Caro Fabio Fazio, i veri precari siamo noi... - Diritto di critica
Repubblica di oggi, pagina 1. Titolo: “Fazio: distruggono la Rai, anch’io mi sento precario”.
Fabio Fazio precario. Serena Dandini precaria. Michele Santoro precario. Marco Travaglio precario. Vauro precario.
E’ una vecchia storia, piuttosto irritante anche per chi è un abituale telespettatore di Che tempo che fa, Parla con me e Annozero. Viene da ricordare chi sono i veri precari della Rai, di cui nessuno stranamente parla mai. I veri precaRAI sono quelli che per lavorare all’ombra del Cavallo hanno dovuto aprirsi la partita iva e pagarsi 600 euro all’anno di commercialista. I veri precaRAI sono quelli che per avere una matricola aperta all’ufficio scritture conoscevano uno che conosceva un altro che gli ha presentato un autore amico di un conduttore con il permesso di un produttore e l’avvallo del direttore e si sono imboscati anche a 60 euro lordi a puntata… perché l’accesso alla Rai è per cooptazione e non per concorso né per colloquio e se ti aprono una matricola con la farfallina blu stampata sul contratto ti senti comunque più miracolato che sfruttato. I veri precaRAI sono quelli che scrivono i testi dei programmi, fanno le rassegne stampa, preparano le interviste fino all’ultima virgola e sono contrattualizzati non come autori ma come “consulente esperto tecnico-scientifico”.
I veri precaRAI sono quelli che lavorano da giornalisti, fanno collegamenti esterni, vanno in video come inviati e sono contrattualizzati come “presentatore-regista”. I veri precaRAI in fattura versano i contributi Inps o Enpals anche se sono giornalisti, perché la Rai non accetta fatture con contributi Inpgi. I veri precaRAI lavorano da giornalisti per mesi in un programma a taglio giornalistico di una delle tre reti senza vedersi riconosciuto nemmeno un giorno di praticantato: sono esperti tecnico-scientifici a partita iva che pagano l’inps, ricordate? I veri precaRAI sono i “programmisti-registi” che affollano i bacini con promessa di assunzione in un futuro indeterminato e intanto mandano avanti la baracca, insieme alle partite iva, a 1200 euro al mese, mentre i loro conduttori girano in macchina con l’autista e leggono i loro appunti al trucco e parrucco. E Fazio, Dandini, Santoro, Travaglio, Vauro? In coda, per favore. Insieme a tutti gli altri. Perché difendere la libertà d’informazione in Rai non può voler dire solo fare quadrato attorno agli alfieri Vip dell’articolo 21.
Paola Natalicchio – tratto dal blog Errori di Stampa
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Concordo in pieno!
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/onon vedo il perché della critica. Uno può anche essere precario, e solidale con i precari, anche se pieno di soldi.
Se poi non mi pare ci sia alcun dubbio che se li è guadagnati (e non rubati in qualche modo come molti altri) allora di che si parla? Aria fritta? Il problema è che hanno uno stipendio più alto degli altri allora…il problema è l’invidia! Toh!
Ma sai, conosco molti precari che guadagnano 6.000€ al mese. Eppure sono precari, perché l’esserlo mica è solo una questione di soldi…se la si fa così banale, allora meglio evitare di parlarne.-
…e basta con questa storia dell’invidia !!!!! Appena uno critica qualcuno coi soldi e’ invidia. Mi viene in mente uno piccolo , pelato, coi tacchi e guarda caso con tanti soldi, che dice la stessa cosa.
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Sono d’accordo con quanto viene detto nell’articolo. I veri precari vengono coinvolti in una battaglia politica tra le ormai note trasmissioni anti B. e lo stesso B. Santoro , Fazio , Dandini ecc… si sentono precari ? Io userei un’altro termine considerando lo “stipendio” annuale dei noti conduttori appena citati. Se anche dovessere rimanere senza lavoro sicuramente non avranno problemi di sussistenza. Il vero precario si sente tale perché una volta perso il lavoro rischia anche di perdere tutto il resto : casa , famiglia e spesso anche la salute. Con questo comunque non voglio dire che le rasmissioni in oggetto non siano valide , anzi , sono preziose. Ma di questi tempi , è bene precisare chi sono veramente i precari e chi veramente pagherà la crisi…..
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Da un po di tempo abbiamo tutti preso un brutto vizio, usiamo le parole in mal senso….
Precario: mancanza di un reddito adeguato su cui poter contare per pianificare la propria vita presente e futura.
Questa spiegazione se vi sembra adeguata a quei personaggi che privileggiati si sentono precari!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
un po di umiltà prima di dar fiato
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