"Togliete i libri alle donne: torneranno a far figli", il delirio di Libero - Diritto di critica
Un concentrato di banalità e populismo. La lettura dell’articolo di Camillo Langone contro le donne che in questi giorni sta – a mio avviso inutilmente – spopolando su internet più che riflettere mi ha fatto perdere tempo prezioso. Ma è evidente che in mancanza di Berlusconi di qualcosa si dovrà pur parlare.
“Togliete i libri alle donne: torneranno a far figli”, questo il titolo provocatorio scelto dall’autore che si definisce “sinceramente xenofobo”, quasi fosse un vanto, una qualità positiva (e nello stesso pezzo scrive che “ci vorrebbe un’atomica al giorno per impedire gli arrivi dalla Siria, dall’Egitto, dalla Libia”) .
“Culle vuote e barconi pieni – scrive questo luminare – sono fenomeni così strettamente legati che perfino un sincero xenofobo come me ha sbuffato, dopo la reazione leghista alla forzatura di Napolitano sulla cittadinanza ai figli degli immigrati. Io sono di destra perché sono realista: le ideologie e le utopie non me le bevo. E l’uscita di Calderoli («Siamo pronti a fare le barricate») non mi sembra piantata nella realtà, la Padania in armi è una visione ancora più utopistica dell’Italia senza frontiere che il Presidente della Repubblica vuole imporci a suon di colpetti di stato”.
e prosegue
Per non far cascare a terra il trottolone italiano bisogna dargli un appoggio e i puntelli possibili sono soltanto due: nuova immigrazione e nuova prolificazione.
E se la prima ipotesi Langone non se la augura definendola al contrario un vero e proprio “incubo” (forse non sa quanta parte del prodotto interno lordo di una nazione stagnante come l’Italia venga dalla manodopera straniera), è sulla seconda che si concentra, con un’acuta “ricetta” che – lo dice senza problemi – finirà per farlo linciare.
Ebbene, gli studi più recenti denunciano lo stretto legame tra scolarizzazione femminile e declino demografico. La Harvard Kennedy School of Government ha messo nero su bianco che «le donne con più educazione e più competenze sono più facilmente nubili rispetto a donne che non dispongono di quella educazione e di quelle competenze». E il ministro conservatore inglese David Willets, ha avuto il coraggio di far notare che «più istruzione superiore femminile» si traduce in «meno famiglie e meno figli». Il vero fattore fertilizzante è, quindi, la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà. Così dicono i numeri: non prendetevela con me.
A questo punto le domande sono due: come ha fatto Belpietro a permettere che venissero pubblicati articoli simili sulla sua testata? Va bene il principio “se ne parli male, purché se ne parli”, ma qui davvero si tocca il fondo, con accenti indiscutibilmente talebani, dove la donna viene lasciata nell’ignoranza e relegata a mera macchina per la riproduzione.
Se si va a guardare lo studio originale citato da Langone, infine, ci si rende conto di come dica ben altro e si focalizzi sulla figura della donna analizzando il divario della maternità in relazione alle capacità lavorative, al contesto sociale e alle possibilità per la donna di formarsi.
“What we’ve found in this study is that education is not a silver bullet — it is one important aspect of empowering women, but making the labor market compatible with marriage and motherhood remains a task to be completed in many countries”. One puzzling finding that warrants further study is that as the gender education gap reverses and women become more educated than men, it is harder for an educated woman to find an educated husband.”
Si parla dunque di rendere il mercato del lavoro più compatibile con il matrimonio e la possibilità per le donne di fare figli. Di contro, in alcuni Paesi le donne si sono rivelate ben più formate degli uomini e per loro – al contrario – è difficile trovare “an educated husband”.
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(Un sentito ringraziamento al dott. Junio Durante)
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Visto il livello culturale di quest’uomo avrebbe più senso dare libri a lui con la speranza che riesca a scrivere un giorno qualcosa di sensato!
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giusto. e bisogna togliergli pure la patente. e il diritto di voto. e nessun diritto di divorzio. la donna è un oggetto prima del padre poi dopo sposata del marito, basta con questi diritti e privilegi. in casa a fare le pulizie e a crescere figli e se non lo sa fare il marito glielo insegna a cinghiate.
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gli imbecilli sono in aumento.
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non sono d’accordo con questo tizio, ma visto da un punto di vista storico (alfabetizzazione e istruzione per le donne) il ragionamento non lo trovo del tutto sbagliato.
ma da lì a decidere per la famiglia o la carriera una donna ha il proprio sacrosanto diritto di optare per quello che ritiene opportuno.
per il discorso stranieri è tutta un’altra cosa, non mi va manco di divagare…gli darei comunque la prigione a vita a sto tipo.
roba da italietta,come sempre.
vergogna. -
… e magari lo pagano pure …
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Una donna istruita farà forse meno figli ma almeno li crescerà educandoli a studiare nella vita. Che orrore parlare di togliere i libri alle donne…
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Non si tratta di destra o sinistra.
Si tratta di intelligenza e di rispetto.
