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Diritto di critica | November 22, 2024

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"I nostri reattori saranno migliori", la retorica del governo sulla crisi nucleare giapponese - Diritto di critica

“I nostri reattori saranno migliori”, la retorica del governo sulla crisi nucleare giapponese

Le centrali nucleari giapponesi erano “di prima o seconda generazione“. Il ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, ieri sera l’ha ripetuto diverse volte durante la trasmissione Porta a Porta in onda su Rai 1, sottolineando anche che la Germania “sta spegnendo le vecchie centrali nucleari“. Poco dopo il ministro ha dichiarato che la struttura di Fukushima era stata “costruita cinquant’anni fa, con una progettualità di sessant’anni fa e ha funzionato per quarant’anni“. Come dire: un ferrovecchio.

A dargli manforte, il professor Ricolfi, docente di strutture nucleari presso il Politecnico di Milano, che ha spiegato come le centrali nucleari in questione risalgano agli anni Settanta, ancor prima che in Italia venisse realizzato il reattore di Caorso. Gli ultimi reattori giapponesi invece hanno resistito – qui sta il sofismo – perché “secondo alcuni tecnici sarebbero di terza generazione, quindi di una tecnologia superiore. Quelli a cui l’Italia sta puntando sono di terza generazione superiore“. Reattori di questo tipo sono attualmente in costruzione in Paesi come la Finlandia e Francia.

Ricolfi ha poi citato un sisma di magnitudo 6.8 a cui queste centrali di ultima generazione avrebbero “resistito bene: si sono spente perfettamente“, dimenticando che in quel caso non c’era stato uno tsunami come quello verificatosi in Giappone che ha letteralmente affogato i motori del sistema di emergenza dei reattori. L’ultima dichiarazione in tal senso è arrivata poi dal ministro all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che questa mattina ha dichiarato: le centrali della Germania “sono molto vecchie”. Al governo, però, sfugge anche un particolare non ininfluente: quando furono costruite, in Giappone quelle centrali erano l’ultima generazione dell’epoca.

Con questo non si vuole dire che sia giusto o sbagliato il ritorno al nucleare ma semplicemente dare strumenti per leggere una situazione – in questo caso la retorica politica del nostro governo – che tenta in tutti i modi di vendere l’idea secondo cui le centrali che si costruiranno in Italia saranno gli ultimi ritrovati della tecnologia. Già. Lo erano anche quelle nipponiche quarant’anni fa.

Comments

  1. Emnma Crippa

    vorrei solo intervenire su una altra notizia che riguarda il ns ambasciatore a Tokio che oggi nel TG di Corradino Minneo ha detto che non trova un mezzo per mandare a prendere gli italiani che sono a 300 km e chiedono aiuto perchè sono nella zona radiottiva. perchè gli autisti si rifiutano di andare nella zona contagiata
    L’unica cosa che fa (e si mette a posto con la coscienza forse) è quella di telefonare 2 volte al giorno agli italiani (per sapere se sono vivi?). Credo che il dovere di un Ambasciatore, nonchè di uomo, è quella di risolvere con ogni mezzo i problemi,: prenda la sua macchina e vada personalmente se non trova altri mezzi !Lo stipendio lo prende anche quando non ci sono emergenze o problemi. E poi non è questione di stipendio, ma di umanità. o no ?

  2. Ugo Albertoni

    La polemica sul nucleare, francamente, mi sembra pretestuosa. Come al solito si evita di fare proposte serie e ci si limita a tentare nuove polemiche anti-governative. Soprattutto se sostenute da argomenti come quelli del sig.Torsello quando dice, a proposito delle centrali giapponesi costruite 40 anni fa, che anche loro erano “l’ultima generazione dell’epoca” (ci mancherebbe altro….).
    Non mi pare assurdo o addirittura impossibile affermare che in quasi mezzo secolo ci sia stato un progresso verso la sicurezza nella progettazione delle suddette centrali. Tanto per fare un esempio, provate a paragonare la 500 fiat attuale a quella di 50 anni fa, o il primo pneumatico Michelin a quelli montati sulle nostre automobili. Provate a paragonare un pc di oggi a quelli di 10 anni fa. Provate a paragonare il mondo senza internet a quello che viviamo.
    Diamo dunque per scontato che, se mai si tornerà al nucleare, disporremo della tecnologia più moderna ed aggiornata.
    Il vero problema, quello che rimane irrisolto e che, secondo me, taglia la testa al toro, è costituito dal fatto che ai nostri confini, lungo tutto l’arco alpino, siamo circondati da centrali atomiche secondo le conoscenze che prendono il nome di prima e seconda generazione.
    Se gli effetti di Cernobyl (decisamente molto più lontana dall’Italia) furono ampiamente sentiti anche da noi, se qualcuno sostiene che, in caso di fusione del nocciolo della centrale giapponese, qualche conseguenza potremo avvertirla anche qui, pensate a quello che accadrebbe in caso di un guasto importante in una delle centrali francesi o tedesche o svizzere.
    Insomma non mi pare che dire “no” al nucleare ci salverebbe dai pericoli del nucleare stesso.
    Se l’Europa fosse disposta a riconvertire il nucleare ed a passare alle energie rinnovabili, allora questo rifiuto avrebbe senso e, personalmente, voterei no accettando nello stesso momento un drastico cambiamento nel mio modo di vivere, molto più sobrio e meno consumista, dell’attuale.

    • s.m.

