Tunisia nel caos, proteste contro l'egemonia islamista
Tunisia sull’orlo di una guerra civile Tutto è iniziato nella mattinata di mercoledì quando un killer si è avvicinato a Choukri Belaid, uno dei leader di opposizione al governo islamista di Ennahda, e lo ha ucciso a colpi di pistola.
L’omicidio di Belaid. Il killer è giunto a bordo di una moto assieme a un complice che era alla guida, ha aspettato che Belaid uscisse di casa per poi dirigersi verso l’auto che lo attendeva ed ha esploso quattro colpi a distanza ravvicinata; secondo un testimone il primo colpo avrebbe raggiunto la vittima alla schiena mentre gli altri tre al petto e all’addome.
Un uomo contro l’egemonia islamista. Choukri Belaid era un avvocato, un attivista per i diritti umani, segretario del Partito dei Patriotici Democratici, molto attivo nelle università e unitosi recentemente al Nidaa Tounes, schieramento laico nato per contrastare l’egemonia islamista ed oggetto di numerosi episodi di violenza da parte di miliziani della Lega per la Protezione della Rivoluzione, considerati fiancheggiatori del governo. Belaid aveva pesantemente criticato il governo in più occasioni, l’ultima delle quali il giorno prima della sua morte quando aveva denunciato la creazione di milizie che hanno l’obiettivo di terrorizzare i cittadini e trascinare il paese in una spirale di violenza.
Dopo l’assassinio, le proteste. L’omicidio del leader ha scatenato violentissime manifestazioni in tutta la Tunisia, migliaia di persone sono scese in piazza nella capitale e si sono scontrate con le forze dell’ordine che non hanno esitato a caricare i manifestanti. Prese d’assalto le sedi di Ennahda a Mezuna, Gafsa e Kalaa Kebira. Lazhar Akremi, portavoce del Nidaa Tounes, ha denunciato il tentativo da parte di alcune forze politiche di terrorizzare tutti coloro che si oppongono al governo e di eliminare i leader politici di opposizione. I familiari di Choukri Belaid sono invece stati ben più diretti: la moglie Basma Belaid ha dichiarato a France 24 di non avere dubbi sul fatto che Ennahda è responsabile per l’omicidio di suo marito, mentre il fratello della vittima, Abdel Majid ha lanciato un monito al leader di Ennahda, Rachid Gannouchi, affinché non si faccia vedere al funerale.
La nascita di un governo tecnico? Nel frattempo, mentre l’opposizione si è ritirata dall’Assemblea Costituente, il premier tunisino Hamadi Jebali ha annunciato lo scioglimento del governo e la formazione entro le prossime 24 ore di un governo tecnico. Inoltre i ministri uscenti non potranno presentarsi alle prossime elezioni, che saranno supervisionate da osservatori internazionali.
Ma niente scioglimento del parlamento. Nella mattinata di oggi, Ennahda ha fatto sapere, tramite il suo vice-presidente Abdelhamid Jelassi, di rifiutare lo scioglimento del parlamento, affermando che il primo ministro non ha ascoltato il parere del partito. Ennahda è contrario a un governo tecnico e ritiene che la Tunisia abbia bisogno di un governo composto da politici.
Governo in crisi e la crescita dell’islamizzazione. Una posizione ritenuta irresponsabile da buona parte dell’opinione in quanto sembra che neanche la morte di un leader politico e le rivolte popolari che chiedono a gran voce le dimissioni dell’esecutivo preoccupano un Ennahda sempre più in crisi, ben consapevole del fatto che difficilmente avrà successo alle prossime elezioni. Un partito già da tempo pesantemente sotto accusa da parte del popolo tunisino, in primis per l’incapacità di gestire una crisi economica sempre più pesante, con un tasso di disoccupazione del 18% (nel sud del paese raggiunge addirittura il 40%). Preoccupa poi la progressiva islamizzazione del paese, come sottolineato dalla ricercatrice Aliyya Allani: “l’Ennahda ha iniziato a portare avanti un discorso ben diverso da quello pre-elettorale, muovendosi verso un’islamizzazione del diritto tunisino”. Il partito di governo ha fatto rivoltare anche il sindacato degli imam che lo ha recentemente accusato di aver portato la politica nelle moschee e di aver trasformato le moschee dei salafiti in rifugi per tutti coloro che hanno problemi con la giustizia, nonché in nascondigli per armi di vario genere.
L’opposizione aggredita. Bisogna poi aggiungere che lo schieramento Nidaa Tounes, di cui faceva parte anche Belaid, è stato più volte oggetto di attacchi violenti. Il 30 settembre 2012 un membro dell’Assemblea Costituente, Brahim Kassas, venne attaccato a Kelibia mentre era in procinto di partecipare a un meeting del nuovo schieramento. Sempre a settembre un gruppo di donne del Nidaa Tounes vennero aggredite da un gruppo di uomini descritti “con la barba lunga” e furono trasportate in ospedale. Mohsen Marzouk, un membro dello schieramento, puntò il dito contro gli islamisti.Un membro del nuovo schieramento dichiarò poi di essere al corrente di un tentativo di assassinio nei confronti di Beji Caid Essebsi, fondatore di Nidaa Tounes.Lo scorso ottobre un altro membro di Nidaa Tounes, Lotfi Naguedh, venne aggredito e ucciso nel suo ufficio di Tataouine.
Il Nidaa Tounes fa paura alle forze di governo in quanto, anche se si è costituito soltanto nell’estate del 2012, alcuni sondaggi di inizio febbraio lo danno al primo posto, superando, seppur di uno 0,1%, Ennahda. Dunque, un governo accusato da molti di non aver fatto abbastanza per mettere un freno alla spirale di violenza da parte degli estremisti che hanno bersagliato giornalisti, politici, artisti ed intellettuali. A questo punto c’è da auspicarsi che esecutori e mandanti dell’omicidio di Choukri Belaid siano individuati ed arrestati nel minor tempo possibile, magari affidando le indagini ad autorità indipendenti, non-governative e competenti, visto e considerato che le autorità tunisine non sono nemmeno state in grado di tutelare la sicurezza di un leader politico che sapeva da tempo di essere nel mirino degli estremisti.
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Chokri Belaid non era del partito di Nidaa Tounes, bensì era un comunista del Partito dei patrioti Democratici Uniti, aderente al Fronte Popolare. Un’analisi tutto sommato distratta e arruffata, oltre che imprecisa
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Choukri Belaid era del Partito dei Patrioti Democratici e faceva parte dello schieramento Nidaa Tounes, si informi meglio prima di sparare sentenze, così magari evita di fare figuracce. La prossima volta consulteremo lei prima di fare un’analisi, così ci potrà illuminare dall’alto della sua conoscenza :-D
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