Ora Tsipras preoccupa Obama
Il nuovo premier greco, messo alle strette dall'Europa, potrebbe lasciare la Nato e guardare a Mosca
La Grecia giovane e moderna di Tsipras rischia di divenire una spina nel fianco degli Usa. Il nuovo governo greco è composto da una classe dirigente che si è formata anche negli ambienti no global e non a caso lo stesso Tsipras era tra coloro che nel 2001 vennero bloccati al porto di Ancona, provenienti dalla Grecia e diretti al G8 di Genova. Ma gli Usa tremano in primo luogo perché, al di là della discendenza politica, nel programma di governo di Syriza, al punto 40, è prevista l’uscita della Grecia dalla Nato.
>> L’ANALISI: TSIPRAS, LA BCE E IL COLTELLO DALLA PARTE DEL MANICO <<
Anti-americanismo e anti-sionismo al potere. I programmi elettorali sono fatti per essere disattesi. Tuttavia, il quarantesimo punto del suo programma è chiaro: via dalla Nato e chiusura di tutte le basi straniere sul territorio greco. Ma nel programma c’è di più: dal punto 36 al 39 sono specificate chiaramente le intenzioni del nuovo governo in politica estera, con un’inversione a U nei rapporti con Israele e con una ridefinizione dei rapporti con la Turchia.
La battaglia di Tsipras in Europa. Le posizioni anti-israeliane e anti-americane del nuovo governo greco potrebbero essere alimentate anche dall’atteggiamento inflessibile della Germania riguardo il debito pubblico greco e da una Bce non più disponibile a garantire liquidità alla Grecia in cambio di titoli di debito. Così, il braccio di ferro che Tsipras ed il suo governo stanno portando avanti in Europa potrebbe avere un esito incerto. Così, come d’incanto, è Obama il più grande alleato di Tsipras in Europa. “Non si può continuare a spremere Paesi che sono in profonda depressione”, ha spiegato tre giorni fa il presidente degli Stati Uniti in un’intervista alla Cnn. “Ad un certo punto deve esserci una strategia di crescita, per permettere loro di rimborsare i debiti ed eliminare parte dei loro deficit”. Il timore dell’amministrazione americana è che la politica europea alla lunga costringa la Grecia non solo ad uscire dall’Euro e forse anche dalla Ue, ma che possa favorire un avvicinamento di Atene a Mosca, un avvicinamento voluto dalla stessa Chiesa ortodossa. In questo senso, Obama auspica che tra l’Europa e la Grecia si raggiunga un compromesso.
I timori di Obama. La Grecia rappresenta, insieme alla Turchia, un baluardo fondamentale per la Nato in funzione anti-russa. La Grecia, inoltre, come l’Italia più ad ovest, permette all’Alleanza atlantica di avere avamposti fondamentali per intervenire militarmente in Africa e in Medioriente, viste le varie basi Nato disseminate sulle isole dell’arcipelago greco. Certo, oggi Putin non può più dare le stesse garanzie di qualche anno. La crisi economica indotta dal crollo dei prezzi del petrolio sta fiaccando la Russia e le sanzioni occidentali per il conflitto ucraino l’hanno isolata. Per questo il governo greco deve oggi valutare con attenzione le conseguenze delle sue decisioni. Inoltre, i militari greci, che dopo la seconda guerra mondiale hanno istaurato un regime in funzione anti-comunista e anti-sovietica, potrebbero non rimanere inermi di fronte a scelte ideologiche del nuovo governo di Atene.
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Alexis Tsipras
La Grecia giovane e moderna di Tsipras rischia di divenire una spina nel fianco degli Usa. Il nuovo governo greco è composto da una classe dirigente che si è formata anche negli ambienti no global e non a caso lo stesso Tsipras era tra coloro che nel 2001 vennero bloccati al porto di Ancona, provenienti dalla Grecia e diretti al G8 di Genova. Ma gli Usa tremano in primo luogo perché, al di là della discendenza politica, nel programma di governo di Syriza, al punto 40, è prevista l’uscita della Grecia dalla Nato.
>> L’ANALISI: TSIPRAS, LA BCE E IL COLTELLO DALLA PARTE DEL MANICO <<
Anti-americanismo e anti-sionismo al potere. I programmi elettorali sono fatti per essere disattesi. Tuttavia, il quarantesimo punto del suo programma è chiaro: via dalla Nato e chiusura di tutte le basi straniere sul territorio greco. Ma nel programma c’è di più: dal punto 36 al 39 sono specificate chiaramente le intenzioni del nuovo governo in politica estera, con un’inversione a U nei rapporti con Israele e con una ridefinizione dei rapporti con la Turchia.
La battaglia di Tsipras in Europa. Le posizioni anti-israeliane e anti-americane del nuovo governo greco potrebbero essere alimentate anche dall’atteggiamento inflessibile della Germania riguardo il debito pubblico greco e da una Bce non più disponibile a garantire liquidità alla Grecia in cambio di titoli di debito. Così, il braccio di ferro che Tsipras ed il suo governo stanno portando avanti in Europa potrebbe avere un esito incerto. Così, come d’incanto, è Obama il più grande alleato di Tsipras in Europa. “Non si può continuare a spremere Paesi che sono in profonda depressione”, ha spiegato tre giorni fa il presidente degli Stati Uniti in un’intervista alla Cnn. “Ad un certo punto deve esserci una strategia di crescita, per permettere loro di rimborsare i debiti ed eliminare parte dei loro deficit”. Il timore dell’amministrazione americana è che la politica europea alla lunga costringa la Grecia non solo ad uscire dall’Euro e forse anche dalla Ue, ma che possa favorire un avvicinamento di Atene a Mosca, un avvicinamento voluto dalla stessa Chiesa ortodossa. In questo senso, Obama auspica che tra l’Europa e la Grecia si raggiunga un compromesso.
I timori di Obama. La Grecia rappresenta, insieme alla Turchia, un baluardo fondamentale per la Nato in funzione anti-russa. La Grecia, inoltre, come l’Italia più ad ovest, permette all’Alleanza atlantica di avere avamposti fondamentali per intervenire militarmente in Africa e in Medioriente, viste le varie basi Nato disseminate sulle isole dell’arcipelago greco. Certo, oggi Putin non può più dare le stesse garanzie di qualche anno. La crisi economica indotta dal crollo dei prezzi del petrolio sta fiaccando la Russia e le sanzioni occidentali per il conflitto ucraino l’hanno isolata. Per questo il governo greco deve oggi valutare con attenzione le conseguenze delle sue decisioni. Inoltre, i militari greci, che dopo la seconda guerra mondiale hanno istaurato un regime in funzione anti-comunista e anti-sovietica, potrebbero non rimanere inermi di fronte a scelte ideologiche del nuovo governo di Atene.