Quando il ministero cerca consulenti gratis
Il dipartimento dell'immigrazione del Ministero dell'Interno cerca un giornalista professionista esperto. «A titolo assolutamente gratuito»
Cercasi giornalista. Ma niente retribuzione. E direte voi: «Sai che novità…negli annunci di lavoro si trova un po’ di tutto». È vero. Non si tratta, però, di un annuncio di lavoro ma di un bando per titoli, pubblicato da un ente pubblico. A cercare il giornalista non è un disastrato comune di provincia – come molti potrebbero pensare -, bensì il Ministero dell’Interno.
Il bando, gratis. Il 10 marzo scorso, il Dipartimento per le Libertà civili e immigrazione del Ministero dell’Interno pubblica sul proprio sito istituzionale una “Procedura comparativa per il conferimento a titolo gratuito di incarico di prestazione di lavoro autonomo occasionale per lo svolgimento delle attività di Comunicazione per le esigenze del Dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione”. «Ci sarà un errore», avranno pensato in molti. Invece no. Il Ministero dell’Interno seleziona giornalisti professionisti per una collaborazione gratuita.
Un super-consulente non retribuito. Si tratta di una collaborazione di un anno rivolta ai giornalisti professionisti «con esperienza lavorativa documentabile di almeno tre anni nel settore della comunicazione e dell’informazione maturata nell’ambito della Comunicazione istituzionale presso le Pubbliche amministrazioni e/o presso questa Amministrazione». Questa figura, oltre a fornire una consulenza sulla comunicazione istituzionale, deve curare i rapporti con la stampa, promuovere le attività redazionali e individuare «forme innovative di comunicazione» anche con la realizzazione di video-documentari. Tutto questo per una retribuzione pari a zero.
Non parlateci di lotta al precariato. Di fronte ad un bando pubblico di questa fattura indetto da un ministero, qualsiasi dibattito sul precariato e sullo sfruttamento giovanile (non solo in ambito giornalistico) non ha più motivo di essere. Se anche il governo sdogana il lavoro professionale gratuito, vuol dire che non c’è più speranza di cambiare le cose. Certo, non è la prima volta che un ministero si avvale di lavoro gratis. Fino alla legge Fornero, il Ministero degli Esteri impiegava ogni anno migliaia di stagisti (assolutamente non retribuiti) anche all’estero nelle varie ambasciate. Erano stagisti, vabbè. Ma ora addirittura i professionisti. Insomma, siamo passati dai super-consulenti super-retribuiti, ai super-consulenti gratis.
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Cercasi giornalista. Ma niente retribuzione. E direte voi: «Sai che novità…negli annunci di lavoro si trova un po’ di tutto». È vero. Non si tratta, però, di un annuncio di lavoro ma di un bando per titoli, pubblicato da un ente pubblico. A cercare il giornalista non è un disastrato comune di provincia – come molti potrebbero pensare -, bensì il Ministero dell’Interno.
Il bando, gratis. Il 10 marzo scorso, il Dipartimento per le Libertà civili e immigrazione del Ministero dell’Interno pubblica sul proprio sito istituzionale una “Procedura comparativa per il conferimento a titolo gratuito di incarico di prestazione di lavoro autonomo occasionale per lo svolgimento delle attività di Comunicazione per le esigenze del Dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione”. «Ci sarà un errore», avranno pensato in molti. Invece no. Il Ministero dell’Interno seleziona giornalisti professionisti per una collaborazione gratuita.
Un super-consulente non retribuito. Si tratta di una collaborazione di un anno rivolta ai giornalisti professionisti «con esperienza lavorativa documentabile di almeno tre anni nel settore della comunicazione e dell’informazione maturata nell’ambito della Comunicazione istituzionale presso le Pubbliche amministrazioni e/o presso questa Amministrazione». Questa figura, oltre a fornire una consulenza sulla comunicazione istituzionale, deve curare i rapporti con la stampa, promuovere le attività redazionali e individuare «forme innovative di comunicazione» anche con la realizzazione di video-documentari. Tutto questo per una retribuzione pari a zero.
Non parlateci di lotta al precariato. Di fronte ad un bando pubblico di questa fattura indetto da un ministero, qualsiasi dibattito sul precariato e sullo sfruttamento giovanile (non solo in ambito giornalistico) non ha più motivo di essere. Se anche il governo sdogana il lavoro professionale gratuito, vuol dire che non c’è più speranza di cambiare le cose. Certo, non è la prima volta che un ministero si avvale di lavoro gratis. Fino alla legge Fornero, il Ministero degli Esteri impiegava ogni anno migliaia di stagisti (assolutamente non retribuiti) anche all’estero nelle varie ambasciate. Erano stagisti, vabbè. Ma ora addirittura i professionisti. Insomma, siamo passati dai super-consulenti super-retribuiti, ai super-consulenti gratis.