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Diritto di critica | November 25, 2024

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Cattolici contro protestanti, torna la violenza in Irlanda - Diritto di critica

Cattolici contro protestanti, torna la violenza in Irlanda

Tornare indietro agli anni settanta, o forse precipitare direttamente nel Medioevo. Per l’Irlanda del Nord non sono stati giorni facili. Bottiglie incendiarie, sassaiole, auto date alle fiamme. Il tutto, nel 2011, per motivi religiosi. La mai sopita rabbia dei cattolici irlandesi riesplode violenta come non mai e Belfast diviene un vero e proprio campo di battaglia.

La ricorrenza e la religione. La violenza si scatena mentre la confraternita protestante dell’Ordine d’Orange si prepara a guidare migliaia di lealisti alla marcia per commemorare la battaglia del Boyne dell’11 luglio 1690, che rappresenta la vittoria dei protestanti appoggiati da re Guglielmo d’Orange, schierato contro il cattolico re Giovanni. Come da tradizione a mezzanotte nei quartieri protestanti si accendono i falò commemorativi per dare il via alla festa. Ma la festa viene subito vista come una provocazione e nel distretto di Broadway, nella parte ovest della città, inizia la rivolta dei cattolici: 22 poliziotti feriti. Coperti da cappucci e passamontagna mettono a ferro e a fuoco la città, mentre alle forze dell’ordine non resta che impiegare idranti e pallottole di gomma.

Le proteste degenerano. Dopo i primi scontri la violenza aumenta: i manifestanti sequestrano un piccolo pullman, e dopo aver fatto scendere l’autista ed i passeggeri con violenza, lo mandano contro gli agenti a grande velocità. Una follia collettiva che rimanda l’Irlanda del Nord indietro di decenni, al periodo delle bombe, degli attentati e delle violenze, risvegliando lo spettro della violenza che aveva causato 3.500 morti in trent’anni, prima della firma degli accordi di pace del 1998.

I manifestanti senza controllo. A nulla sono serviti gli inviti da parte dei leader politici ad evitare scontri di piazza. Il leader del partito cattolico Sinn Fein Martin McGuinness, vicepremier dell’Ulster, ed ex militante dell’Ira Martin, ha preso le distanze dai manifestanti, definiti “hooligans ubriachi”, provenienti “da diverse parti di Belfast, per infliggere dolore, fare del male alla comunità locale ed attaccare la polizia”.

Il rischio di un ritorno al medioevo. Già da diversi giorni il clima a Belfast è piuttosto “caldo”. Duri scontri fra cattolici e protestanti sono avvenuti a fine giugno, descritti dalla polizia come i peggiori disordini che si siano visti in Ulster negli ultimi dieci anni. Circa 700 persone sono state coinvolte negli scontri dove sono stati fatti esplodere petardi, bombe carta, bottiglie molotov, e sono stati sparati anche alcuni colpi d’arma da fuoco. Le violenze si sono poi ripetute nei primi giorni di luglio. La paura ora è che questa spira di violenza non si fermi, mandando in fumo più di dieci anni di pace.

Comments

  1. Francesco_SMC

    La provocazione protestante c’era tutta, perche’ e’ un grosso controsenso dire che si vuole la pace se poi si continua a commemorare la vittoria di quella guerra. Allo stesso tempo molto probabilmente c’e’ una strumentalizzazione da parte di chi non vuole la pace e l’unita’ dell’Irlanda. Speriamo che la gente si schieri apertamente contro questo anacronismo e questa violenza.
    Saluti, Francesco

    • SaraMago

      Condivido

  2. Mikael

    Benedetto XVI
    Per la celebrazione della XLIV Giornata mondiale della pace

    1° Gennaio 2011

    “Sacro diritto alla vita e ad una vita spirituale

    2. Il diritto alla libertà religiosa è radicato nella stessa dignità della persona umana,[2] la cui natura trascendente non deve essere ignorata o trascurata”

    La possibilita di festeggiare quello che vogliono è radicata nella libertà di agire, e sinceramente? Cristiani per caso come qualcuno… fanno più danno di quanto non faccia gia la religione di per se. Per quanto le provocazioni possano essere forti e dure non vi devono essere prelazioni di alcun genere, soprattutto la violenza ( cosa a mio avviso vergognosa )

    Parole di un Ateo :) .

