Aborti illegali, la selezione dei bambini nati in Inghilterra - Diritto di critica
Maschio o femmina? Il dubbio che attanaglia ogni coppia che sta per avere un bambino è chiarito da un’ecografia. E nel caso in cui il sesso del nascituro non corrisponda alle aspettative? Si procede all’aborto (illegale), almeno in Inghilterra. E’ quanto sta appurando il Dipartimento della Salute, che ha avviato un’inchiesta su alcune cliniche attraverso filmati e registrazioni.
Giornalisti in incognito e sotto copertura, secondo il Daily Telegraph, hanno accompagnato alcune donne incinte in nove diversi ospedali e in tre occasioni i medici hanno affermato (con le registrazioni che li inchiodano) di essere disposti a praticare l’aborto seguendo il volere delle future mamme, scontente del sesso del loro bambino. E per far ciò, sarebbero stati anche disposti a falsificare i documenti. Il Segretario alla Salute Andrew Lansley si è detto “estremamente occupato per la selezione del sesso, che è illegale e moralmente sbagliata”. Una pratica ‘eugenetica’, simile alla selezione della razza, di stampo nazista.
Le associazioni in difesa della vita nel Regno Unito hanno protestato duramente. Anthony Ozimic, portavoce dell’organizzazione ‘Per la Protezione dei bambini non nati’ non è sorpreso dalla vicenda, definendola “inevitabile”, vista la facilità con la quale si può abortire.
Nel Regno Unito la legge quadro che disciplina l’interruzione di gravidanza è l’ ‘Abortion Act’, emanata il 27 ottobre 1967, che ha subito diverse modifiche negli ultimi decenni.
L’atto legislativo in questione prevede che l’aborto non è ritenuto reato se è accettato da due medici e sussistano le seguenti condizioni: che la gestazione non abbia superato le 24 settimane e che il suo proseguimento comporti un rischio per la salute fisica e mentale della mamma; che l’interruzione sia necessaria per prevenire gravi lesioni permanenti alla gestante e in caso di rischio che il bambino sia affetto da anormalità fisiche o mentali.
Nel 1983, un emendamento rese impossibile la pratica dell’aborto volontario. Ma dai dati ufficiali del 2005, risulta che in Inghilterra l’aborto stia aumentando in maniera costante. Annualmente si praticano circa 200mila aborti l’anno.
I sostenitori del diritto all’aborto, invece, auspicano che l’inchiesta del Dipartimento della Salute non porti a pratiche più restrittive di un diritto riconosciuto da 45 anni. “E’ necessario che i medici seguano la legge nel praticare l’aborto – ha ammonito Darinka Aleksic, coordinatrice della campagna a favore dell’aborto, al Daily Telegraph –, perché questo crea fiducia e sicurezza nelle persone”.
Uno studio dell’Università di Oxford nel 2007 ha sottolineato come le donne indiane nel Regno Unito abortiscano di più quando aspettano una figlia femmina, rispetto ai maschi. Nell’inchiesta del Daily Telegraph, le donne che si sono rivolte alle cliniche erano di diverse etnie e culture, chiedendo di abortire senza distinzioni di sesso. L’unica condizione era rappresentata dall’aver partorito già un bambino. In quel caso, la coppia avrebbe chiesto l’interruzione di gravidanza se avesse aspettato un figlio del medesimo sesso del precedente.