100% rinnovabili? I Paesi che ce la faranno
Dal Costarica alla Scozia, viaggio nelle Nazioni che puntano ad eliminare completamente le fonti energetiche derivanti da combustibili. Un “miraggio” che non è più così lontano
– Scozia Così come la Danimarca, con le sue centrali eoliche la Scozia è arrivata lo scorso agosto a produrre, in un giorno di forti raffiche, il 106 per cento del fabbisogno elettrico. All’avanguardia nello sviluppo dell’energia delle onde marine e delle maree, che abbondano sulle coste scozzesi, il Paese si è posto l’obiettivo di diventare per il 2030 la prima Nazione della Ue a generare elettricità interamente da fonti pulite. La potenziale capacità della Scozia, sommando tutti i tipi di energie rinnovabili, è infatti di ben 62 GW.
– Costarica, Uruguay, Paraguay Sono i tre Paesi che nel Centro e Sud America hanno spinto più in avanti i loro obiettivi per un’energia “carbon free”. Il Costarica, considerando anche la sua contenuta popolazione e la vocazione principalmente turistica ed agricola, già nel 2004 soddisfaceva il 47 per cento del suo fabbisogno attraverso la potenza di sole, vento e acqua. Il governo ha dichiarato che nel 2015 il piccolo Stato ha funzionato, energicamente parlando, per il 99 per cento con fonti pulite e solo per l’1 per cento con combustibili fossili. Da qui a cinque anni la conversione sarà completata. In soli dieci anni, invece, l’Uruguay è passata dall’essere una Nazione dall’impronta carbonifera ad una con la più alta concentrazione pro capite di installazioni eoliche. Alla fine dell’anno scorso il Paese sudamericano era arrivato a produrre il 95 per cento dell’elettricità con energie rinnovabili. Secondo il “The Guardian”, l’insieme di solare, eolico, idroelettrico e biomasse raggiunge già il 55 per cento dell’intero mix energetico a disposizione dell’Uruguay. Che è un esempio virtuoso anche per il basso costo che il passaggio alle rinnovabili sta avendo per i consumatori, come ha confermato il responsabile della policy del cambiamento climatico uruguaiano, Ramón Méndez. Il Paraguay, infine, sta riuscendo a produrre il 90 per cento dell’elettricità con la potenza generata dalla diga Itaipu, costruita in 30 anni e costata 20 miliardi di dollari. Per un risparmio di 67,5 tonnellate di Co2 all’anno.
– Scozia Così come la Danimarca, con le sue centrali eoliche la Scozia è arrivata lo scorso agosto a produrre, in un giorno di forti raffiche, il 106 per cento del fabbisogno elettrico. All’avanguardia nello sviluppo dell’energia delle onde marine e delle maree, che abbondano sulle coste scozzesi, il Paese si è posto l’obiettivo di diventare per il 2030 la prima Nazione della Ue a generare elettricità interamente da fonti pulite. La potenziale capacità della Scozia, sommando tutti i tipi di energie rinnovabili, è infatti di ben 62 GW.
– Costarica, Uruguay, Paraguay Sono i tre Paesi che nel Centro e Sud America hanno spinto più in avanti i loro obiettivi per un’energia “carbon free”. Il Costarica, considerando anche la sua contenuta popolazione e la vocazione principalmente turistica ed agricola, già nel 2004 soddisfaceva il 47 per cento del suo fabbisogno attraverso la potenza di sole, vento e acqua. Il governo ha dichiarato che nel 2015 il piccolo Stato ha funzionato, energicamente parlando, per il 99 per cento con fonti pulite e solo per l’1 per cento con combustibili fossili. Da qui a cinque anni la conversione sarà completata. In soli dieci anni, invece, l’Uruguay è passata dall’essere una Nazione dall’impronta carbonifera ad una con la più alta concentrazione pro capite di installazioni eoliche. Alla fine dell’anno scorso il Paese sudamericano era arrivato a produrre il 95 per cento dell’elettricità con energie rinnovabili. Secondo il “The Guardian”, l’insieme di solare, eolico, idroelettrico e biomasse raggiunge già il 55 per cento dell’intero mix energetico a disposizione dell’Uruguay. Che è un esempio virtuoso anche per il basso costo che il passaggio alle rinnovabili sta avendo per i consumatori, come ha confermato il responsabile della policy del cambiamento climatico uruguaiano, Ramón Méndez. Il Paraguay, infine, sta riuscendo a produrre il 90 per cento dell’elettricità con la potenza generata dalla diga Itaipu, costruita in 30 anni e costata 20 miliardi di dollari. Per un risparmio di 67,5 tonnellate di Co2 all’anno.