Monti e Merkel salveranno l'euro
Nessun braccio di Ferro tra Mario Monti e Angela Merkel. A Bruxelles i due leader collaboreranno, per costringere Francia e Spagna ad accettare le loro condizioni. La loro intesa è già pronta – unione fiscale ed eurobond in miniatura – e potrà salvare la moneta unica.
Sul tavolo di Bruxelles è già pronta l’Unione bancaria e politica europea. La bozza prevede di allargare le capacità d’intervento del fondo Salva-banche, arrivando ad iniettare denaro liquido (fino a 500 miliardi di euro complessivi) direttamente negli istituti a rischio. Una misura considerata dallo stesso Mario Draghi sufficiente a “decapitare” la speculazione contro le banche e a sanarne i conti. Contraltare a questa “solidarietà bancaria”, una clausola d’acciaio. L’Unione Europea potrà imporre manovre economiche correttive ai Paesi meno virtuosi, che perseverano nella deriva dei conti pubblici.
E’ una rivoluzione, e la stanno preparando insieme Mario Monti e Angela Merkel. Il Professore sostiene da anni la causa degli eurobond, considerandolo l’unica possibilità di distribuire i costi del finanziamento degli Stati Europei. L’Italia, con un debito al 120% e un costo di reperimento fondi spaventoso, non può farne a meno. La seguono gli altri paesi Piigs, di cui noi siamo – strano a dirsi – i più autorevoli.
La dura opposizione della Merkel agli eurobond è decisamente fondata. Gli stati Canaglia vorrebbero avere lo scudo protettivo di questi titoli garantiti da Bruxelles (e Berlino) gratuitamente, ovvero continuando a decidere come spendere i soldi ricevuti sottocosto in questo modo. La Germania non ci sta, non solo per un discorso di giustizia (Berlino dà da anni il contributo relativo maggiore all’Ue); è un problema di lungimiranza. Se aumentano le garanzie sul debito ma si spende male – anzi malissimo – i problemi peggiorano. E a quel punto non c’è Fondo salvaStati che tenga.
La manovra Monti-Merkel, preparata di comune accordo e da sherpa solerti (e benedetta da Mario Draghi e Olli Rehn), punta a questo. I governi dovranno accettare le “raccomandazioni” economiche dell’Unione europea, e pianificare riforme fiscali coraggiose. In cambio, le pressioni sul debito si ridurranno e potranno tornare ad attingere fondi sui mercati. E’ una scommessa. Ma la coppia Monti-Merkel ce la può fare: l’altezzosa Francia è ora accondiscendente, la scapestrata Spagna ha appena chiesto aiuto per 28 banche iberiche e non è in condizione di negar nulla a Bruxelles, e il Nord Europa accetterà la pillola Merkel, perché non può rischiare di perdere il proprio mercato di riferimento.