    • SaraMago

      Io ho vissuto in Irlanda. Quì non c’è niente a che vedere con la libertà religiosa.. ne tanto meno libertà! Gli iralndesi (come i Gellesi – altro paese dove ho vissuto – e gli Scozzesi, che basda bene sono in maggioranza protestanti) sono stati sottomessi: non potevano più parlare il Gelico, la loro lingua. Se lo parlavano per strada, venivano arrestati. Nonostante le famiglie numerosa, non potevano possedere più di un mailale e tre galline. Non potevano fare carriere lavorative, non potevano avere proprietà.

      Ma stiamo scherzando! Io stimo gli irlandesi cattolici per il loro orgoglio. Quando andavo in giro quanto ci tenevano che io imparassi qualche parola in gaelico.

      I portestanti stavano celebrando la vittoria di una guerra che ha portato alla sottomissione di un popolo.
      A che cosa serve fare questa celebrazione di forza!
      E’ molto giustificare questa reazione di orgoglio dei cattolici, è giusto pretendere dignità!
      Se devono convivere in pace le comunità, devono smetterla con i soprusi… e questa celebrazione è un sopruso.
      Diritto di critica dimostra di non essere capace di una informazione imparziale, una vera informazione.

      So che è una moda inveire contro i cattolici, tanti interessi ci sono sotto.

      Spero che però un giorno prevalga un senso di giustizia!

    • SaraMago

      E poi cosa c’entra titare in ballo la questione religiosa? Anche nell’articolo? Si stava celebrando la vittoria di una guerra mica un culto. E’ incredibile come la gente manipoli e rigiri la frittata..

  3. Luca

    Condivido l’opinione rispetto al comportamento provocante della comunità unionista (attenzione alla terminologia), ma i primi a non aver voluto la pace e nemmeno l’Unità irlandese sono stati i terroristi di IRA e Sinn Fein che per oltre trent’anno hanno provocato migliaia di morti in particolare tra i sostenitori di quella comunità che proclamavano difendere. In merito al conflitto in Irlanda del Nord vi è davvero un pressapochismo generalizzato.

    • SaraMago

      Sei proprio fuori strada, io ho vissuto in irlanda, mai ho conosciuto un popolo più dignitoso e pacifico degli irlandesi cattolici.. e ripeto DIGNITOSO, nonostante hanno avuto l’orgoglio (e non solo) ferito per anni. Questa festa è un insulto ed hanno fatto bene a ribellarsi.

      • Luca

        Avrai pure vissuto in Irlanda ma dimostri di non sapere nulla rispetto alla questione dei Troubles, anzi di essere del tutto disinformata. Davvero si tratta di un abbaglio che ti prego di rettificare, perchè continui a commettere l’errore di associare IRA e Sinn Fein (le due realtà sono connesse dal 1961, ovvero dall’anno in cui la più sanguinaria organizzazione terroristica della storia d’Europa si divise in O-IRA E P-IRA) alla comunità cattolica. Ti consiglio di leggere magari qualche libro, di rivedere l’accordo proposto a Stormont nel 1972 e di leggere quanto dichiarato da Gerry Adams e Martin McGuinness, oggi principali liders del partito repubblicano, rispetto alla sconfitta militare di IRA. Una sconfitta rentabilizzata dal trionfo politico nelle successive elezioni.

        La violenza non può assolutamente essere giustificata, e men che meno in questo modo. Poi il tuo paragone con Galles e Scozia non ha nulla a che vedere, ovveri sei proprio fuori strada, a meno che non m dica che Bravehearth sia il tuo film favorito.

        Che tristezza…. ;(

        • ottima sottolineatura caro Luca, grazie per la corretta e pacata notazione :)