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Diritto di critica | November 22, 2024

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Grillo spacca il Fatto Quotidiano. Telese fonda un nuovo giornale

Grillo spacca il Fatto Quotidiano. Telese fonda un nuovo giornale

Questa volta non è realmente colpa di Beppe Grillo. Tuttavia, l’ascesa politica del MoVimento ha messo in crisi non solo i partiti, ma anche i giornali. È il caso del Fatto Quotidiano che, immediatamente dopo la vittoria di Pizzarotti a Parma, è entrato seriamente in crisi al suo interno. Così, Luca Telese, uno dei fondatori della testata, lascia il giornale, portandosi via sette componenti della redazione.

Telese vs. Travaglio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il titolo pubblicato dal Fatto all’indomani della vittoria grillina nella città emiliana: “Parmacotti”. Un titolo che a Telese non è proprio andato giù. Già da qualche tempo non apprezzava l’atteggiamento “grillino” del giornale. In realtà, Telese individua rapidamente il colpevole: si chiama Marco Travaglio, il tele-tribuno di Anno Zero/Servizio Pubblico, nonché da poco più di un anno e mezzo vice-direttore del Fatto.

Un Fatto grillino. “Quando Berlusconi è caduto ci siamo chiesti: ora cosa dobbiamo cambiare? Travaglio ha risposto ‘nulla’, io ‘tutto’”, spiega Telese al Corriere. “Non puoi solo demolire, è il momento di costruire”. Telese fa capire che all’interno della redazione ci sono sempre state due fazioni (li definisce “croati e bosniaci”). Una di queste, ad un certo punto “ha preso il potere”. Così, spiega Telese, “dopo il primo turno Beppe Grillo è diventato Gesù e Casaleggio un guru”. Così non c’era spazio nemmeno per un intervista a Tavolazzi, l’ex grillino cacciato dal MoVimento dopo aver chiesto maggiore democraticità interna. “Erano due culture diverse che sarebbero potute convivere, ma con Marco (ndr: Travaglio) non si parla”. E con Padellaro?

In arrivo un nuovo giornale. Insomma, Telese lascia il Fatto ma non rinuncia alla carta stampata. Così, insieme ad alcuni ex colleghi del giornale di Travaglio e ad altri provenienti dall’Unità, fonderà un nuovo giornale dal nome poco originale: “Pubblico”. Costerà 1,50 euro e sarà in edicola il 18 settembre (20 pagine in tutto). Francesca Fornario e Tommaso Labate le punte di diamante, mentre collaboreranno anche Ritanna Armeni, Carlo Freccero, Corrado Formigli e Mario Adinolfi. Auguri.

Twitter: @PaoloRibichini

Comments

  1. Roberto Versaci

    un giornale in più è meglio di un giornale in meno!

    • werner von reichter

      un giornale in meno è meglio di qualunque cosa. babele di ciarloni e basta!
      tra parentesi: qualcuno spieghi a Telese che Berlusconi non è sparito.  mi risulta infatti che pubblichino sui giornali ogni suo peto. ergo è tutt’altro che sparito. sparire significa sparire. non perdere al momento qualche poltrona. in effetti il parlamento è pieno di ilustri “spariti”, peccato che siano 50 anni che stanno lì e hanno rovinato il paese.

    • werner von reichter

      un giornale in meno è meglio di qualunque cosa. babele di ciarloni e basta!
      tra parentesi: qualcuno spieghi a Telese che Berlusconi non è sparito.  mi risulta infatti che pubblichino sui giornali ogni suo peto. ergo è tutt’altro che sparito. sparire significa sparire. non perdere al momento qualche poltrona. in effetti il parlamento è pieno di ilustri “spariti”, peccato che siano 50 anni che stanno lì e hanno rovinato il paese.

    • werner von reichter

      un giornale in meno è meglio di qualunque cosa. babele di ciarloni e basta!
      tra parentesi: qualcuno spieghi a Telese che Berlusconi non è sparito.  mi risulta infatti che pubblichino sui giornali ogni suo peto. ergo è tutt’altro che sparito. sparire significa sparire. non perdere al momento qualche poltrona. in effetti il parlamento è pieno di ilustri “spariti”, peccato che siano 50 anni che stanno lì e hanno rovinato il paese.

  2. zaira

    io credo molto nel “Fatto Quitidiano”, un giornale serio che cerca di informare i lettori sugli avvenimenti che accadono con  indipendenza e onestà intellettuale, per cui mi dispiaccio di quanto accaduto tra travaglio e telese (che reputo entrambi giornalisti eccellenti), mi dispiaccio ancor di più se vi sia prevaricazione perchè è tra opinioni diverse, ma rispettate, che si fa il vero giornalismo  ed è un diritto dei lettori avere sullo stesso giornale idee diverse fra loro a confronto, per avere una vera e completa informazione. Personalmete non mi piacciono le prime donne, ne abbiamo già così tante in questo Paese, io spero che Marco Travaglio non mi deluda.    

  3. zaira

    io credo molto nel “Fatto Quitidiano”, un giornale serio che cerca di informare i lettori sugli avvenimenti che accadono con  indipendenza e onestà intellettuale, per cui mi dispiaccio di quanto accaduto tra travaglio e telese (che reputo entrambi giornalisti eccellenti), mi dispiaccio ancor di più se vi sia prevaricazione perchè è tra opinioni diverse, ma rispettate, che si fa il vero giornalismo  ed è un diritto dei lettori avere sullo stesso giornale idee diverse fra loro a confronto, per avere una vera e completa informazione. Personalmete non mi piacciono le prime donne, ne abbiamo già così tante in questo Paese, io spero che Marco Travaglio non mi deluda.    

  4. Novella

    ho tutti i libri di travaglio,leggo il FQ dal primo numero (abb).ho sempre considerato telese giornalista mediocre, sia sulla carta (ricordo ancora il liquido lattescente che usciva dal seno rifatto della contessa…) che in TV. Diciamo che lo sopportavo. Però… vogliamo parlare dell’intervista a Grillo del nostro marco? ah, la villa bianca, il mare, la pinola, e che dire del tono pacato del Beppe? Per non parlare delle domande:robba forte, avrebbe detto marco.la sindrome di primo della classe miete vittime,eh? Caro marco, sei di gran lunga troppo bravo per infierire su telese, non si spara alle mosche col bazooka, ma anche tu qualche volta non centri il vasetto.Io sono d’accordo con Prezzolini,che considerava la modestia qualosa di malao, ma anche la presunzione combina guai…