I narcos contro i blogger messicani, terza vittima in un mese - Diritto di critica
Non si arrestano le vittime dei narcos e continua l’escalation di violenza e terrore nel nord del Messico. Due giorni fa, infatti, la polizia ha trovato il corpo decapitato di una donna in una città di confine con il Texas. Accanto al corpo decapitato, un esplicito messaggio per i futuri nemici dei narcotrafficanti: “Per coloro che non vogliono credere, questo è accaduto per le mie azioni, perché credo nell’esercito e nella Marina”. Una rappresaglia dovuta a un post pubblicato in un blog e fatto circolare sulla rete. Secondo le fonti locali, la mano sarebbe dei Los Zetas, un gruppo di narcotrafficanti e disertori militari, venuti alla ribalta per la loro crudeltà.
La donna uccisa è la blogger e redattrice del quotidiano “Primera Hora”, Marisol Marcias Castaneda di 39 anni. Lei sarebbe la terza persona uccisa in questo mese a Nuevo Laredo. All’inizio di settembre, infatti, un uomo e una donna sono stati torturati e poi appesi a un ponte (nella foto). Vicino ai loro corpi fu lasciata una minaccia: “Questo è quello che accadrà per gli utenti di internet”. Questi assassini accusano i blogger di collaborare con le autorità tramite i social network dedicati al crimine.
La vittima era conosciuta come “la Nena de Laredo” e per lei in queste ore nei blog messicani tanti messaggi di cordoglio e rabbia. Molti ragazzi fanno riferimento alle “ZZZ”, un simbolo che si riferisce al violento cartello della droga Zeta. Un ragazzo, con il soprannome di “Gol” scrive esplicitamente nel blog: “Ragazza perché non hai comprato una pistola, dato che scrivevi sulle ZZZ?”
I social media, come chat locali, blog e siti di networking come Twitter e Facebook, sono spesso l’unico sbocco per parlare di questi problemi tra i residenti che vivono costantemente con le pistole puntate alla gola. Chiacchierano tra loro, si raccontano le giornate e soprattuto scrivono le zone da evitare e le persone da non frequentare.