La santa Chiesa e lo scandalo dei preti pedofili - Diritto di critica
E’ difficile immaginare un crimine più orrendo ed efferato della pedofilia. Ma quando di tale crimine si macchiano istituzioni –come la Chiesa- che, per loro stessa definizione, dovrebbero difendere la vita e non oltraggiarla, la vicenda assume contorni ancora più scabrosi e difficili da concepire ed accettare.
Il caso dei preti pedofili in Irlanda non è che la punta di in iceberg che negli anni ha continuato a crescere, sommerso e silenzioso, sotto la superficie apparentemente impeccabile della struttura ecclesiastica, una macchia nera e vergognosa che le circostanze, ora, stanno portando a galla in tutta la sua perversione: soggezione delle vittime, violenze, bambini usati come “giocattoli”, costretti a masturbarsi o a masturbare i sacerdoti-educatori, in aggiunta ad un abuso di fiducia perpetrato dalla stesse persone che avrebbero dovuto elevare i minori affidati loro, e che, invece, li hanno derubati della loro dignità, predati, distrutti.
Una vicenda, questa, che riguarda svariati paesi – dall’Irlanda al Brasile, dall’Australia all’Italia (80 i casi segnalati e accertati), dagli USA alla Germania (da dove giunge l’ultimo scandalo: 120 vittime abusate tra gli anni ’70 e ’80 in prestigiosi licei gesuiti a Amburgo, Hannover ed altre città tedesche)- e che non si può più insabbiare o nascondere dietro presunti diritti di segretezza vaticani, come invece prevedeva il Crimen Solicitationis, documento del 1962, che esigeva, pena la scomunica, il silenzio dalle autorità ecclesiastiche implicate in casi simili e il “perpetuo riserbo” anche dopo l’eventuale sentenza, in una spirale di potere volta a difendere più il buon nome dell’istituzione che le giovani vittime. Né ci si può più limitare a spostare di parrocchia in parrocchia i sacerdoti sospettati di simili perversioni o colpevoli, e ad assolvere tutti coloro che, all’interno della Chiesa stessa, non si sono battuti con sufficiente determinazioni contro abusi così crudeli.
Certo, negli ultimi anni la tendenza all’insabbiamento di queste scomode vicende da parte della autorità ecclesiastiche si sta invertendo, a partire dalla linea di “tolleranza zero” inaugurata da papa Giovanni Paolo II, scagliatosi duramente contro i “preti traditori”, e portata avanti da Benedetto XVI: più trasparenza, più rigore, maggiore rispetto per le vittime, e, soprattutto, l’obbligo per le autorità ecclesiastiche di denunciare alla magistratura i colpevoli.
Parole e provvedimenti innovativi – il testo che il Papa trasmetterà all’episcopato d’Irlanda sarà il primo documento solenne contro la pedofilia promulgato da un pontefice- ma i dubbi restano, e sono forti e prepotenti anche in moltissimi cattolici. Pur nella consapevolezza dell’esistenza di una nutrita schiera di preti, suore, associazioni di matrice cattolica e cattolici laici impegnati strenuamente e quotidianamente nella lotta contro diverse situazioni di disagio, abusi e violenze (Don Mazzi o Don Ciotti, tanto per citare nomi celebri, ma anche Don di Noto, che combatte la pedofilia online ed ha contribuito alla chiusura di diversi siti pedopornografici, varie Onlus, case famiglia, ecc), episodi di questo tipo non possono che incrinare –se non spezzare del tutto- la fiducia di molti credenti dell’istituzione “chiesa”.
Le parole del pontefice potranno impedire il ripetersi di simili abusi, o cadranno nel vuoto sterile de “la parolina giusta al momento giusto”, arenandosi in burocrazie e cavilli volti a ripulire, di uovo, solo il nome della Chiesa? Basta un’offensiva papale per estirpare un simile cancro, che copre con i suo marciume anche l’opera di coloro che, all’interno della Chiesa e spesso “usati” con fini propagandistici o ignorati dagli alti gradi della Chiesa stessa, operano con rispetto, coraggio e coerenza? E ancora: è giusto continuare a chiedere a noi credenti di considerare la Chiesa sempre e comunque come “santa, cattolica ed apostolica” e gli episodi scabrosi come “eccezioni isolate”?
