Per la Santanché, l'anti-Minetti ha fatto flop. Ma è prima nella sua lista - Diritto di critica
Qualcuno ricorderà Sara Giudice, pasionaria dei giovani del PdL, che intraprese una crociata contro Nicole Minetti, consigliere regionale lombarda indagata per i presunti festini a luci rosse di Arcore. Dopo settimane di attenzione dei media, la Giudice è tornata a far parlare di sé per aver ottenuto 1.028 voti alle amministrative meneghine, prima nella lista “Nuovo Polo per Milano” a sostegno del candidato sindaco centrista Manfredi Palmeri ed eletta in consiglio comunale. Un risultato importante, quindi. Per tutti, tranne che per Daniela Santanché.
Intervistata da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, il sottosegretario si è soffermata sugli scrutini della città ambrogina. Rispondendo a una domanda sullo scarso rendimento alle urne di Roberto Lassini nel PdL (l’inventore del manifesto “Via le BR dalle procure” si è fermato a 872 preferenze), l’ex esponente de La Destra ha aggiunto: «Se è per questo, non è andata bene neppure la Giudice, che ha fatto tutta la campagna sulla Minetti e il bunga bunga». Mentre la candidata, passata nel frattempo a Fli, ha comunque ottenuto un discreto risultato personale.
Una svista da parte della Santanché, insomma, non nuova a svarioni del genere. Ultima in ordine di tempo, la gaffe nel corso dell’ultima puntata di Annozero in cui scambiò una bandiera di Freedom Flotilla presente in un comizio di Pisapia col vessillo di Hamas. «Siamo moderati, non fessi». Disattenti, forse, un po’.
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La “politica” Santanchè svanirà nel giro di qualche anno. Probabilmente finirà a condurre qualche programma Mediaset pomeridiano.
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