Quirinale: perché il M5S non ha messo in difficoltà Renzi?
Sulle votazioni per il nuovo Capo dello Stato, il partito di Grillo lascia nel cassetto Prodi. Ma avrebbe potuto spaccare il Pd
IL GRAFFIO – Un’altra occasione mancata da parte del MoVimento 5 Stelle per fare politica. I parlamentari capeggiati dal comico Beppe Grillo, infatti, non si capisce per quale motivo non abbiano proposto il nome di Romano Prodi. Gli utenti che hanno votato il nome dell’ex presidente del Partito democratico, infatti, lo vorrebbero (come secondo) candidato al Colle. Grillo avrebbe potuto però ordinare ai suoi di votarlo in prima battuta, per mettere in difficoltà Renzi e spaccare il Pd fin da subito. Si chiama politica e – in teoria – i parlamentari pentastellati sono pagati in Parlamento per fare politica, per far saltare gli schemi, per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno (diceva un tempo Grillo).
E invece i grillini confermano la loro intenzione di restare ai margini. Tornano alla mente le parole contenute nell’annuncio dei dieci parlamentari grillini che qualche giorno fa hanno abbandonato il MoVimento: “Non abbiamo più capito chi ha deciso si dovesse abbandonare il nostro progetto originale di fare politica in maniera nuova, senza neanche averci provato, e adeguandosi alle peggiori pratiche del Palazzo, diventando una sterile forza di opposizione puramente distruttiva, nascondendo e mortificando le nostre pur buone e tante proposte, solo perché è più facile fare un’opposizione becera, casinista, utile solo a una ristretta oligarchia, tra l’altro mai scelta né votata da nessuno. E non abbiamo più capito la miopia di chi predicava l’immobilismo anziché la partecipazione diretta a processi e scelte che potevano farci realizzare le nostre proposte, quelle costruite dai cittadini che ci avevano sostenuto e votato lo scorso febbraio”.
E la domanda – come diceva un noto presentatore – sorge spontanea: perché il MoVimento 5 Stelle non ha messo in difficoltà Renzi e il Pd, proponendo Prodi? avrebbe potuto scatenare davvero un dramma psicologico nel Pd. E non raccontassero che il nome di Prodi non è stato proposto per tener fede al blog e alla votazione. La politica dovrebbe fare infatti da precursore del buono e del giusto per i cittadini, non limitarsi ai desiderata di una votazione online da poche migliaia di utenti.
IL GRAFFIO – Un’altra occasione mancata da parte del MoVimento 5 Stelle per fare politica. I parlamentari capeggiati dal comico Beppe Grillo, infatti, non si capisce per quale motivo non abbiano proposto il nome di Romano Prodi. Gli utenti che hanno votato il nome dell’ex presidente del Partito democratico, infatti, lo vorrebbero (come secondo) candidato al Colle. Grillo avrebbe potuto però ordinare ai suoi di votarlo in prima battuta, per mettere in difficoltà Renzi e spaccare il Pd fin da subito. Si chiama politica e – in teoria – i parlamentari pentastellati sono pagati in Parlamento per fare politica, per far saltare gli schemi, per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno (diceva un tempo Grillo).
E invece i grillini confermano la loro intenzione di restare ai margini. Tornano alla mente le parole contenute nell’annuncio dei dieci parlamentari grillini che qualche giorno fa hanno abbandonato il MoVimento: “Non abbiamo più capito chi ha deciso si dovesse abbandonare il nostro progetto originale di fare politica in maniera nuova, senza neanche averci provato, e adeguandosi alle peggiori pratiche del Palazzo, diventando una sterile forza di opposizione puramente distruttiva, nascondendo e mortificando le nostre pur buone e tante proposte, solo perché è più facile fare un’opposizione becera, casinista, utile solo a una ristretta oligarchia, tra l’altro mai scelta né votata da nessuno. E non abbiamo più capito la miopia di chi predicava l’immobilismo anziché la partecipazione diretta a processi e scelte che potevano farci realizzare le nostre proposte, quelle costruite dai cittadini che ci avevano sostenuto e votato lo scorso febbraio”.
E la domanda – come diceva un noto presentatore – sorge spontanea: perché il MoVimento 5 Stelle non ha messo in difficoltà Renzi e il Pd, proponendo Prodi? avrebbe potuto scatenare davvero un dramma psicologico nel Pd. E non raccontassero che il nome di Prodi non è stato proposto per tener fede al blog e alla votazione. La politica dovrebbe fare infatti da precursore del buono e del giusto per i cittadini, non limitarsi ai desiderata di una votazione online da poche migliaia di utenti.