Ma è così difficile governare Roma? - Diritto di critica
Nessun rimpianto per la gestione Alemanno, ma la nuova amministrazione delude. Per la Capitale ci vuole molto di più. E anche un briciolo di intelligenza
Governare Roma, si sa, non è facile. La Capitale è una città dalle mille criticità prodotte solo in parte dal suo status di museo a cielo aperto. È la città della Grande Bellezza, ma anche del traffico in tilt, dei mezzi pubblici precari, e degli abusivi lungo le strade. Se, però, ai problemi strutturali si aggiunge l’incapacità dei dirigenti e dei politici locali nel governare la città, i romani possono innalzare bandiera bianca.
Qualcuno rimpiange Alemanno? Chi oggi rimpiange Gianni Alemanno certamente dimentica la gestione approssimativa e clientelare di chi ha governato Roma in quei quattro anni, anni di debiti, sprechi e immobilismo. L’attuale sindaco Marino, oggi, può rivendicare, a ragione, di aver riavviato molte opere, compresa la realizzazione della Metro C. I tempi di realizzazione della terza linea della metro capitolina sono sostanzialmente rispettati. La prima tratta è entrata in funzione a novembre ed entro luglio verrà aperta la tratta sotterranea Centocelle-Lodi. Entro i primi mesi del 2016 verrà aperto l’interscambio con la metro A a San Giovanni, tale da consentire alla Metro C di diventare una linea cruciale e fondamentale del trasporto capitolino nel quadrante est.
Una metro non chiude alle 21. Ma se i cantieri della bella e costosa metro C proseguono rapidamente, i romani in questi mesi stanno facendo i conti con la gestione fallimentare del sistema metropolitano esistente. Al di là degli scioperi selvaggi, i dirigenti di Atac hanno deciso di far chiudere la metro A alle 21 30 di sera per lavori straordinari di ammodernamento della linea. Unica eccezione il sabato sera che mantiene il solito orario fino alle 01 30. Dopo l’orario di chiusura e fino alle 23 30 la metro viene sostituita da due servizi navetta. La metro A attraversa quasi tutta Roma, da nord ovest a sud est, per una lunghezza complessiva di poco meno di 19 km e 27 stazioni. Il tempo di percorrenza dell’intera tratta è di 50 minuti. Con il bus navetta i tempi si triplicano. Un problema serio in una metropoli sempre in movimento. Disagi per chi lavora la sera o per chi – per lavoro o per una vacanza – giunge alla stazione Termini dopo le 21 30. Un danno di immagine nei confronti dei turisti che proprio in questo periodo, fino a tutta l’estate, affollano la città. Ma i lavori “straordinari” non potevano essere fatti d’inverno? E soprattutto perché chiudere tutta la linea? Poiché la linea è frazionabile, si sarebbe potuto immaginare di chiudere solo una parte ogni mese ed istituire un servizio navetta solo per il tratto chiuso, ben più breve rispetto a tutta la linea.
Abusivi ovunque. Altro punto dolente riguarda gli abusivi. Si tratta di una vera e propria invasione di immigrati che, per sbarcare il lunario, provano a vendere prodotti contraffatti, stick per i selfie e oggetti di dubbia utilità. Si concentrano a Piazza di Spagna, Colosseo e nella zona nei pressi di San Pietro. Insieme ai “regolari” camion bar e ai caldarrostari (nel periodo invernale) contribuiscono al degrado cittadino. Un turista non può godersi la città senza essere fermato e continuamente disturbato. Ci sono dei momenti nei quali alcune vie cittadine si trasformano in veri e propri suk con banchi di cartone e borse contraffatte. A via di Porta Angelica, la strada che conduce dalla fermata della metro A Ottaviano a San Pietro, la situazione, fino a qualche settimana fa era paradossale. Con i maggiori controlli dopo le minacce terroristiche al Vaticano, la situazione è migliorata, ma gli abusivi rispuntano con le loro borse contraffatte appena la polizia locale sparisce, regolarmente all’ora di pranzo.
I turisti stranieri che raggiungono Roma via aereo si ritrovano proiettati in una dimensione parallela. Chi atterra a Ciampino può raggiungere Il centro sui costosi bus privati. Il viaggio può durare anche un’ora e mezza nei momenti in cui c’è maggior traffico. Non c’è un collegamento ferroviario diretto, ma è necessario prendere un bus fino alla stazione di Ciampino. Chi invece giunge a Roma da Fiumicino non ha indicazioni chiare su dove andare. Così, se prendono il treno regionale dalla stazione dell’aeroporto, si ritrovano di fronte al rebus: a quale stazione scendere? L’interscambio con la metro avviene a Ostiense, Tuscolana e Tiburtina. La stazione Tuscolana è un vero e proprio buco nero. Questa si connette con la metro A alla fermata di Ponte Lungo dopo un breve tratto stradale. Ma i turisti che giungono trascinandosi borse pesanti si ritrovano in una stazione con indicazioni parziali e contraddittorie e senza scale mobili o ascensori funzionanti. Le informazioni sui treni relative a ritardi e binari vengono fornite all’ultimo minuto su un unico tabellone elettronico dallo schermo appannato. Nessuna indicazione chiara per raggiungere la metropolitana, nessuna indicazione in lingua inglese. Così, i turisti spaesati iniziano subito a familiarizzare con una città che non solo non sa valorizzarsi ma che non sa neppure accogliere con dignità i propri ospiti. Ma poi chiede loro una tassa di soggiorno di 4 euro per ogni notte.
