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Diritto di critica | November 21, 2024

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L'editoriale - Bombe sulla Libia, il gioco delle parti tra governo e opposizione - Diritto di critica

L’editoriale – Bombe sulla Libia, il gioco delle parti tra governo e opposizione

Sulla Libia il governo gioca al gioco delle parti. Il premier Silvio Berlusconi alla fine ha accondisceso alle richieste della Nato e del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: l’Italia bombarderà la Libia con operazioni mirate e di cui sarà reso edotto il Parlamento.

La nota con cui Palazzo Chigi annuncia che l’Italia parteciperà ai bombardamenti Nato sulla Libia parla di una «maggiore flessibilità operativa dei propri velivoli con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, nell’intento di contribuire a proteggere la popolazione civile libica. Con ciò, nel partecipare su un piano di parità alle operazioni alleate, l’Italia si mantiene sempre nei limiti previsti dal mandato dell’operazione e dalle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite». Le azioni mirate «si pongono in assoluta coerenza con quanto autorizzato dal Parlamento, sulla base di quanto già stabilito in ambito Onu e Nato, al fine di assicurare la cessazione di ogni attacco contro le popolazioni civili e le aree abitate da parte del regime di Gheddafi. Sugli sviluppi e sugli aggiornamenti il Governo informerà il Parlamento e i ministri degli Esteri e della Difesa sono pronti a riferire davanti alle Commissioni congiunte Esteri-Difesa». Il premier, si legge nella nota, «telefonerà tra poco al primo Ministro del Regno Unito, David Cameron, e al segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, per informarli di tali sviluppi, e ne parlerà domani (oggi, ndr) con il presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy, in occasione del Vertice Intergovernativo previsto a Roma»

Prevedibile e attesa la sfuriata leghista: “non se ne parla proprio!”. Dall’altra parte, però, il Partito democratico con Anna Finocchiaro ha fatto sapere che “il nostro riferimento continua a essere la risoluzione dell’Onu. Se verranno confermati i confini di quella risoluzione il Pd non farà mancare il suo assenso”. Mentre l’Italia dei Valori non si pronuncia e Massimo Donadi si limita a sottolineare che “di nuovo il governo ha mentito agli italiani. Avevano detto che non avrebbero mai bombardato e invece hanno cambiato idea”. Poco male, non morde.

L’operazione, invece, è evidente, in pieno giuoco delle parti: se la Lega ritira il suo assenso ai bombardamenti, Berlusconi non ha di che temere, l’opposizione – forte di un’insindacabile fedeltà alla risoluzione Onu – voterà a favore delle operazioni “mirate”. Curiosa anche la dicitura con cui il premier ha tentato di addolcire la pillola al suo compagno di colazione: quel “mirato” pare quasi suggerire che nessuno si farà male, che tutto sarà fatto con la precisione di un bisturi, che il rais quasi non se ne accorgerà.

In un Paese in cui tutto e il suo contrario sono l’espressione politica quotidiana, un giorno accogliamo Gheddafi con frotte di ragazze e festeggiamenti, il giorno dopo gli scateniamo contro caccia e potenza bellica. Non se ne abbia il rais. La prossima volta – promettiamo – non lo faremo più.

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