Quando gli Usa salvarono la Germania tagliando il suo debito
La Grecia insiste sul pagamento dei debiti di guerra da parte di Berlino. Fu proprio grazie alla loro riduzione che oggi la Merkel guida la quarta potenza economica del mondo
di Virgilio Bartolucci | 10 Feb 2015Aggiungi questo articolo al tuo Magazine su Flipboard
Hitler, debiti e macerie. Assieme alle macerie europee, Hitler però aveva lasciato un altro debito spaventoso a gravare sulle spalle dei tedeschi. Un debito che un calcolo impreciso potrebbe equiparare ad un anno di Pil, circa 90 miliardi di marchi tedeschi del 1944. Una cifra impossibile da riportare alla valuta di oggi. “Per questo – aggiunge il docente – si potrebbe parlare di un debito semplicemente pari a un anno di Pil”. Ci rendiamo conto di cosa significa? Per intenderci, un anno di Pil (nominale) tedesco, oggi quarta economia del globo, varrebbe più di 3.400 miliardi di dollari. Ma al momento della riunificazione, cioè nel 1990, il Pil annuo della Germania era “solo” 1.500 miliardi di dollari – , meno della metà di quello odierno, numeri che bastano da soli a far comprendere l’avanzata di Berlino negli ultimi 25 anni e dall’entrata in vigore dell’euro in poi –, fu allora che il debito, invece di essere saldato con l’atto di riunificazione, in ottemperanza agli accordi di Londra, di fatto scomparve.
Kohl: impossibile pagare i debiti. Nel 1990, dopo la caduta del muro, Helmut Kohl disse chiaramente che, considerando i costi della riunificazione, sarebbe stato impossibile ripagare i debiti a meno di non scatenare un nuovo fallimento tedesco.
La Grecia protesta, ma il debito è cancellato. Anche allora, spiega Ritschl, “Atene contestò un’altra volta quell’intesa, ma il passaggio giuridico era inoppugnabile. Nei documenti finali sulla riunificazione delle due Germanie non si fa alcun riferimento agli impegni del London agreement e – secondo il professore, ma è tesi controversa – tanto basta per considerare nullo il debito pregresso”. Alla fine anche la Grecia diede ancora parere favorevole alla decisione unanime del consesso internazionale. Grazie a ciò la Germania non solo ha potuto evitare il terzo default, ma ha potuto crescere e diventare la potenza che tutti conosciamo.
Entrando in tutte le istituzioni economico finanziarie più importanti del pianeta, la Germania è divenuta l’ago della bilancia dell’Unione europea e, nemmeno troppo velatamente, della famigerata Troika. Un’operazione di rara precisione. Ma che nessuno ricorda.
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Hitler, debiti e macerie. Assieme alle macerie europee, Hitler però aveva lasciato un altro debito spaventoso a gravare sulle spalle dei tedeschi. Un debito che un calcolo impreciso potrebbe equiparare ad un anno di Pil, circa 90 miliardi di marchi tedeschi del 1944. Una cifra impossibile da riportare alla valuta di oggi. “Per questo – aggiunge il docente – si potrebbe parlare di un debito semplicemente pari a un anno di Pil”. Ci rendiamo conto di cosa significa? Per intenderci, un anno di Pil (nominale) tedesco, oggi quarta economia del globo, varrebbe più di 3.400 miliardi di dollari. Ma al momento della riunificazione, cioè nel 1990, il Pil annuo della Germania era “solo” 1.500 miliardi di dollari – , meno della metà di quello odierno, numeri che bastano da soli a far comprendere l’avanzata di Berlino negli ultimi 25 anni e dall’entrata in vigore dell’euro in poi –, fu allora che il debito, invece di essere saldato con l’atto di riunificazione, in ottemperanza agli accordi di Londra, di fatto scomparve.
Kohl: impossibile pagare i debiti. Nel 1990, dopo la caduta del muro, Helmut Kohl disse chiaramente che, considerando i costi della riunificazione, sarebbe stato impossibile ripagare i debiti a meno di non scatenare un nuovo fallimento tedesco.
La Grecia protesta, ma il debito è cancellato. Anche allora, spiega Ritschl, “Atene contestò un’altra volta quell’intesa, ma il passaggio giuridico era inoppugnabile. Nei documenti finali sulla riunificazione delle due Germanie non si fa alcun riferimento agli impegni del London agreement e – secondo il professore, ma è tesi controversa – tanto basta per considerare nullo il debito pregresso”. Alla fine anche la Grecia diede ancora parere favorevole alla decisione unanime del consesso internazionale. Grazie a ciò la Germania non solo ha potuto evitare il terzo default, ma ha potuto crescere e diventare la potenza che tutti conosciamo.
Entrando in tutte le istituzioni economico finanziarie più importanti del pianeta, la Germania è divenuta l’ago della bilancia dell’Unione europea e, nemmeno troppo velatamente, della famigerata Troika. Un’operazione di rara precisione. Ma che nessuno ricorda.