Ognuno credo sia libero di fare della propria mente e del proprio corpo quello che crede e non ritengo opportuno che su un giornale nazionale possano comparire queste improbabili “provocazioni”, tanto più se le mette nero su bianco, con dovuti errori di sintassi, uno che dobbiamo chiamare giornalista non si sa per quale motivo.La libertà di espressione non è vietata a nessuno ma bisogna contenersi; per il semplice fatto che lui potrà anche farsi portavoce di teorie improbabili scritte da qualcun’altro: “Il mio utero sarebbe più utile del mio cervello al bene paese?” D’accordo, ma visto che a tirare sassate siamo buoni tutti, io potrei controbattere che gli immigrati con cui tanto ce l’ha svolgono nel suo amato paese un un numero molto elevato di mansioni che lui stesso a denigrato. Il signor Langone è nato a Potenza per quale motivo non si è dedicato a un’attività di tipo agricola allora? Perchè ha voluto prendere in mano una penna? Non ci sarebbero percentuali nelle quali viene chiaramente delucidato il fatto che molti italiani non vogliono più fare le mansioni di una volta e che questo incide sulla crescita del paese? Per raccontare storielle e sollevare polvere non bisognerebbe essere pagati, altrimenti c’è Uomini e Donne, non il mestiere di giornalista per il quale si prevede anche un accurato studio e un’accurata dedizione.Il signore però essendo manchevole di un pezzo di carta di significativa rilevanza, sicuramente non è stato educato a questa osservanza di tipo professionale si diverte a fare l’esteta retrò nel 2011. -
E’ un bel record di teste di cucuzza ( e sono stata fine).
IL PRIMO: IL SIGN:CAMILLO LANGONE che dichiara che le donne non debbano leggere perchè questo porterebbe ad un calo di natalità. Ma quanto leggono queste donne? e soprattutto che cosa? Gli elenchi telefonici? Il dizionario dei sinonimi e contrari dalla mattina alla sera tanto da non avere nemmeno un minuto per ritirarsi con il coniuge?
IL SECONDO: Il MINISTRO CONSERVATORE INGLESE DAVID WWILLETS che sostiene che più le donne sono istruite meno figli generano.
ED INFINE IL TERZO: IL BEL BELPIETRO che non si vergogna nemmeno un pochino a stampare questa monnezza contro le donne che relegate al ruolo di fattrici, si vogliono disinformate, incolte e pronte solo ad un’attività.
Meno male che ci sono ancora molti uomini che vogliono al loro fianco una donna con cui dialogare e discutere su qualsiasi argomento.
Uomini mi fate pena perchè siete degli ominidi !!!!!!. -
Credo che il signor Langone sia una persona priva di intelligenza e di cultura. L’emancipazione delle donne è stata oggetto di grandi lotte per molti anni e in tanti Paesi sottosviluppati ci sono ancora associazioni che si occupano di questo, quindi affermazioni e teorie come quelle scritte non dovrebbero proprio esistere e tanto più se pubblicate su un giornale. Probabilmente andrebbero analizzate problematiche più interessanti per capire le cause della bassa natalità in Italia: l’alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile (ci si chiede come verrebbero mantenuti i figli se i genitori non hanno lavoro???), la mancanza di agevolazioni per i giovani che vorrebbero mettere su famiglia (es. difficoltà nell’ottenere un mutuo), i sempre più frequenti problemi di fertilità delle donne a causa di un ambiente sempre più inquinato ecc.
Ciò che comunque più mi fa indignare non è tanto questa stupida “teoria” promossa da un tizio di cui personalmente ignoravo l’esistenza, ma questa perseveranza sia della classe politica dirigente sia dei giornali di prendere in considerazione problematiche non di primaria importanza e di proporre delle soluzioni a dir poco improbabili, quando invece ci sarebbe da “rimboccarsi seriamente le maniche” per salvare un Paese sull’orlo del tracollo. -
Il Sig. Langone è un particolarissimo e fastidiosissimo tipo di parassita: non serve a nulla e sfrutta la stupidità di chi compra i suoi libri o il “giornale” su cui scrive. E’ pagato per dare libero sfogo e diffondere la sua mediocrità, con ulteriore danno per i neuroni dei più sprovveduti. Per parlare il suo linguaggio, ovvero tramite ovvietà e luoghi comuni che sanno di stra-vecchio, è davvero un caso di “braccia rubate all’agricoltura”.
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Il peccato più grave di questo articolo è aver mistificato quelli che sono studi SERI di persone SERIE che se sapessero di essere citate in questo modo (anzi, neanche citate visto che Langone si è guardato bene dallo specificare quale fosse l’articolo cui si riferiva – è uno studio sull’America Latina, che è decisamente diversa dall’Italia) sicuramente si sentirebbero offese. Invito chi legge questo articolo a leggersi, se ne ha voglia, questa mia nota che spiega in maniera spero chiara alcuni dei meccanismi di cui langone parla così grossolanamente.
http://www.facebook.com/notes/lucia-priscilla-ferrone/le-donne-i-libri-e-tutto-il-resto/10150403011707916 -
… facile… perche è Belpietro…poi.. cara.. con l’ultima affermazione sei riuscita in un colpo solo ad offendere uomo e scimmia:-)))
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