Crisi: per l'America siamo potenziali clandestini - Diritto di critica
La notizia arriva da Morbegno in Valtellina dove il ciclista professionista Luca Damiani si è visto rifiutare il permesso di soggiorno dal consolato USA di Milano. Lo sportivo doveva partire il 27 febbraio con la sua squadra, la Kenda per un periodo di ritiro di sei mesi negli Stati Uniti ma ha ricevuto la risposta negativa dalle autorità americane per problemi “economici”:
«Sostengono che sono un potenziale clandestino . Nel corso del colloquio il console mi ha chiesto se in Italia sono proprietario di casa. Ma gli ho risposto che vivo ancora in famiglia, quando non sono impegnato in gare in Italia o all’estero. Ha voluto sapere se qui ho altri lavori stabili oltre a quello di sportivo, evidentemente ritenuto poco redditizio, spiegandomi che l’economia italiana non è florida e quindi potrei essere tentato di fermarmi negli Usa oltre il periodo fissato dal visto semestrale».
Una valutazione che però non si allinea con le ultime parole del premier italiano Berlusconi che ha descritto l’Italia come «un paese che c’è, con un Governo che ha continuato a lavorare per il bene degli italiani» dove «la grave crisi economica è stata affrontata bene: non abbiamo aumentato le tasse e sosteniamo le famiglie e chi ha perso il lavoro». Il Cavaliere ricorda che «oggi in Europa ci sono Paesi come Grecia, Portogallo, Spagna, ma anche Gran Bretagna e Irlanda, che sono in una situazione abbastanza preoccupante» e che invece l’Italia se la sta «cavando meglio di tutti gli altri» rivendicando il lavoro dell’esecutivo che non solo «non ha aumento le tasse», ma le ha «abbassate, togliendo l’Ici e sgravando 2 miliardi alle imprese».
Dichiarazioni smontate punto per punto dall’economista Stefano Fassina che parla del «solito presidente Berlusconi che prende in giro gli italiani». Il responsabile Economia e Lavoro del Partito Democratico ricorda che «innanzitutto è stato il governo Prodi a eliminare l`Ici al 60% delle famiglie. In secondo luogo, il governo Berlusconi le tasse le ha aumentate a lavoratori e imprese, dal momento che ha eliminato numerose detrazioni fiscali, tra le quali: la detrazione del 55% per le ristrutturazioni edilizie finalizzate al risparmio energetico; la detrazione del 19% per gli acquisti di abbonamenti ai trasporti pubblici locali; la detrazione del 19% per le spese di aggiornamento degli insegnanti. Sono stati svuotati, mediante il click day, i crediti di imposta per ricerca e innovazione, e per gli investimenti nel Mezzogiorno». Fassina aggiunge che «non è stato restituito il fiscal drag degli ultimi due anni ed è stata introdotta una pesante tassa sulle memorie virtuali dei dispositivi elettronici, quantificata, in media, in 100 euro l’anno a famiglia» e che il governo Berlusconi «ha soprattutto ha messo le mani nelle tasche degli italiani attraverso l`aumento delle tariffe dell’acqua e del gas, dei pedaggi autostradali, del costo dei biglietti dei treni e degli aerei, dei premi delle assicurazioni» spiegando che «non a caso, nonostante una recessione più pesante della media dell’area euro, abbiamo un’inflazione più alta».
Dati che vanno ad aggiungersi ai 2 milioni di senza lavoro per una percentuale della disoccupazione che ha raggiunto a dicembre l’8,5%. Probabilmente il consolato americano nella sua decisione, anche troppo fiscale non si è basato sulle dichiarazione del presidente del Consiglio Italiano o di tutto il suo corteo mediatico ma ha valutato la situazione e i dati per quello che sono: «L’economia italiana non è florida» è da considerare come una frase di circostanza. Non si sarebbero mai permessi di dire di più ma c’è l’hanno fatto comunque capire.
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