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Diritto di critica | November 24, 2024

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La guerra nascosta

SIRIAIL GRAFFIO – Oltre 60mila civili morti ma della guerra in Siria non si parla più. E’ bastato il conflitto nel dimenticato Mali, con le operazioni militari condotte dalla Francia, per oscurare del tutto le notizie provenienti da Damasco, Aleppo, Homs e le altre città del Paese di Bashar al Assad.

Eppure l’emergenza parla di oltre 650mila siriani registrati nei campi profughi, un numero che da qui alla fine del 2013 potrebbe raggiungere il milione di persone, un numero in realtà non così lontano dato che molti di quanti sono fuggiti dalla guerra non si sono registrati. Per ora, le stime ufficiali parlano di 155mila profughi in Turchia, 148mila in Libano, 142mila in Giordania, 73mila in Iraq e 14mila in in Egitto. Con una precarietà estrema per quel che riguarda l’assistenza, le cure mediche e le condizioni igienico sanitarie. Né bisogna dimenticare che il regime di Assad ha più volte bombardato proprio i campi profughi, facendo strage di siriani e palestinesi.

E se in Italia nessuno – o quasi – ha messo in evidenza come l’attenzione mediatica dalla carneficina siriana si sia in un attimo spostata sul conflitto in Mali, è proprio in Francia – Paese che guida le operazioni in Mali – che un giornale come Le Monde è stato capace di autocritica e ha sottolineato: “Una guerra nasconde l’altra. Ora che l’attenzione è concentrata sul conflitto in Mali un altro scenario di guerra è stato dimenticato, quello siriano”. In Italia, invece, si è semplicemente smesso di parlarne. Per buona pace delle vittime.