Berlusconi assolto in Cassazione, ma non finisce qui
Silvio Berlusconi ce l’ha fatta. Dopo 10 ore di camera di consiglio la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello del 18 luglio scorso e stabilito l’assoluzione definitiva per il caso Ruby.
Chi mi risarcirà? Il leader di FI si è detto felice per essersi “tolto un macigno dal cuore” e pronto a tornare in campo, Berlusconi si è anche chiesto: “chi mi risarcirà per tutto quello che ho subito?”
Assoluzione definitiva. Condannato in primo grado a 7 anni per concussione per induzione e prostituzione minorile, Silvio Berlusconi era stato poi assolto in Appello ed ora è definitivamente prosciolto da ogni accusa. La Corte d’Appello aveva ritenuto che le pressioni, sia pure indebite, sulla questura non potessero essere qualificate come concussione. Mentre aveva ritenuto indimostrabile la consapevolezza di Berlusconi sulla reale età della ragazza.
Rigettati i ricorsi. Bisognerà attendere un mese per conoscere le motivazioni con cui è stata confermata la sentenza d’Appello e sono stati rigettati i ricorsi del procuratore generale di Milano Pietro De Petri e del procuratore generale della Cassazione, Eduardo Scardaccione, che in udienza aveva chiesto l’annullamento dell’assoluzione. “L’episodio nel quale Silvio Berlusconi racconta che Ruby è la nipote di Mubarak è degno di un film di Mel Brooks e tutto il mondo ci ha riso dietro”, aveva detto il procuratore generale.
Vince la linea Coppi. A spingere la Cassazione all’assoluzione definitiva ha contribuito non poco il penalista Franco Coppi e la sua tattica, così diversa da quella di Ghedini e Longo. Coppi ha sottolineato come la sentenza d’Appello non neghi la prostituzione, ma l’assenza di intimidazioni al capo di gabinetto che Berlusconi chiamò per chiedere l’affidamento di Ruby alla consigliera regionale Nicole Minetti: “la sentenza di assoluzione ammette che ad Arcore si sono svolte cene e prostituzione a pagamento, cosa che la difesa non contesta, ma nella sentenza non si trova la prova di alcuna minaccia implicita o esplicita rivolta a Ostuni”.
Ritrovata l’agibilità politica, ma non finisce qui. Con la sentenza di Cassazione Berlusconi ritrova la piena agibilità politica, ma le sue vicende giudiziarie sono tutt’altro che concluse.
Ruby ter. In primis c’è l’inchiesta “Ruby ter” in corso a Milano – per cui è stata chiesta di recente la proroga delle indagini – in cui si presume la corruzione di testimoni: le ragazze del “bunga bunga” sarebbero state pagate fino a pochissimo tempo fa per dire il falso nelle udienze. La novità grossa riguarda Marysthell Polanco, la showgirl avrebbe rivelato ai pm nuovi particolari sul caso Ruby e la Procura di Milano ha deciso di mettere a verbale il suo interrogatorio. Alle dichiarazioni della Polanco potrebbero aggiungersi presto anche quelle della sua amica Aris Espinosa, mentre altri particolari utili potrebbero emergere dai telefoni sequestrati alle “olgettine”. Nel “Ruby ter” figurano indagate a vario titolo, per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, 45 persone tra cui più di 20 olgettine. Intanto, sarebbe stata avviata una rogatoria in Messico per cercare il presunto “tesoro” di cui sarebbero in possesso Ruby e il proprio compagno. Ma l’agenda giudiziaria dell’ex premier risulta ricca di impegni.
Nuova causa Cir-Fininvest. Si comincia il 18 marzo prossimo a Milano, dove riparte la causa civile che vede la Cir contrapposta alla Fininvest. De Benedetti chiede a Silvio Berlusconi più di 90 milioni di euro di risarcimento, interessi e spese legali, per la vicenda già conclusa del lodo Mondadori.
Ricorso caso Unipol. Il 31 marzo, invece, la Cassazione valuterà il ricorso presentato da Berlusconi e dal fratello Paolo per ottenere la piena assoluzione sulla vicenda dell‘intercettazione tra l’ex segretario del Pd Piero Fassino e l’allora presidente di Unipol Giovanni Consorte, il famoso “abbiamo una banca!” uscita su Il Giornale prima di essere depositata agli atti dell’inchiesta sulla scalata Unipol-Bnl.
Corruzione Tarantini. È attesa per il 10 aprile, a Bari, l’udienza preliminare che vede Berlusconi imputato con l’ex direttore de l’Avanti Valter Lavitola per il reato di induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria. L’ex presidente del Consiglio avrebbe elargito denaro l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini perché dichiarasse il falso in merito alle prostitute portate nelle residenze di Berlusconi tra il 2008 e il 2009.
Compravendita senatori. Sempre con l’ex direttore de l’Avanti, Valter Lavitola, Berlusconi è imputato nel processo partito l’11 aprile scorso a Napoli per la presunta compravendita di senatori. È la vicenda che Berlusconi e i suoi avvocati temono maggiormente, soprattutto per la posizione di Sergio De Gregorio.
Riabilitazione. Berlusconi inoltre è in attesa della decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano che dovrà valutare le relazioni dei servizi sociali e decidere se il suo percorso di riabilitazione – terminato domenica scorsa, dopo 10 mesi e mezzo di affidamento in prova nell’attività di assistenza agli anziani dell’Istituto Sacra Famiglia – è andato a buon fine. L’affidamento in prova ai servizi sociali era stato deciso in seguito alla condanna definitiva per la frode fiscale commessa con la compravendita dei diritti tv Mediaset.
Mantenimento Veronica. Senza contare il capitolo più strettamente “familiare”, ovvero, il divorzio da Veronica Lario, sancito dal tribunale di Monza il 18 febbraio scorso, per cui resta da affrontare la spinosa vicenda economica relativa al mantenimento dell’ex moglie.
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