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Se si vuole criticare è giusto farlo, ma con onestà intellettuale.
Bisogna acclarare la verità, ma quando poi la verità è sotto gli occhi di tutti, è giusto non eccedere e non cadere nella tentazione di trasformare la verità in pregiudizio eterno, senza appello, propagandistico a senso unico.
Il problema tragico e scandaloso è emerso in tutte le sue sfaccettature. La Chiesa tutta ne ha preso atto con dolore e vergogna. Drasticamente, con l’impegno in prima persona del Sommo Pontefice, la lotta contro il fenomeno intollerabile della pedofilia è cominciato. E’ un duro lavoro, ma lo si è cominciato.
Ogni facile anticlericalismo, oggi, ora, davanto all’evidente reazione della Chiesa che è solo da riconoscere positivamente, è pura e semplice cattiva fede. Il diritto di critica diventa strumento ideologico di distruzione. -
Non ho sminuito la reazione positiva della Chiesa,tutt’altro. tra parentesi, sono cattolica, quindi ti prego di non tacciarmi di anticlericalismo, non è proprio il mio caso. :)
la mia riflessione voleva andare in un altro senso, e cioè: la chiesa, come istituzione, è molto criticata, talvolta a torto, talvolta anche a ragione; le contraddizioni tra ciò che si porta avanti come messaggio e l’azione di molti suoi esponenti sono spesso molto evidenti; troppo spesso l’istituzione religiosa diventa strumento politicante (non mi riferisco ai pronunciamenti sui vari casi englaro,bisognerebbe aprire una nuova discussione, ma sui vescovi o cardinali che scendono a compromessi quando si tratta di sostenere o meno una determinata parte politica piuttosto che un’altra, ‘dimenticandosi’ di vedere o condannare atteggiamenti chiaramente anticristiani della suddetta parte politica…), e emergono episodi sconcertanti -come la pedofilia- che non si può giustificare. ora, la linea attuale del Papa è pienamente condivisibile, ma io, come credente, mi chiedo: non si poteva evitare? possibile che persone perverse diventino sacerdoti, educatori? le autorità ecclesiastiche non li hanno tenuti sott’occhio a tempo debito? come posso continuare a fidarmi di un’istituzione ‘guida’ (come dovrebbe essere!) che non riesce ad impedire situazioni del genere, e che li sotterra per anni? e non si tratta di fare sterile critica o dietrologia, tutt’altro… si tratta di chiedersi: quante altre cose verranno a galla? è giusto chiedere ai cattolici devozione in un’istituzione che non si è dimostrata all’altezza della devozione che chiede, e non nelle questioni storiche (anche qui, sarebbe da trattare in seprata sede!)
ma in questioni strettamente legate all’ambito pratico e umano della vita, come l’educazione e la tutela dei minori? -
Mi limito a rispondere solo all’Erica cattolica, per il momento. Erica, se sei cattolica, come credo, sai che esiste il male e il male attanaglia tutti, uomini di chiesa e non. Perchè tanto stupore? E mi dici perchè tu, come tantissimi cattolici e non, guardi alla Chiesa come fonte di criminalità più o meno organizzata, di fogna umana e sociale e non alla Chiesa vera, quella molto, molto più grande che è motore e guida originale? Te lo dico io: perchè quest’ultima è la Chiesa nascosta, che non fa notizia, che non fa testo, troppo bella per parlarne. E’ facile sparare sulla Chiesa! Credi veramente che nella mente di un Papa, nel 3° millennio ci sia la volontà dei Borgia? Riflettici un attimo, senza farti “infinocchiare” dai luoghi comuni che vanno avanti dai tempi dal ‘700 e che probabilmente non avranno fine, se i cattolici dormono sempre e subiscono solo invettive e dita puntate di finti moralisti agnostici e atei? Criticare la Chiesa è un dovere, ma correggere gli errori anche. Se esistono casi di pedofilia ci sarà un perchè che va al di là delle responsdabilità delle Istituzioni ecclesiastiche (che pur ci sono, per carità), no?