Governare Roma, si sa, non è facile. La Capitale è una città dalle mille criticità prodotte solo in parte dal suo status di museo a cielo aperto. È la città della Grande Bellezza, ma anche del traffico in tilt, dei mezzi pubblici precari, e degli abusivi lungo le strade. Se, però, ai problemi strutturali si aggiunge l’incapacità dei dirigenti e dei politici locali nel governare la città, i romani possono innalzare bandiera bianca.
Qualcuno rimpiange Alemanno? Chi oggi rimpiange Gianni Alemanno certamente dimentica la gestione approssimativa e clientelare di chi ha governato Roma in quei quattro anni, anni di debiti, sprechi e immobilismo. L’attuale sindaco Marino, oggi, può rivendicare, a ragione, di aver riavviato molte opere, compresa la realizzazione della Metro C. I tempi di realizzazione della terza linea della metro capitolina sono sostanzialmente rispettati. La prima tratta è entrata in funzione a novembre ed entro luglio verrà aperta la tratta sotterranea Centocelle-Lodi. Entro i primi mesi del 2016 verrà aperto l’interscambio con la metro A a San Giovanni, tale da consentire alla Metro C di diventare una linea cruciale e fondamentale del trasporto capitolino nel quadrante est.
Una metro non chiude alle 21. Ma se i cantieri della bella e costosa metro C proseguono rapidamente, i romani in questi mesi stanno facendo i conti con la gestione fallimentare del sistema metropolitano esistente. Al di là degli scioperi selvaggi, i dirigenti di Atac hanno deciso di far chiudere la metro A alle 21 30 di sera per lavori straordinari di ammodernamento della linea. Unica eccezione il sabato sera che mantiene il solito orario fino alle 01 30. Dopo l’orario di chiusura e fino alle 23 30 la metro viene sostituita da due servizi navetta. La metro A attraversa quasi tutta Roma, da nord ovest a sud est, per una lunghezza complessiva di poco meno di 19 km e 27 stazioni. Il tempo di percorrenza dell’intera tratta è di 50 minuti. Con il bus navetta i tempi si triplicano. Un problema serio in una metropoli sempre in movimento. Disagi per chi lavora la sera o per chi – per lavoro o per una vacanza – giunge alla stazione Termini dopo le 21 30. Un danno di immagine nei confronti dei turisti che proprio in questo periodo, fino a tutta l’estate, affollano la città. Ma i lavori “straordinari” non potevano essere fatti d’inverno? E soprattutto perché chiudere tutta la linea? Poiché la linea è frazionabile, si sarebbe potuto immaginare di chiudere solo una parte ogni mese ed istituire un servizio navetta solo per il tratto chiuso, ben più breve rispetto a tutta la linea.
Abusivi ovunque. Altro punto dolente riguarda gli abusivi. Si tratta di una vera e propria invasione di immigrati che, per sbarcare il lunario, provano a vendere prodotti contraffatti, stick per i selfie e oggetti di dubbia utilità. Si concentrano a Piazza di Spagna, Colosseo e nella zona nei pressi di San Pietro. Insieme ai “regolari” camion bar e ai caldarrostari (nel periodo invernale) contribuiscono al degrado cittadino. Un turista non può godersi la città senza essere fermato e continuamente disturbato. Ci sono dei momenti nei quali alcune vie cittadine si trasformano in veri e propri suk con banchi di cartone e borse contraffatte. A via di Porta Angelica, la strada che conduce dalla fermata della metro A Ottaviano a San Pietro, la situazione, fino a qualche settimana fa era paradossale. Con i maggiori controlli dopo le minacce terroristiche al Vaticano, la situazione è migliorata, ma gli abusivi rispuntano con le loro borse contraffatte appena la polizia locale sparisce, regolarmente all’ora di pranzo.
I turisti stranieri che raggiungono Roma via aereo si ritrovano proiettati in una dimensione parallela. Chi atterra a Ciampino può raggiungere Il centro sui costosi bus privati. Il viaggio può durare anche un’ora e mezza nei momenti in cui c’è maggior traffico. Non c’è un collegamento ferroviario diretto, ma è necessario prendere un bus fino alla stazione di Ciampino. Chi invece giunge a Roma da Fiumicino non ha indicazioni chiare su dove andare. Così, se prendono il treno regionale dalla stazione dell’aeroporto, si ritrovano di fronte al rebus: a quale stazione scendere? L’interscambio con la metro avviene a Ostiense, Tuscolana e Tiburtina. La stazione Tuscolana è un vero e proprio buco nero. Questa si connette con la metro A alla fermata di Ponte Lungo dopo un breve tratto stradale. Ma i turisti che giungono trascinandosi borse pesanti si ritrovano in una stazione con indicazioni parziali e contraddittorie e senza scale mobili o ascensori funzionanti. Le informazioni sui treni relative a ritardi e binari vengono fornite all’ultimo minuto su un unico tabellone elettronico dallo schermo appannato. Nessuna indicazione chiara per raggiungere la metropolitana, nessuna indicazione in lingua inglese. Così, i turisti spaesati iniziano subito a familiarizzare con una città che non solo non sa valorizzarsi ma che non sa neppure accogliere con dignità i propri ospiti. Ma poi chiede loro una tassa di soggiorno di 4 euro per ogni notte.