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Diritto di critica | November 25, 2024

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La domanda che nessuno fa sulla Costa Concordia

IL GRAFFIO – Sono giorni di Schettini e De Falchi, di immagini della Costa Concordia rovesciata su un lato, di interviste ai sopravvissuti e cordoglio per le vittime.

Eppure – in tutti i telegiornali che mi è capitato di ascoltare, con interviste inamidate all’irreprensibile comandante De Falco, addirittura in odore di politica – una domanda pare non venga mai fatta: mettendo per un momento da parte il “Vada a bordo cazzo” che tanto ci ha fatto divertire (la telefonata di soccorso era registrata, De Falco lo sapeva), per quale motivo quella degli “inchini” davanti all’isola era una prassi ormai consolidata? Dov’erano la Guardia Costiera e la Capitaneria di Porto quando la Costa Concordia – e non solo – nei mesi e negli anni precedenti si avvicinava paurosamente all’isola per “salutarla” con uno sbuffo sonoro? Perché nessuno impediva questo pericoloso balletto vicino alla costa?

Sono domande, queste, che mi sarebbe piaciuto fossero state fatte al comandante De Falco.

Twitter@emilioftorsello

Comments

  1. Come sempre succede ad Un Eroe Del Cazzo.

  2. Concordo in pieno! Sto qua ha fatto tanto il figone, ma è complice di quanto accaduto!

  3. Ma Schettino com’ha fatto a diventare comandante, e poi ad ottenere il comando di una nave da 4000 posti ?

    Possibile che prima di arrivare a ricoprire un incarico di quella responsabilità nessuno abbia mai verificato se era una persona affidabile od un cialtrone ? In un paese in cui si presentano in 2000 per un posto di spazzino trovare un comandante più capace non dovrebbe essere un’impresa proibitiva. Perchè le cose sono 2: o non ci sono controlli, o anche qualcun altro ha sbagliato.

    La sensazione purtroppo è che sia stato selezionato con i medesimi criteri con i quali noi siamo soliti scegliere i politici….

  4. io è da una vita che lo dico! che cazzo faceva la capitaneria di porto che non si accorgeva mai di niente ? neanche quella notte si è accorta di niente infatti la capitaneria è stata avvisata dai carabinieri che avevano ricevuto tlelefonate dalle persone a bordo !

  5. Roberto Massa

    Veramente fu una delle prime domande poste nei giorni successivi l’incidente dopo che la pratica dell’inchino saltò fuori. La domanda fu evasa un po troppo facilmente ma la risposta fu che è a discrezione del comandante della nave decidere tracciare le rotte e che la capitaneria non poteva intervenire. Nonostante la velocità con cui fu chiuso il discorso e mai più risproposto le responsabilità della capitaneria di porto sono molto relative e limitate quando ci sono dietro interessi privati, turistici e un conflitto di autorità perchè la capitaneria di porto non può ordinare niente al comandante di una nave finchè non l’abbandona…. ma di certo è facile parlare, sparlare e giudicare da dietro un pc. Allo stesso modo io potrei dire che chi ha scritto questo post in realtà lo fa per discolpare schettino e magari sono pure amici no?

  6. salvo

    giustissimo!!! concordo…

  7. Marco Giannelli

    Più che da giornale online quest’articolo è da blog. Corto e inutile non dice niente, se non che il suo autore oltre ad essere ignorante in materia (la Guardia Costiera infatti non ha la competenza per intervenire. Le rotte e la responsabilità della nave sono solo del comandante) per pigrizia e a scopo puramente polemico non ha neanche chiamato qualcuno per avere risposta alla sua domanda. Eppure sarebbe proprio questo il suo lavoro.