Se uomini vestiti da preti fanno … di tutto e di più, ma ti pare che sono preti veri, in linea con Chiesa e Vangelo? Ma i Santi, quelli conosciuti e quelli – tantissimi, stanne sicura – anonimi, non fanno Chiesa? -
@ vicenzo: condivido tutto quello che dici, dato che ne sono più che consapevole; però scrivere un articolo indirizzato in una certa direzione non vuol dire escludere tutte le sfaccettature del problema ma prenderne una sola in esame, altrimenti avrei dovuto scrivere un’enciclopedia con previa professione di fede, e non mi pareva il caso :)
quanto dici è più che vero, e lo condivido in pieno, perchè lo so. Opero da anni in strutture più o meno strettamente riconducibili al mondo cattolico, e ci sono persone Grandi (con la G maiuscola). su questo siamo d’accordo, e non lo metto minimamente in dubbio.
ma ciò non vuol significa poter ‘passare sopra’ a certi fatti in nome di una ‘chiesa silenziosa e buona’, sennò faremmo lo stesso gioco di quei cardinalotti-politicanti che usano questa enorme fetta di chiesa come riparo, dietro cui nascondersi in caso di accuse. E’ la consapevolezza dell’esistenza di questa chiesa -intesa come comunità- sotterranea e silenziosa che mi spinge -come cattolica- a prendere coscienza di questo marciume, e a non tollerarlo. La posizione del Papa è innovativa e la trovo positiva; ma ciò non toglie ciò che è successo in passato; e non si sta parlando di crociate o inquisizione, ma di fatti risalenti a pochi anni fa, che hanno ancora ripercussioni sul presente. E trovo ignobile che solo ora si inizi a parlarne fuori dai denti, mentre prima si puntava più a difendere la facciata della chiesa come struttura di potere che non la dignità della chiesa come comunità, composta di uomini, donne, famiglie e sì, anche bambini. quando viene negata per anni giustizia e verità ai deboli, da parte dell’istituzione che dovrebbe tutelarli maggiormente, in favore del potere, non può esserci giustificazione, nè da parte dei cattolici nè da parte degli atei, e non si può usare la parte sana della chiesa per giustificare o minimizzare certi episodi. -
Dici esattamente quello che ho scritto. La mia riflessione non è sul fatto che c’erano e ci sono tuttora fino a che – speriamo presto – verranno debellati i casi di pedofilia nella chiesa. Sta piuttosto nella volontà di costruire e non solo sul distruggere. E siccome, lo ribadisco ancora, c’è la reale tendenza a reiterare in eterno le colpe della Chiesa (riferimento ad altri luoghi comuni che puntualmente vengono tirati in ballo coll’unico fine di discreditare tutto quello che essa fa e dice), sicuramente con la pedofilia l’etichetta – stanne certa – rimarrà per secoli, anche a fenomeno scomparso.
Se noi cattolici non ci impegnamo a dimostrare che la vera Chiesa è altra cosa (veramente moltissimi detrattori fanno finta di non vedere), è normale che ci saranno sempre greggi di cattolici non troppo convinti che dubiteranno dei pastori guida.
Un’ultima osservazione: le passate colpe di pedofilia, non sono dipese anche da un contesto, una mentalità sociale laici (estranei cioè alla chiesa) che poneva in ombra la denuncia del misfatto? Perchè – mi chiedo – tutte le vittime (o il 90%) tendevano all’omertà (tipo mafia, per intenderci) :?: -
Caro Diego.
Nessuno contesta la verità dei fatti. Tante cose non funzionano o
funzionano male. Esempio lampante? Ti pare normale l’esercizio a go-go – spropositato e anche ben remunerato, soprattutto dai VIP e soprattutto nei decenni passati – della Sacra Rota sulla
concessione degli annullamenti dei matrimoni? Il problema è
che le Istituzioni anche in Vaticano esistono: sono poi gli uomini he le gestiscono ed applicano male. Si, vuoi mettere se lo fanno in Vaticano? Hai ragione.
Il problema è che da una parte c’è stata omertà e business, all’altra, però, ricordati che sistiamo anche noi. E dipende anche da noi se una cosa che va male possa essere corretta o no. Cattolici in primis. I non cattolici hanno la strada spianata, ovvio: quanti non brindano alle malefatte di preti e co.? Ma secondo te, è giusto continuare a brindare solo per vedere patire a vita il prossimo, solo perchè ti è antipatico? O meglio, perchè le tue convinzioni spesso politiche ti portano per default a sparare sulla Chiesa comunque, anche quando le risposte e le soluzioni ci sono?
