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Diritto di critica | November 22, 2024

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Montepaschi in rivolta, corteo invade Siena - Diritto di critica

Montepaschi in rivolta, corteo invade Siena

Il CdA uscente ha dato mandato al nuovo amministratore delegato (ancora da eleggere) di mettere 1500 dipendenti in esubero. Motivo? Un bilancio in rosso, nonostante maxistipendi ai top manager e conti di settembre 2011 in attivo. Oggi i lavoratori hanno risposto con uno sciopero generale e un corteo di oltre 6mila persone a Sienacontestato anche il sindaco della città, Franco Ceccuzzi, azionista di maggioranza della Fondazione Montepaschi.

I sindacati non ci stanno. Dall’annuncio del 22 febbraio, non hanno ottenuto alcun confronto con la dirigenza della banca in merito al piano esuberi. Le stime dei dirigenti, a gennaio, ne prevedevano “solo” 500, a fine febbraio erano già triplicati. Ora, sempre secondo i comunicati e alcune mail ufficiose, si procederà anche ad un taglio del 3% delle spese per il  personale con “con l’adozione di eventuali contratti di solidarietà” per i 31 mila dipendenti. E ancora l’azienda rifiuta ogni confronto, demandando al futuro CdA in voto ad aprile la spinosa trattativa.

La Piazza. Unica risposta rimasta al sindacato è dunque la piazza. Questa mattina nella città del Palio sono arrivati 70 pullman da tutte le regioni d’Italia: dalla Toscana, in particolare, si contano almeno 3000 manifestanti. L’intero anello di Piazza del Campo era pieno, a mezzogiorno. Un corteo turbolento, considerando che di bancari si trattava: una durissima contestazione ha preso di mira il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi (Pd), azionista di maggioranza della Fondazione Montepaschi (nomina direttamente 8 consiglieri sui 16 totali). Il primo cittadino è sceso in piazza a difendere gli interessi della Fondazione ad una vendita “oculata” di quel 15,5% di azioni detenuti dalla Mps, da non far cadere in mani “nemiche”. Ma per i 6mila lavoratori Montepaschi del corteo, la sua presenza era assolutamente fuori luogo: “Non vi vogliamo, andate via, voi non c’entrate nulla con il nostro sciopero”, hanno gridato dietro allo sparuto drappello.

Politica e Banca a Siena. Nel capoluogo toscano, Mps è più di una banca. I sindaci sono da oltre 40anni espressione della Fondazione, provengono dalle file dirigenziali della banca e in essa trovano la sponda per i più importanti finanziamenti (e campagne elettorali, mediatiche, sociali). Le decisioni “ghigliottina” della Banca significano povertà per il territorio, in primis, oltre che per tutte le sedi sparse per l’Italia. Tener fuori i sindacati dalla trattativa non aiuta, naturalmente: ma anche il Pd locale, potenzialmente il miglior “collegamento” tra i due contendenti, resta a difendere interessi interni. Non pervenuto.

Comments

  1. Gigi

    EVVIVA IL MONTE DEI FIASCHI……!!!!!

  2. kingpin

    OOOOOOOOOOH NOOOOOOOOOOOOOO! Quanto mi dispiace per i dipendenti e le loro famiglie, ma avrebbero dovuto svegliarsi quando i loro dirigenti finanziavano bastardi come la famiglia LANDI!! Anche i dipendenti Eutelia/Agile sono stati messi in esubero….ed aspettano ancora le liquidazioni grazie a questa banca.