Scure sulle pensioni e tassa sul lusso, la manovra "salva-Italia" di Monti - Diritto di critica
Giro di vite sulle pensioni, ma con un occhio ai costi della politica. Il Consiglio dei Ministri ha ieri sera approvato il pacchetto “salva-Italia”, come lo ha ribattezzato il premier Mario Monti. Si tratta di una manovra di grossa portata che inciderà sulla vita della maggior parte dei cittadini italiani. Si tratta di un intervento in grado di far entrare nelle casse dello Stato, nel giro di un anno, 20 miliardi di euro.
Pensioni. Il metodo contributivo sarà esteso a tutti. Confermate le indiscrezioni pubblicate sui giornali nei giorni scorsi. Aumenta l’età di vecchiaia per le donne del settore privato: dal 2012 andranno in pensione a 62 anni, nel 2018 a 66 come gli uomini (le donne del settore pubblico a 66 anni dal 2012). Vengono, inoltre, abolite le cosiddette “finestre mobili”, mentre i lavoratori autonomi dovranno versare più contributi. Dalle pensioni più ricche verrà tolto un contributo di solidarietà.
Irpef, non cambiano aliquote. A sorpresa, l’Irpef non è stata toccata. Dalle prime indiscrezioni era emersa la volontà di aumentare le aliquote per le fasce più alte della popolazione. La scelta di abbandonare questa strada verrà compensata con un leggero aumento dell’addizionale Irpef dallo 0,9 all’1,23%, al quale si aggiungerà una concomitante diminuzione dei trasferimenti alle regioni.
Capitali “scudati”? In arrivo un tassa. Verrà prelevata una somma pari all’1,5% per ogni capitale rientrato attraverso lo scudo fiscale, introdotto dal precedente governo. Questa tassa una tantum servirà a coprire l’adeguamento delle pensioni fino a 960 euro mensili all’inflazione.
La super-Ici. Ritorna l’Ici. Si chiamerà imposta municipale unica (Imu) e si pagherà anche sulla prima casa. Per la prima casa l’aliquota è agevolata (pari allo 0,4%), mentre sarà pari allo 0,76%, quella per altri beni immobili e seconde case. Gli estimi catastali saranno rivalutati del 5%.
Cresce l’Iva. L’Iva aumenterà di due punti percentuali dal primo settembre 2012. dall’attuale 21% si passerà quindi al 23% sarà del 2% (dal 21 al 23%). Le somme recuperate andranno a favore delle famiglie, delle famiglie giovani e delle donne.
Pagare in contante, ma fino a mille euro. La soglia della tracciabilità viene abbassata a 1.000 euro. Non saranno possibili operazioni in contanti al di sopra di questo limite. Precendentemente il limite era di 2.500 euro.
Sforbiciata ad enti e autority. La manovra prevede la soppressione degli enti previdenziali Inpdad ed Enpals, le cui funzioni (e gli impiegati) passeranno all’Inps. Inoltre, il governo prevede la riduzione dei componenti delle varie Authority, come la Consob e il Garante per la concorrenza . Sarà soppressa l’Agenzia per la sicurezza nucleare, quella per il terzo settore, l’agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, l’ente nazionale per il microcredito e l’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Verranno ulteriormente ridotti i trasferimenti complessivi agli enti locali.
Per rilanciare l’economia. Il governo ha previsto il potenziamento del fondo di Garanzia con almeno 20 miliardi di credito a disposizione delle piccole e medie imprese, la ricostituzione dell’Ice (Istituto per il commercio estero), la creazione di un’autorità nei trasporti per accompagnare il processo di liberalizzazioni. Inoltre, le imprese potranno dedurre dall’Ires e dall’Irpef la quota di Irap per la quota parte riguardante le spese per il personale dipendente e parasubordinato. Ci sarà un’ulteriore riduzione dell’Irap (imposta regionale per le attività produttive) per chi assumerà donne e giovani. La riduzione del gettito fiscale regionale sarà compensato dall’aumento dei trasferimenti statali agli enti locali.
Le lire, carta straccia. Le banconote del vecchio conio ancora in circolazione non potranno più essere cambiate in euro. Il loro valore si prescrive immediatamente e la contropartita in euro sarà destinata al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato.
Farmaci liberalizzati ma benzina più cara. Dove non era riuscito Bersani, riuscirà forse Monti. Infatti, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla liberalizzazione dei farmaci di fascia c, quelli a pagamento, che potranno essere venduti anche nelle parafarmacie.
Anche i ricchi piangano. Il governo ha definito un’imposta annuale su elicotteri e aerei privati immatricolati nel registro aeronautico nazionale. La tassa è calcolata in base al peso ed è raddoppiata per gli elicotteri privati.di lusso. I proprietari di auto di grossa cilindrata, già dal 1° gennaio 2012 pagheranno 20 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 170 chilowatt. Ma se anche i ricchi automobilisti piangono, non va meglio a quelli più poveri. Aumentano infatti le accise sulla benzina già dal 1° gennaio.
Tagli alla politica. Basta con i doppi stipendi per i componenti del governo. Ministri e sottosegretari non avranno diritto ad altri stipendi gravanti sul bilancio dello Stato. È il caso di professori universitari e parlamentari.
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i kilowat di una automobile non ne determinano il valore, auto usate con cilindrate superiori alla media, costano meno di quelle con cilindrata inferiore.
Tassare i kilowat non è tassare perciò il valore estrinseco del veicolo!
Se la cosa fosse messa in atto solo per le auto nuove sarebbe comprensibile altrimenti per assurdo chi possiede un veicolo di 10 anni può paradossalmente pagare più, e così sarà, di chi ne possiede uno nuovo con cilindrata inferiore ma del doppio valore di mercato.
D’altro canto se viene tassata la potenza deve essere data la possibilità di sfruttarla, ma i limiti stradali ed autostradali non lo permettono e quindi rendono il provvedimento degno di essere impugnato in sede legale.
La tassa doverbbe riguardare perciò il costo effettivo del veicolo con una percentuale di tassazione in base al reale valore!!!!!
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