Tutto qui. -
premesse:
‘pedofilia’ è una termine che non significa nulla;al massimo esistono gli abusi sessuali su minori di anni ‘x’, le molestie e l’omicidio.è necessario chiarire, perchè avendo noi stravolto il significato di “pedofilo”,dobbiamo comunque sapere che la pedofilia NON è un reato mentre la molestia sessuale si…
bisogna poi sottolineare che la maggior parte degli abusi psicofisici su minori avvengono nelle famiglie; quindi non all’oratorio, verso il quale c’è spesso una totale delega del compito educativo,salvo poi lamentarsi di qualsiasi cosa e chiamare i carabinieri per un ceffone sacrosanto del prete di turno.
è anche importante dire che un abuso psichico non è meno grave di una molestia/abuso sessuale rispetto alle conseguenze che porta su un bambino:molto spesso una separazione/divorzio porta conseguenze ben peggiori o perlomeno analoghe a quelle di un abuso sessuale ma in pochi se ne rendono conto, avendo la testa e la bocca pieni della parola “pedofilia”.fatte queste premesse,io non vedo dove sta la stranezza nella presenza di preti pedofili nel clero.se andassimo a vedere i centri boy scout puntandoci sopra un bel riflettore di indagine,sicuramente sarebbe uno sfacelo.tu ti chiedi:
” non si poteva evitare? possibile che persone perverse diventino sacerdoti, educatori? le autorità ecclesiastiche non li hanno tenuti sott’occhio a tempo debito?”
io ti rispondo che il clero è completamente infarcito di omosessuali,tutti i sacerdoti che conosco io lo sono.non si poteva evitare?evidentemente no..nessuno è nella testa della gente per sapere quali tendenze abbia.probabilmente il maestro che fa ripetizioni a tuo figlio, la sera si veste ufficiale delle SS e frusta la sua compagna facendole colare la cera sui genitali, poi si fanno 3 tiri di coca in allegria: si può evitare?
“E ancora: è giusto continuare a chiedere a noi credenti di considerare la Chiesa sempre e comunque come “santa, cattolica ed apostolica” e gli episodi scabrosi come “eccezioni isolate””
ma guarda che il VERO problema della chiesa non sono i preti pedofili,il vaticano che non è santo o menate varie;il problema è la BASE -voi credenti- che si rifiuta categoricamente di applicare la morale cristiana.questo è il problema vero. il cristianesimo, di fatto, è come se non esistesse, al di là dei problemi del vaticano, dei sacerdoti ‘buoni’ e di quelli ‘pervertiti’.
un cristiano vero non si preoccupa di cosa fa il vaticano (il cristianESIMO), ma ha nella testa solo la morale di cristo,la sua applicazione e l’esempio che può dare.non si preoccupa di giudicare un prete pedofilo che magari da piccolo è stato violentato in serie. -
@V3N0M A parte le premesse sull’etimologia delle parole, che a mio avviso sono fuori luogo [chiamalo come vuoi ma il fenomeno non cambia ed è chiaro per tutti], la piaga è reale come le tante altre che poi hai citato. Ma è una piaga ancora più pesante se è vero che la pedofilia, più di tutti gli abusi sui minori, è compiuta da uomini di chiesa, predicatori dei valori assoluti etico-morali e spirituali. Mi pare che al centro della questione ci sia quest’ultimo aspetto: quello che da fastidio a molti – e che molti usano come arma ideologica contro tutta la Chiesa – è proprio l’ipocrisia di fondo. Predicare bene e razzolare male. E qui, ahimè, non ci piove purtroppo se per colpa di alcuni la stramaggioranza che fa la Chiesa di nascosto, quella vera che si vuole far dimenticare, ci rimette tutta l’immagine della Chiesa stessa.
Semmai il problema mediatico rischia di essere un altro allorchè, come era anche mia intenzione far capire attraverso quanto ho scritto all’inizio, leggendo tutta la stampa e i forum in giro per internet oggi come oggi sembra quasi che il vero reato alla fine sia solo quello commesso da un prete, mentre la “comune” pedofilia sia di serie B.
