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Diritto di critica | November 21, 2024

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Berlusconi sceglie il low profile. E potrebbe non presentarsi oggi ad Atreju

Berlusconi è appena tornato dal Kenya, ad aspettarlo il tradizionale incontro di Atreju, con i giovani del Pdl. Il rischio, però, è che non si presenti. E la pioggia che da ore sta sferzando la Capitale potrebbe essere essere un pessimo presagio.

Low-profile. Dopo aver registrato un “effetto Berlusconi” pari a zero nei sondaggi, il Cavaliere si è infatti accorto che il silenzio è oro. Anche per le intenzioni di voto. Silvio dev’essersi accorto che ormai in pochi soffrono “il vecchio che avanza”, anche se si chiama Berlusconi ed anche se è stato capace di far sognare gli italiani per vent’anni, salvo poi lasciare un Paese sull’orlo della crisi. Il Cav è quindi partito per una settimana in Kenya.

L’incognita della ricandidatura. Tornare sulla scena politica dal palco dei giovani Pdl, con l’incognita della sua ricandidatura e di una ricetta anticrisi che il Pdl non ha – gli manca un leader, figuriamoci se si può pensare ad una linea definita per il dopo Monti – significherebbe dover improvvisare risposte scivolose. E il Cav. non può permetterselo. Ad aggravare la situazione, sottolinea anche Il Giornale, il titolo dell’incontro cui dovrebbe partecipare l’ex premier: “Il destino di un Cavaliere”. Con i primi due giorni della festa incentrati sulla richiesta pressante di primarie nel partito. Un ring troppo stretto, anche per Berlusconi che non ama fischi e contestazioni (ampiamente annunciate da alcuni su Twitter). E forse vuole prendere tempo.

Nella tana degli ex-An. Andare ad Atreju, inoltre, per Berlusconi significherebbe buttarsi nella tana del lupo degli ex AN, lontano dalle atmosfere ovattate e compiacenti di Fiuggi, regno degli ex Forza Italia, di spa e centri benessere. Certo una fuga non sarebbe onorevole quanto clamorosa e Berlusconi potrebbe scegliere di non rispondere a domande giudicate provocatorie o – peggio – poste da qualche “comunista” presente alla manifestazione. La soluzione potrebbe essere quella di scegliere temi populisti e di rinviare le risposte più difficili a quando la situazione interna al partito sarà più definita. Di certo quella che attende l’ex premier non è una passeggiata di applausi e consensi. Non più.

 

Comments

  1. Andrea Magnaghi

    intanto però continuiamo a pagarlo, mentre si fai suoi viaggetti in giro per il mondo, e prende pure la pensione, ma vaff…