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Diritto di critica | November 24, 2024

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Summit europei, tra lusso e inconcludenza

Summit europei, tra lusso e inconcludenza

Le decisioni europee costano care. E non solo in termini di difficoltà nell’accordare i big d’Europa sulle prossime manovre lacrime e sangue o sulle future mosse per fronteggiare la crisi finanziaria: le cifre spese per un solo summit europeo viaggiano infatti sul miliardo di euro e basterebbero a far impallidire di preoccupazione – e probabilmente anche un po’ di sdegno – tutti i cittadini europei che da questi incontri si aspettano efficaci ed immediate decisioni sul futuro economico del continente. Eppure, gli ultimi 24 vertici non hanno portato a null’altro che rinvii e costi esorbitanti. Alla faccia dell’austerity.

Alloggi e regali. A raccontarlo è un articolo di Vito Lops sul Sole 24 Ore che riprende dal tabloid britannico The Sun il bilancio dell’ultimo G20 a Cannes, dal quale risulta che il vertice internazionale dello scorso 3 e 4 novembre sia costato all’incirca 1 miliardo di sterline, pari a 1,24 miliardi di euro al cambio attuale. A incidere in particolar modo sullo stratosferico bilancio – un milione di euro circa sui costi complessivi del summit – è stato in particolar modo l’alloggio scelto dai leader per il soggiorno nella città francese: Nicolas Sarkozy sarebbe stato il più prodigo nelle spese, optando per una suite a cinque stelle presso l’Hotel Majestic con un costo di circa 40 mila euro a notte, e subito di seguito si è piazzato Barak Obama con la “Grace Kelly” suite a 37 mila euro circa al Carlton Hotel. Cifre dalle quali si sono discostati leggermente l’allora premier italiano Silvio Berlusconi (con una stanza da 31 mila euro a notte) e la cancelliera tedesca Angela Merkel (attorno ai 25 mila euro). Secondo quanto riportato dal Sun, il più parco sarebbe stato invece David Cameron, scegliendo una stanza da “soli” duemila euro a notte.

Spese a cui poi vanno aggiunti i costi  di buffet vari, banchetti e momenti di convivialità, oltre che quelli della sicurezza: a Cannes erano stati reclutati 12 mila tra poliziotti supplementari  e addetti alla sicurezza – per un costo stimato di circa 60 milioni di euro – e dei droni (aerei senza pilota) addetti al pattugliamento della baia della città (30 milioni circa). In totale, più di un miliardo di euro a vertice internazionale.

Summit inconcludenti. L’articolo di Lops mette in evidenza come gli ultimi summit internazionali ed europei non abbiano tuttavia portato in realtà a scelte decisive, in grado di risollevare le sorti di un’Europa decisamente in difficoltà. Il vertice europeo del 23 e 24 giugno scorso, ad esempio, non ha fatto altro che formalizzare la nomina di Mario Draghi a capo della Bce, ma niente sul fronte delle misure per arginare la crisi dell’Eurozona, nonostante l’allarme lanciato dall’agenzia di rating Moody’s sul debito del nostro Paese. Tornando anzi progressivamente indietro nel tempo, ben poche sono state le soluzioni concrete adottate negli ultimi 24 vertici internazionali, preferendo invece un continuo rimbalzo all’incontro successivo. A suon di milioni, evidentemente.

E se si moltiplica il numero di summit internazionali con il costo di ciascuno di essi, al netto dell’effettiva utilità degli stessi sorge una sola domanda: non sarebbero state forse più economiche una telefonata o una videoconferenza? Adesso si attende il vertice europeo a Bruxelles del 28 e 29 giugno: ma evidentemente le lacrime e il sangue devono sputarli solo i cittadini. Per i loro governanti, suite di lusso e dispendiose cene in compagnia.

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