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Diritto di critica | November 24, 2024

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Il mare inquinato di New York. E' scontro tra indù ed ecologisti - Diritto di critica

Noci di cocco, statuette, vestiti di cotone, perfino ceneri dei defunti galleggiano nella Jamaica Bay, New York. Per i fedeli indù sono offerte sacre; per i ranger della zona sono rifiuti che inquinano.

Dura ormai da dieci anni lo scontro tra le guardie della Gateway National Recreation Area di New York, parco naturale a due passi dal quartiere del Queens, e le migliaia di immigrati indiani che per seguire il loro culto offrono alle acque della baia oggetti di ogni tipo.

Secondo gli ecologisti è a rischio un intero ecosistema: il cotone e la seta delle vesti, per esempio, potrebbero distruggere le erbe del mare; i fiori morti, i frutti e le ceneri umane causano danni alla catena di riproduzione. Senza considerare l’imbruttimento estetico della baia: i rifiuti non riescono a confluire nell’Oceano Atlantico, e le correnti li riportano puntualmente a riva.

La popolazione di religione indù nella Grande Mela ha raggiunto nel 2010 le trecentomila unità; e oltre il 63% è concentrato qui, tra il Queens e Long Island. Inevitabile, quindi, che l’offertorio a Madre Ganga, dea protettrice delle acque sacre del Gange, avvenga proprio a Jamaica Bay, lo sbocco al mare più vicino.

Nei mesi scorsi si era giunti ad un importante compromesso, d’accordo con i leader religiosi della zona: i fedeli potevano svolgere i rituali nelle acque della baia, a patto poi di recuperare tutto e riportarselo a casa. Alcuni hanno seguito la nuova regola, altri non ne vogliono nemmeno sentire parlare.

Il fedele Madan Padarat ha spiegato al New York Times che l’acqua è alla base della religione induista, in ogni fase della vita, e l’area che costeggia il quartiere Queens è diventata luogo di preghiera: «Noi lo chiamiamo il Gange, porta via la tua infelicità, la tua paura, la tua sofferenza».

Alle primissime ore del giorno decine di indù pregano, accendono candele e incensi, offrono denaro e cibo, scodelle decorate, statuette. E le noci di cocco? Secondo la religione il cocco è il simbolo del corpo umano: il guscio rappresenta l’ego, il succo è l’Atman, l’anima individuale.

Difficile modificare i principi di una religione: gli indù più intransigenti spiegano che l’offerta non è valida se non viene buttata nell’acqua, e che lo spargimento delle ceneri dei defunti in mare è fondamentale per il passaggio dalla vita terrena ad un’altra altrettanto felice.

Fallito, almeno per ora, il compromesso, le guardie della riserva naturale sono tornate alla linea dura: chiusura del parco durante la notte, cartelli di divieto e multe fino a 75 dollari.

Il problema sta diventando politico: proseguire con la linea ecologista o evitare scontri con una delle principali minoranze etniche della città? Fatto sta che la situazione non potrà andare avanti a lungo in questo modo, e i newyorchesi che abitano nel Queens sono già sul piede di guerra, stufi di trovare mare e spiaggia invase da rifiuti.