Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | December 23, 2024

Scroll to top

Top

Legge salva-precari, in arrivo salario minimo e indennizzo di disoccupazione - Diritto di critica

Legge salva-precari, in arrivo salario minimo e indennizzo di disoccupazione

Qualcosa si muove per i precari. Governo e Parlamento stanno preparando una mini-riforma dei co.co.pro.: un salario base ed un indennizzo di disoccupazione. È questo quanto prevede un emendamento dei relatori al ddl lavoro, presentato in commissione al Senato. Ma le novità contenute nel disegno di legge non si fermano qui.

Un salario minimo per i collaboratori a progetto. Il compenso previsto sarà calcolato in base alla media delle tariffe minime dei lavoratori autonomi e della media delle retribuzioni stabilite dai contratti collettivi. Per chi perde il lavoro è stato previsto un rafforzamento dell’attuale una tantum per i lavoratori parasubordinati. Per il momento si parte con una fase sperimentale di 3 anni: ad esempio, se si lavora 6 mesi come co.co.pro. si prenderanno circa 6.000 euro.

Cambiano i requisiti dei contratti a progetto. Il primo co.co.pro. potrà essere concluso senza la necessità di specificare la causale ma con l’obbligo di avere una durata minima che sale dai sei mesi ad un anno. I contratti collettivi potranno invece prevedere che, in sostituzione del requisito dei 12 mesi, per le assunzioni a tempo determinato valga una «franchigia oggettiva che sia inferiore al 6% del totale dei lavoratori occupati nell’ambito dell’unità produttiva». Per tutti coloro che sono costantemente assunti tramite contratti a progetto, nell’emendamento si legge «qualora il lavoratore venga riassunto a termine entro un periodo di 10 giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata fino a 6 mesi, ovvero 20 giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata superiore, il secondo contratto si considera a tempo indeterminato».

Le vere e false partite iva. Per combattere il fenomeno delle “False partite iva” il disegno di legge prevede una serie di criteri in base alle quali rientrano in questa categoria tutte quelle partite iva per le quali si realizzano due delle seguenti condizioni: la durata di collaborazione è superiore a otto mesi; il corrispettivo pagato è superiore all’80% di quello di dipendenti e co.co.co; il lavoratore abbia una postazione «fissa» in azienda vale a dire che non basterà un telefono per dichiararla come tale, servirà anche una scrivania.

I buoni “baby-sitter”. In aiuto alla neomamme in carriera arriva, inoltre, il buono baby-sitter che potrà essere utilizzato anche per pagare gli asili-nido pubblici o privati.