• Emilio Fabio Torsello+
• 22 Febbraio 2013
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IL GRAFFIO – Partiamo dai numeri. Grillo ha parlato di 800mila persone in piazza San Giovanni. In 39.100mq si sta molto stretti in duecentomila, figuriamoci se poteva starci – ammettendo anche le vie circostanti – una folla da funerale del papa. Ottocentomila persone, insomma, davvero non c’erano. Ma l’importante non sono i numeri quanto l’effetto che la piazza San Giovanni gremita ha fatto su chi ha seguito la chiusura dello Tsunami Tour del comico genovese. Un colpo d’occhio dove di solito eravamo abituati a veder sventolare le bandiere del Partito democratico, più raramente quelle del Pdl. Anche solo per questo, Grillo ha già vinto.

Quello andato in scena in piazza San Giovanni è stato il leader di un MoVimento che sta cercando di espugnare la fortezza: il Parlamento. Per cambiare dal di dentro le leggi e il sistema Paese, dicono. E dal palco Grillo ha enunciato i punti del programma, li ha sommariamente descritti. Ma ancora continuano a mancare le voci di spesa, il COME realizzare tutti i punti che il comico genovese e il MoVimento elencano in relazione alla situazione attuale dei conti e del Paese.

Populismo a parte, il MoVimento 5Stelle eleggerà un buon numero di parlamentari: Grillo ha affermato oggi di non conoscerli nemmeno tutti, gli basta che siano incensurati. Un po’ poco per decidere la futura classe dirigente. Ma tant’è. Di sicuro il Paese e il Parlamento italiano sono ad una svolta. Così pure il sistema classico dei partiti e la loro a spartirsi il potere. Resta da vedere se i grillini, cittadini comuni catapultati nella Casta di cui otterranno privilegi e vantaggi, avranno poi gli anticorpi necessari per non lasciarsi fagocitare dal sistema contro cui urlavano in piazza.