Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | December 23, 2024

Scroll to top

Top

La cadrega di Romaladrona - Diritto di critica

La cadrega di Romaladrona

EDITORIALE – Della Lega di lotta, baluardo della legalità e acerrima nemica di Romaladrona è rimasto poco. Ormai accetta tutto e salva chiunque, al punto da non votare la sfiducia ad un ministro della Repubblica indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Fatta salva l’astensione dei radicali (che per questo rischiano l’espulsione dal Partito democratico), a salvare il titolare dell’Agricoltura da una pericolosa quanto prevedibile mozione di sfiducia è stato il Carroccio di Bossi. Lo stesso che nei primi anni Novanta urlava e sbraitava contro le mafie, prodotto tipico del Sud Italia (poveri illusi!), lo stesso che – almeno nel progetto partitico delle origini – avrebbe votato senza batter ciglio contro ogni ministro anche solo sospettato di vicinanze con la criminalità organizzata. Oggi tutto questo è robaccia buona per i comizi, per qualche palco prelettorale: mangime per elettori. Nella pratica, la Lega è ormai un partito stabilmente seduto sulla cadrega di “Romaladrona”: ricca, comoda e imbottita di morbido. Da una parte, infatti, il Carroccio invoca la secessione, dall’altro non si oppone non all’arresto ma alla “semplice” sfiducia di un ministro coinvolto in indagini di primaria importanza.

E a “cantarle” a una Lega sempre meno “del Nord” non sono solo gli elettori che infuriati da giorni infestano forum e radio padane, a fare la predica al Carroccio è anche un boss della mafia, Nino Mandalà, capo della cosca che “avrebbe in mano” – sono parole di un pentito – proprio l’attuale ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano. Dal suo blog Mandalà scrive: “pare che dobbiamo arrenderci all’evidenza: la Lega ha mercanteggiato la propria coscienza al banco pegni della Camera e ha riscattato l’on. Milanese reputando che le sue quotazioni valessero più di quelle dell’on. Papa ai fini dei risultati da portare a casa. E’ credibile – si chiede quindi Mandalà – una Lega in preda a convulsioni moralistiche a singhiozzo che obbediscono a calcoli di ragioneria spicciola piuttosto che a obiettive considerazioni di carattere morale, in una vicenda in cui la morale dovrebbe essere l’unica categoria alla quale ispirarsi?”.

Mentre su forum leghisti si leggono sfoghi come questo: “la famosa base ha detto basta…non ci rappresentate più, e prima o poi dovrete scendere dal cadreghino e girare per le città…le monetine sono pronte anche per voi…” oppure “oggi con il voto a un mafioso si torna a dividere l’Italia in due, non più tra Nord e Sud…. ma tra onesti e disonesti”.

Alla Lega ormai mancano timone e idee. Un partito che come il PdL galleggia, avvinghiato a una cadrega.

Comments

  1. rosolio59

    Noto con rammarico che il tiro alla lega è ormai uno sport nazional popolare.Ma se ii rozzi padani non erano che una nota di folcrore nell’arco costituzionale,come è possibile che qualunque vagito o azione di partito sono sempre sbagliate,strumentalizzate,derise?Forse che tutti gli altri partiti sono al di sopra di ogni sospetto e brillano per azioni politiche degne di tal nome.La Lega stà a Roma per portare a casa il suo programma politico,non per scaldare le poltrone ,Ai molti quaqquaraqua che si riempiono la bocca di slogan anti tutto ma senza idee dico:.La Lega esiste da 20 anni e le idee le ha ben chiare,forse questo fà paura nel nulla della politica Italiana.

    • La Lega ha le idee chiare? Pensa se le avesse confuse. Ormai dice tutto e il contrario di tutto nel giro di una settimana.

    • Erica Balduzzi

      se le avesse così chiare e se fosse così coerente come dice, forse non sarebbe la stessa “base” leghista la prima ad arrabbiarsi e a protestare…
      La Lega sta a roma per portare a casa il suo programma politico… quello con cui vent’anni fa diceva “roma ladrona”? Sembra che piacciano anche alla Lega i soldi di Roma ladrona, le pare?

    • FIUME SAND CREEK

      mio caro rosolio:

      la lega che sta a roma si limita a timbrare il cartellino ed intascare i corposi stipendi parlamentari infischiandosene altamente dei suoi elettori.
      il programma leghista non lo conoscono nemmeno i leghisti, tanto che nessun leghista è mai riuscito a rispondermi quando gli ho chiesto di dettagliarmi la struttura del federalismo.
      tra l’altro lo stesso federalismo è una procedura adottata per unire stati diversi, non per separare le regioni di uno stato unitario.
      la secessione è una barzelletta che ha fatto ridere molti italiani, non esiste una padania, non esiste un popolo padano e non esiste alcun presupposto di separatismo.
      nazioni come il quebecc, timor est o la cecenia avevano rivendicazioni molto più congrue, ma non sono state egualmente accettate.
      l’azione politica della lega si limita a mascherate con corna bovine e spade di latta, gesti volgari testimoni della cultura e dell’educazione leghista e rivendicazioni inesistenti e ridicole.
      nessono è stato in grado di dirmi cosa ha portato di positivamente concreto la lega nei territori padani in 20 anni di turpiloquio.
      a me ha portato, grazie al suo appoggio alla riforma gelmini, un aumento di stipendio, vari bonus come i buoni carburante e l’ADSL gratuita e nuovi incarichi retribuiti nche a tue spese.
      mi sorge il dubbio che vi abbiano fregatoi