Wikileaks svela i segreti dei terroristi detenuti a Guantamo - Diritto di critica
“Una bomba nucleare pronta ad esplodere in Europa”. E’ solo uno dei segreti svelati dal Daily Telegraph, che cita i cablo di Wikileaks, contenuti negli interrogatori dei presunti terroristi reclusi a Guantanamo. Secondo l’intelligence americana, i prigionieri sui quali negli anni ha gravato il concreto sospetto di essere pericolosi terroristi sono stati 220, altri 380 sarebbero appartenuti ai gradi più bassi delle forze talebane mentre circa 150 sarebbero state le persone incarcerate e poi riconosciute innocenti.
I documenti – scrive il Telegraph – non fanno alcun riferimento alle tecniche di interrogatorio usate dai carcerieri di Guantanamo, non vengono citati, ad esempio, né il water-boarding né la privazione del sonno. Tra i detenuti, anche quindici leader terroristi. Il più importante è senza dubbio Khalid Sheikh Mohammed, la mente degli attentati dell’ 11 settembre 2001, che entro l’anno sarà giudicato da un tribunale militare.
Tra i file rivelati dal Telegraph anche un interrogatorio in cui un terrorista avrebbe rivelato l’esistenza di una bomba nucleare nascosta in Europa e pronta ad esplodere nel caso in cui Osama bin Laden fosse catturato o ucciso. Così come sarebbero stati diversi i tentativi dei terroristi di procurarsi materiale radioattivo, adesso le autorità statunitensi temono la possibilità che l’organizzazione sia già in possesso di uranio. Sheikh Mohammed avrebbe poi rivelato che al Qaida avrebbe tentato di reclutare personale di terra presso l’aeroporto inglese di Heathrow.
Tra i detenuti, 20 ragazzi, un bambino di 14 anni e un 89enne con seri problemi di salute. In Afghanistan era sufficiente indossare un orologio Casio, modello anni Ottanta, per essere arrestati dagli americani. Quel tipo di orologio, infatti, era spesso usato come timer per le bombe.
Nella base di Guantanamo, aperta nel 2002, sono stati rinchiusi i “nemici combattenti“, una definizione sconosciuta alla convenzione di Ginevra e al diritto internazione, che consentiva ai militari statunitensi di arrestare e imprigionare chiunque senza che il detenuto fosse sottoposto ad alcun processo.
Secondo il Telegraph, infine, i comandi americani erano a conoscenza delle dozzine di arresti sommari messi a segno in Afghanistan. Muhammed al Ghazali Babaker Mahjoub, ad esempio, direttore di un orfanotrofio che operava in Pakistan e Afghanistan, sospettato di avere legami con Al Qaida venne rinchiuso nelle celle di Guantanamo. E’ stato rilasciato dopo un anno di inferno: a suo carico non era stato trovano alcunché di rilevante.
In tutto, sono stati rilasciati circa 600 detenuti, per la maggior parte trasferiti nelle carceri in giro per il mondo. Ad oggi, nel budello di Guantanamo, sono ancora rinchiuse 180 persone.
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