Vendola indagato, "concorso in abuso d'ufficio". Avrebbe favorito un primario - Diritto di critica
La Sanità in Puglia è un piatto che scotta, soprattutto a sinistra. L’ultimo a finire nella rete degli indagati è stato ieri il Governatore della Regione, Nichi Vendola. L’accusa mossa dai magistrati della Procura di Bari è di concorso in abuso d’ufficio continuato per aver favorito la nomina di Paolo Sardelli, un primario all’ospedale San Paolo di Bari. Stessa ipotesi di reato anche per l’ex direttore generale della Asl di Bari Lea Cosentino, la ‘lady Asl’ (così soprannominata per le inchieste sulla malasanità pugliese) che l’ha tirato in ballo in questa vicenda.
Vendola, dal canto suo, fa sapere in una conferenza stampa convocata d’urgenza di essere «assolutamente sereno, come sempre in passato perché ogni mia azione è stata sempre improntata a garantire la trasparenza». «Chiunque, qualunque direttore generale – ha proseguito il governatore – sa che i miei unici interventi, rari, relativamente ai concorsi sono stati sempre mirati alla raccomandazione che potesse vincere il migliore», e nell’ambito di questa indagine «si appura che effettivamente il professor Sardelli era comunque il migliore».
Secondo la procura, però, dal 25 settembre 2008 al 19 aprile 2009 «Cosentino Lea, nella qualità di direttore generale della Asl Bari, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, su istigazione e determinazione di Vendola Nicola, presidente della Regione Puglia, in violazione dei principi costituzionali di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, dell’art.15 del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n.502, dell’art.15-ter del decreto legislativo 19 giugno 1999 n.229 e dell’art.10 della legge regionale 3 agosto 2006 n.25», avrebbero «intenzionalmente procurato a Sardelli Paolo un ingiusto vantaggio patrimoniale», favorendolo per «l’incarico quinquennale di Direttore medico della Struttura complessa di chirurgia toracica del presidio ospedaliero San Paolo».
«Nell’atto di chiusura delle indagini – ha poi sottolineato Vendola – ci sono dei virgolettati che più o meno sono questi: ‘Non preoccuparti ti copro io’ e ‘Questa cosa la devi fare a tutti i costi… deve vincere per forza Sardelli’. Questi virgolettati non sono attribuibili a me, ma sono attribuibili alla dottoressa Cosentino che liberamente descrive i fatti secondo la sua memoria». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti. «Non sono intercettazioni, sono frasi – conclude Vendola – che la Cosentino dice nell’interrogatorio reso a gennaio scorso. Due, tre mesi fa».
Tra le fila di Sinistra Ecologia e Libertà – soprattutto sui socialnetwork – già si scatenano i fautori dell’agiografia vendoliana che già sottolineano come “Vendola non sia uguale a Tedesco”. Probabilmente è vero. Ma per ora il Governatore della Puglia è indagato. E questo è un fatto su cui ben poco c’è da discutere. Il resto è sciatto doppiopesismo.
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