro per favorire l’occupazione giovanile e femminile, attraverso defiscalizzazioni e tagli del cuneo fiscale.
I “meriti” del Cavaliere. Ma Letta, invece di andare in tv e spiegare perché l’Imu è necessaria per poter sostenere le aziende e l’impiego, cerca una mediazione dalla quale il Pd uscirà sconfitto. Se verrà eliminata l’Imu sulla prima casa – che tra le altre cose è stata ideata proprio dal precedente governo Berlusconi – il Cavaliere potrà prendersi un “merito” che gli potrebbe fruttare molto a livello elettorale. Se invece il Pd alla fine si metterà di traverso, Berlusconi potrà rispolverare il suo vecchio adagio: “Non me lo hanno fatto fare…ma se avessi il 51% dei voti…”.
Berlusconi ancora sul ponte di comando. Insomma, tanto si è fatto, tanto si è detto che alla fine il vecchio Caimano è sempre lì. L’Italia dipende ancora da lui. Dopo che il MoVimento 5 Stelle ha deciso di “congelare” i propri voti e dopo che nel Pd è prevalsa la fazione dell’inciucio, l’Italia si ritrova con il Cavaliere sul ponte di comando ad imporre la sua pax berlusconiana fondata sul populismo e sul corporativismo. E pensare che proprio lui si è candidato a presiedere la convezione per le riforme.
Ma Renzi fa paura. L’unica cosa che lo spaventa è la possibile discesa in campo di Matteo Renzi nel caso in cui dovesse saltare il governo Letta e dovesse essere necessario tornare al voto. Su questo, però, il Cavaliere confida nei suoi “alleati” nel Pd, ad iniziare da una vecchia classe dirigente che sa che può salvarsi solo mantenendo in vita questo governo insieme al Pdl. Così, tra un anno ci ritroveremo ancora qui a parlare di riforme mancate e di fallimento della politica. In attesa che qualcuno guidi realmente questo paese fuori dal pantano.
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il tempo passa e i vecchi muoiono quindi cala l’elettorato del pdl. la gente si informa e cala l’elettorato pd ergo vince il movimento 5 stelle. saluti
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