Laziogate, Regione a rischio commissariamento
Alla Regione Lazio potrebbe arrivare un commissario straordinario del Governo, a tagliar teste e fondi. Ieri sera colloquio privato tra Polverini e il premier Monti proprio per scongiurare questo “tracollo”, ma l’emorragia di consiglieri si allarga: 29 danno le dimissioni tra Pd, Sel e Idv. Udc in forse, i poltronisti di Ciocchetti si scontrano con i critici. Cosa fare? Andare alle elezioni è un suicidio per l’intera politica: allora meglio “Batman”.
Polverini da Monti. Il Governatore del Lazio ha incontrato ieri in serata il premier Mario Monti, per un colloquio a porte chiuse a Palazzo Chigi. Al centro del dialogo, il rischio commissariamento del Lazio, dopo lo scandalo Fiorito, indagato dalla Guardia di Finanza per peculato. La Polverini doveva convincere il premier (e con lui anche il Quirinale) ad appoggiare il suo “repulisti” in Regione senza sciogliere il Consiglio regionale: un commissariamento richiesto a gran voce dal Codacons e già presentato al Tar del Lazio. Ma l’appoggio di Napolitano e Monti potrebbe non bastare.
Pd “Lascia o Raddoppia”. Sono 29 i consiglieri regionali che hanno rassegnato le dimissioni nel Lazio: l’intero gruppo del Pd, 5 di Sel e Idv, un ex-socialista dell’Mpa. Se i dimissionari saliranno a 36, maggioranza assoluta del Consiglio, lo scioglimento sarà automatico. Sarebbe la seconda legislatura del Lazio a cadere per uno scandalo di denaro pubblico, e forse il mezzo più rapido per il Pd per tornare in maggioranza a Roma. In caso di elezioni, i democratici non hanno uomini di peso da schierare: solo una forte carica emotiva – cavalcata sapientemente – potrebbe riportare gli eredi di Marrazzo alla poltrona di governatore.
Udc “In e Out”. Il partito di Casini è ormai l’ago della bilancia. Se si dimettono i 6 consiglieri democristiani, i radicali li seguiranno e faranno cadere la Polverini. Il segretario Ciocchetti non vuol sentirne parlare: “Siamo nella maggioranza, non possiamo lasciare il vuoto. Le riforme in atto vanno portate a termine”. Ma molti nel “ventre” del partito chiedono di aderire alla protesta dell’opposizione, sperando forse in un rimescolamento dei vertici; un sovvertimento che Casini e Ciocchetti non possono permettere.
Alla fine dei giochi, la domanda resta la stessa: il Lazio vedrà cadere la seconda Giunta in 2 anni, per gli scandali di soldi pubblici? E sarà commissariamento o elezioni anticipate?
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Ovviamente la sinistra chiede le dimissioni della Polverini. Tutto per far dimenticare agli italiani lo sconcio dell'(ex) segretario di Bersani e quello del tesoriere di Rutelli che non sono coinvolti per 700.ooo= Euro ma per milioni di Euro. I due partiti di sinistra si guardano bene dal fare cagnara per soli fini politici.
I comportamenti vergognosi della sinistra italiana fanno crollare , se mai ce n’è ancora, la fiducia nella politica.
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