L’India sfida la Cina, lanciato il missile Agni - Diritto di critica
Ora anche l’India fa parte del novero dei paesi che possiedono la ‘tecnologia ICBM’, missili balistici intercontinentali, capaci anche di attraversare oceani e intere nazioni e colpire obiettivi sensibili. I test, effettuati ieri mattina, hanno dato esito positivo: il missile ‘Agni V’, in grado di trasportare una tonnellata di testate nucleari, è partito da Wheeler Island, al largo della costa dello stato di Orissa, e ha raggiunto in 20 minuti un bersaglio designato nell’Oceano Indiano.
“Con questo lancio – ha spiegato un consulente della Difesa al quotidiano ‘The Hindu’ – l’India ha una potenza missilistica maggiore. Facciamo parte del ristretto numero di paesi in grado di progettare, sviluppare e costruire missili a lungo raggio di questa complessità tecnologica”. La messa a punto dell’Agni V fa parte della strategia indiana di rafforzamento militare, nello specifico nucleare, in una ‘zona calda’ dell’Asia specie in risposta alla Cina e alle continue tensioni con il Pakistan. Nuova Delhi sebbene abbia speso quest’anno il 17% in più in tecnologia militare, rispetto al 2011, è ancora lontana dagli investimenti degli altri paesi. La bilancia militare, infatti, rappresenta ‘solo’ il 2% del Pil.
Il missile Agni V, che ha un raggio complessivo di 3.100 miglia (circa 5mila chilometri), è in grado di colpire le maggiori città cinesi, comprese Pechino e Shangai. Le autorità militare indiane considerano questa tecnologia come un deterrente e non come una potenziale minaccia contro uno specifico paese. La Cina, dal canto suo, ha ridimensionato l’importanza dei test. In un articolo pubblicato sul sito governativo ‘Global Times’, s’invita l’India a non “sopravvalutare i risultati dei test e il valore dei suoi alleati occidentali. E anche se i missili fossero in grado di raggiungere gran parte delle città cinesi, ciò non significa che l’India ora possa avere un maggiore potere diplomatico nelle controversie con Pechino. L’energia nucleare cinese – si legge ancora nell’articolo – è superiore e più affidabile. L’India non avrebbe alcuna possibilità di superare la Cina nella corsa globale agli armamenti nucleari”.
In Europa, dopo un briefing a Bruxelles, il segretario generale della Nato Andres Fogh Rasmussen, ha detto di “non considerare l’India una minaccia per gli alleati della Nato o per i territori della Nato”. Tuttora, solo pochi stati, come detto, possono vantare nel loro arsenale missili balistici intercontinentali e tra questi ci sono la Cina, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e la Russia. L’India stava lavorando al programma missilistico dal 1983. Nel novembre scorso, è stato lanciato l’Agni IV, che aveva un raggio di 2.200 miglia (circa 3.500 chilometri). Il nuovo modello, l’Agni V, ha un’altezza superiore di 17,5 metri e pesa 50 tonnellate (può trasportare una tonnellata di testate nucleari).