Al Casilino uccisa una bimba di pochi mesi con il padre, "nel quartiere un agente ogni 1.800 abitanti" - Diritto di critica
Nel quartiere Casilino, dove ieri sono stati uccisi un uomo e sua figlia di pochi mesi, c’è un agente ogni 1.800 cittadini. A fornire i dati della carenza di organico è il Silp-Cgil che in un’intervista di alcune settimane fa al Sole 24 Ore “Roma”, sottolineava come si tratti di un quartiere ad alto rischio, vessato da una criminalità diffusa.
Nella Roma violenta di Gianni Alemanno si continua a morire. Dall’inizio del 2011, infatti, sono state 33 le vittime di morte violenta e almeno 12 gli agguati. Senza contare gli stupri, l’ultimo due giorni fa nella pineta di Ostia ai danni di una polacca. E mentre la città si medica le ferite come può, la politica traccheggia, le forze dell’ordine fotocopiano vertici su vertici e siglano patti per la Sicurezza, i cittadini attendono risposte.
Mentre scriviamo – a pochi minuti dall’omicidio al Casilino – è in corso l’ennesimo vertice in questura. Nel corso della riunione è stato disposto l’immediato raddoppio del numero delle volanti impegnate sul territorio per il turno notturno, mantenendo in servizio gli equipaggi del turno serale che proseguiranno per tutta la notte per concorrere nelle ricerche degli autori della sparatoria. La stessa misura è stata adottata sul fronte investigativo, con il potenziamento degli equipaggi della squadra mobile. I carabinieri hanno disposto un pattugliamento capillare della zona con vari posti di blocco. Insomma: si corre ai ripari. E viene spontaneo chiedersi se un tale e massiccio spiegamento di forze non dipenda solo dall’impatto mediatico ed emozionale previsto dopo un simile avvenimento che vede coinvolta una bambina appena nata
Le carenze delle forze dell’ordine. Secondo quanto ha dichiarato il questore Giuseppe Pecoraro durante l’audizione alla Commissione Parlamentare Antimafia lo scorso ottobre, a Roma mancano all’appello circa duemila agenti tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, 1.422 in meno solo per la questura di Roma rispetto a un organico previsto di 7.692 unità.
A poco meno di un’ora dal duplice omicidio, invece, il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso, così commentava l’accaduto: «Roma si ribella a questa barbarie inaccettabile. Gli autori del delitto non sono uomini ma animali. Ma come si può uccidere una bimba così piccola, vita innocente incapace di nuocere a nessuno? Esprimo a nome di Roma Capitale la massima solidarietà possibile alla donna, madre e moglie delle due vittime, e alla comunità cinese tutta, per la tragedia che li ha colpiti. Pur consapevoli del grande sforzo e impegno delle forze dell’ordine nonostante le tante difficoltà, chiediamo una risposta decisa e immediata allo Stato per garantire la sicurezza nella nostra città».
Un sindaco non dovrebbe chiedere solo “allo Stato” risposte decise ma dovrebbe iniziare a darne di concrete, mettendo da parte proclami e slogan: due giorni fa uno stupro di gruppo, ieri un duplice omicidio con una neonata morta tra le mani dei soccorritori. Buon lavoro sindaco. E non sia mai che qualcuno chieda le sue dimissioni.