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Diritto di critica | November 21, 2024

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Terry Waite e la riconciliazione con Hezbollah, 25 anni dopo il rapimento in Libano

Venticinque anni dopo le torture e lo stato di isolamento durato 1763 giorni, Terry Waite, l’ex inviato dell’Arcivescovo di Canterbury, è tornato dai suoi carnefici per incontrare Hezbollah, riabilitando parzialmente l’immagine del partito sciita e definito “a torto”, secondo lo stesso Waite, un’organizzazione terroristica. “La mia prima visita a Beirut – ha detto Waite ad Ammar Moussawi, esponente di spicco di Hezbollah – è per ribadire la volontà di lasciarmi tutto alle spalle”.

Domenica scorsa sul Telegraph, l’ex diplomatico ha evidenziato la difficile situazione dei siriani che fuggono dalla guerra civile, chiedendo l’intervento di Hezbollah: “E’ una mia opinione, ma il partito di Dio può far bene a Natale, durante una festa cristiana, cercando di dare sostegno ai rifugiati che si trovano in questo paese”. Inviato in Libano nel 1987 dall’Arcivescovo di Canterbury per ottenere il rilascio dell’ostaggio britannico e altri prigionieri occidentali, Waite fu accusato di essere un agente della Cia e rapito. La sua prigionia durò quasi cinque anni. Durante il primo anno fu sottoposto a percosse con delle finte esecuzioni. Fu tenuto, principalmente, in isolamento e incatenato per 23 ore al giorno a un radiatore. Fu rilasciato nel 1991. Waite, all’inizio degli anni ’80 negoziò con successo la liberazione di diversi ostaggi dall’Iran. Nel 1983 trattò direttamente con il colonnello Gheddafi il rilascio di alcuni prigionieri britannici detenuti in Libia.

Dal momento della sua liberazione, nel 1991, Waite ha intrapreso la carriera di scrittore, oratore e broadcaster in giro per il mondo, dal Nord al Sud America, dall’Australia e Nuova Zelanda al Sudafrica e all’ Europa. La sua esperienza come negoziatore e diplomatico è stata messa al servizio anche di dirigenti e manager. Come sostenere lo stress in situazioni di forte pressione e cercare di comunicare in modo chiaro ed efficace, anche in settori come il sociale, quello religioso e della sanità. Waite mantiene vivo, tuttora, l’interesse per le questioni umanitarie e di politica internazionale. L’immagine di Hezbollah ne esce rafforzata dall’incontro con l’ex diplomatico: “Vorrei ricordare che Hezbollah è diventato a tutti gli effetti un partito politico con seggi nel parlamento libanese. Ora – ha precisato Waite – l’organizzazione può lavorare per la pace in una regione difficile. Il popolo libanese nel tempo ha sofferto molto più di me, ma penso che l’unica via percorribile sia quella del perdono, anche se difficile e pericolosa”.