La Cina sul tetto dell’economia mondiale entro il 2030
Il ritratto è delineato dal “Rapporto delle Tendenze a livello mondiale”, pubblicato ogni cinque anni dall’intelligence statunitense: la Cina sarà l’economia più forte del pianeta nel giro dei prossimi 20 anni o anche meno. Il rapporto, che ha raccolto il parere di numerosi esperti, dipinge un futuro in cui la potenza statunitense sarà notevolmente ridimensionata e nonostante ciò nessuno stato riuscirà a soppiantarla. Tra gli scenari possibili entro il 2030 spicca quello di una futura collaborazione tra Cina e Usa su una serie di questioni in vista di una più ampia collaborazione globale.
“Un crollo improvviso degli Stati Uniti – si legge nel rapporto – si tradurrebbe in un lungo periodo di anarchia globale e nessuna potenza farebbe da garante dell’ordine internazionale. Una premessa che non lascia tranquilli teatri di politica internazionale, come Iraq e Medio Oriente, già particolarmente inquieti”. Lo studio opera, in particolare, una distinzione tra “megatrend”, macrocambiamenti altamente probabili e “game-changer”, meno probabili. Tra le possibilità c’è una crescente prosperità in tutto il mondo: per la prima volta nella storia a essere ingrossata sarà la classe media in tutti i paesi.
Con la prosperità si avranno spostamenti di influenza e potere. Il continente asiatico e nord americano, in termini di potenza economica globale in termini di Pil, hanno da tempo superato l’Europa. Sono aumentati gli investimenti nelle spese militari, nella tecnologia e c’è stato un aumento considerevole della popolazione. I destini dell’umanità saranno sempre più legati a paesi con economie affermate come Cina, India e Brasile o emergenti come Colombia, Indonesia, Nigeria, Sudafrica e Turchia.
“Nel frattempo – si legge nel rapporto – le economie di Europa, Giappone e Russia continueranno nel loro lento declino economico. Il maggiore accesso alle tecnologie da parte degli individui, inoltre, determinerà un’accessibilità a mezzi letali e distruttivi (scioperi, strumenti informatici, armi bio-terroristiche) consentendo violenza su larga scala”. I cambiamenti climatici determineranno una crescente instabilità con la domanda di cibo, acqua ed energia che crescerà, rispettivamente, di circa il 35, 40 e 50%.