Giusto invece il contenuto della tua conclusione, per cui molti cattolici fermano la loro riflessione solo di fronte a questa fotografia, brutta certo, ma lasciandosi plagiare e scoraggiare a tal punto da tirarsi fuori dalle convinzioni e dalle responsabilità che ogni cattolico è tenuto a vivere, secondo lo spirito della Chiesa che non è altro che lo spirito del Vangelo.
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@vincenzo
più morale e meno giudizi..questo per i cattolici e fin qui siamo d’accordo.
secondo me il vero problema della ‘pedofilia’, in generale e a prescindere da questo articolo,è il modo in cui viene affrontato.
la gente AMA scagliarsi contro il pedofilo,quasi a voler generare e scacciare un mostro anche da sè stessi,senza in realtà avere la freddezza e la lucidità mentale per cercare di capire come si potrebbe arginare il problema.
adesso è il turno della caccia al prete pedofilo,poi c’è il momento del turista 60enne in brasile,che va arrestato con le telecamere puntate in faccia e la gogna mediatica del tg delle 8,poi ci sono episodi di pura caccia alle streghe, tipo rignano, che testimoniano quanta paura e quanto poco senso di responsabilità ci siano in molte persone.
siamo in un mondo che si è ribaltato:quando andavo io all’asilo era uso della maestra metterci il nastro adesivo sulla bocca se facevamo ‘baccano’, adesso se lo fai vai in galera. se il prete tira un ceffone al capo della baby gang di turno, sono volatili per diabetici (per il prete, mica per il bambino).
negli ultimi anni ho visto negli oratori situazioni assurde,con bambine che ti sputano addosso e se le rimproveri ti dicono che sei un pedofilo, minacciando di dirlo genitori cosi vai in galera.qui vicino c’è stato un caso di una ragazzina che si è spogliata davanti a un 50enne e quando questo le ha detto “ma cosa fai,vestiti” lei ha risposto candidamente che se LUI avesse ancora osato lamentarsi perchè si faceva rumore in cortile, l’avrebbe denunciato.
il mondo che abbiamo creato con questa considerazione folle del problema è QUESTO. non è un altro.è fottutamente questo.
è tutto sbagliato.
bisogna capire che il problema è complesso. se in brasile ci sono bambini che vanno anche spontaneamente a prostituirsi, con il beneplacito delle madri, il problema non è il pervertito europeo di turno, ma la situazione di degrado socio-economico di certe regioni.se il capro espiatorio è il vecchietto bavoso europeo,non hai capito nulla; fai una politica di recupero dal degrado e magari hai eliminato il 70% della prostituzione minorile in un colpo solo.
fare quello che si sta facendo oggi, assecondando la pancia del popolino che ama la caccia al pedofilo,tecnicamente si chiama “svuotare il mare con un secchiello”:è uno sport perfetto soprattutto quando il bersaglio fa parte di una organizzazione ormai attaccata da tutti a priori,come il cristianesimo.
qui da noi sarebbe bene iniziare politiche mirate al rafforzamento delle famiglie in tutte le direzioni,invece,oltre a non fare NULLA, si propongono famiglie ‘alternative’ che, in un contesto del genere, dovrebbero pure educare dei figli(!) quando già quelle normali sono deficitarie.è assurdo.per quanto riguarda la chiesa, io ho sempre risolto la questione dividendo con la forbice quello che fa l’alta gerarchia -il centro di potere- dalla base. quelli che secondo me si salvano, sono proprio molti esponenti del basso clero, fra i quali si annidano -fra gli altri- i pedofili. sui parrocchiani che vanno in chiesa tutte le domeniche,in buona parte dei casi meglio stendere un velo pietoso.
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Queste sante intenzioni del papa tedesco (lui stesso sospettato di analoghi reati) ricordano un po’ i disegni di legge del Sig. B. contro la corruzione! E c’è ancora chi è disposto a crederci. Ci sarebbe da domandarsi perché.
La dote insabbiatrice dei poteri italiani (e non solo) temporali e “spirituali” affiora dietro ogni angolo. So di una ragazza, dalle mie parti, sposata, con figli, che è stata messa incinta dal parroco del paese. Il vescovo ha “trasferito” il il prete ed alla povera donna è stata concessa in affitto una delle infinite case della curia.
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