      Quindi, secondo la pretestuosa polemica ‘anti-governativa’, siccome gli altri hanno le centarli le dobbiamo avere anche noi. Siccome i vicini hanno le bombole di gas per cucina, usiamole anche noi, che ci frega. Siccome gli altri fumano, fumiamo anche noi. Siccome gli altri bruciano i copertoni dentro il giardino, facciamolo pure noi! Ecco la logica che vi frega! Quasi nessun incidente nucleare è stato così grave. MA CE NE SONO A CENTINAIA meno potenti, che non fanno notizia, ma inquinano e di brutto. Come q

      • s.m.

        Come q

    • dwells

      Quando qlcuno dice cose che non piacciono, e’ antigovernativo. Siccome siamo circondati da centrali nucleari, sebra logico che le mettiamo anche noi. Bel ragionamento, ha ragione S.M.
      Un terremoto 9.0 richter con simpatica ondona scasserebbe anche una centrale di quinta, sesta o decima generazione.

      • Emilio Fabio Torsello

        Curioso che nell’articolo precedente invece mi si accusava di essere un nuclearista convito. Ma ormai ci siamo abituati. Il fatto è che si ragiona non sui fatti ma ci si preoccupa di affibbiare etichette. Noi abbiamo riportato una notizia – la retorica del governo sul nucleare – nessuno si è sognato di dire se riavviare i reattori sia giusto o sbagliato. Ma come al solito, le etichette cancellano gran parte della notizia perché tappano occhi e orecchi dei lettori…ammetto però che sono quantomeno comode.

    • Alessio

      Ha ragione s.m.!
      Sig. Ugo Albertoni, ma che ragionamento e’ questo!?
      Un romano ha molte piu probabilita’ di rimanerci secco per un incidente nella centrale nucleare di Montalto di Castro che per incidenti in Francia, Ucraina o Giappone!!! Inoltre, questi paesi hanno puntato sul nucleare decenni orsono, quando le alternative erano poche. Ma oggi le alternative esistono, stanno crescendo con percentuali di due cifre ogni anno e i loro costi si stanno abbattendo!
      Inoltre, capite bene che le rinnovabili sono fonti di energia molto più ‘democratiche’, creeranno una società molto più democratica! Ogni comune può montare pale e pannelli solari. Anzi, ogni singolo cittadino può farlo, e generare l’energia di cui abbisogna! Tutt’altra cosa rispetto alle 10 centrali nucleari che sogna la lobby nucleare italiana, che costerebbero uno sproposito, pagato da noi, e genererebbero dei bei regalini per le prossime generazioni: le scorie!
      Guardiamo al futuro.

    • ingrid cotic

      Infatti proprio per questo qualcuno deve cominciare a dire NO, NO al lucleare, e non che se ce l’hanno gli altri tanto, possiamo averlo anche noi! Noi con la scelta con operata più di vent’anni fa abbiamo deciso di non volere scorie radioattive sotto il sostanza così delicata da persone così corrotte come lo sono i nostri governanti (e non voglio nemmeno ricordare che l’italia sta distesa su una bella faglia tettoniche che la taglia a metà, passa per le dolomiti e prosegue verso la slovenia). Ma per favore! Abbiamo il sole, il vento, la biomassa, l’acqua e con la geotermia, ma soprattutto se i soldi buttati via per comprare la nostra morte di domani, fossero spesi per isolare le case, gli edifici pubblici, per comprare i panelli fotovoltaici e metterli sui tetti di tutte le case e di tutti gli edifici esistenti… ma tant’è…. se uno la pensa così siamo messi male, allora i nostri governatori hanno ragione di decidere come vogliono loro e guardando solo alle loro tasche, infischiandosene di noi! Spero invece che il 12 giugno tutti vadano a votare, a votare per il NO AL NUCLEARE! (CIOE SCEGLIENDO SI) perchè io le scorie radioattive a casa mia non le voglio! e non voglio morire di leucemia perchè me la costruiranno vicino a casa magari, (in germania l’incidenza della leucemia nelle prossimità delle centrali è molto elevata). Abbiamo bisogno di esperti che pensino verde e non morte!

  3. s.m.

    come quello di due anni fa, quando da una centrale francese ‘sparirono’ 72 kg di uranio!! E in questi incidenti, meglio, MOLTO MEGLIO, essere a 100 km che a 10, perché di questi casini ne succedono a centinaia ogni anno e non ce lo dicono nemmeno, mentre di catastrofi del genere ‘globali’ ne accadono molte di meno (una ogni 20 anni). POi c’é l’aspetto economico: non ci sarà nessun ritorno economico: NESSUNO da qeuste centrali, che se va bene saranno ‘redditizie’ tra 20-30 anni, sempre che il costo dell’uranio non andrà alle stelle, dati i trend attuali. E tar 40-50 anni anche l’uranio sarà finito! Quindi di che stiamo parlando? Non bastasse il catastrofico piano della TAV (decine di mld di spesa extra per cause non ben chiare!), il piano per le centrali nucleari sarà solo la gioia per i papponi di stato, mentre per noi cittadini ha un nome solo: DEFAULT, dato che ci appesantirà di debiti enormi. E poi, SE IL NUCLEARE E’ COSI’ OVVIO, come tromboneggia l’uomo Cin-Cin (Romani), allora perché non si sono assicurazioni che coprono i rischi di una centrale nucleare? Digghiamolo, il piano nucleare, E’ UNA COLOSSALE PRESA PER IL XULO, fatta da lorsignori (basta vedere chi sono i giornali ‘nuclearisti’) a danno dell’erario pubblico (NOI), senza nessun vantaggio ma con tanti, troppi rischi! PS Francia e Germania non sono affatto zone vulcaniche-sismiche come noi.