Montepaschi in crisi, Siena e Banco al voto - Diritto di critica
Giorno di svolta per Montepaschi e Siena. A Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione, il presidente Mussari parla di 4,6 miliardi di euro di perdita nel 2011, dovuti “dal deterioramento della congiuntura reale”. In Comune, invece, la maggioranza di centrosinistra cerca conferme con il voto di bilancio: la scorsa votazione era andata malissimo, la Giunta si era salvata per un pelo dal tracollo – con l’aiuto dell’Udc. A Siena l’aria è rovente.
La Banca. Mussari, di fronte agli azionisti della Fondazione, tenta di mantenere la calma. La situazione è drammatica, con una perdita di 4,6 miliardi di euro nel solo 2011: ma, assicura, “si tratta di svalutazioni che non hanno influenza sulla redditività futura e sulla stabilità della banca”. Sarà. Certo le svalutazioni in questione sono segno di un malessere profondo: la Banca non è riuscita ad evitare un pesante tributo della crisi. “Abbiamo usato ogni leva possibile” per ridurre i danni “senza compromettere la natura stessa dell’istituto”, giura Mussari. Eppure il buco nero nei bilanci è comparso solo a dicembre, mentre ancora i bilanci preventivi del terzo trimestre (settembre) davano l’istituto in leggero attivo. Oggi gli azionisti dovranno dare un voto per il nuovo Consiglio di amministrazione, assente da gennaio, ma già gravato dalla drammatica scelta del direttore generale Fabrizio Viola di licenziare 1500 dipendenti del Banco.
Il Comune. Da quarant’anni le sorti di Montepaschi e Siena sono legate a filo doppio: qui il sindaco, la giunta, gli assessori sono espressione di diverse anime del centrosinistra locale, ma tutte debitrici alla Banca e alla Fondazione per la loro posizione. Il sindaco Ceccuzzi lo sa e sa anche che la crisi dell’istituto può distruggere l’equilibrio “comodo” di Siena, e con esso il Partito Democratico che la domina da 10 anni. Per questo la sua arringa è veemente: “La mancata approvazione del bilancio 2011 potrebbe portare al dissesto la città”. Non è il momento di colpi di testa. Va chiarito che i problemi maggiori arrivano dalla maggioranza “rossa”: alla scorsa votazione di marzo, 8 consiglieri eletti con il Pd hanno detto no al bilancio presentato da Ceccuzzi. Motivo? Scontri intestini tra l’anima Ds e gli ex Margherita per una questione di poltrone – poltrone della Fondazione Montepaschi, ovviamente. Le Catilinarie Senesi proseguono.